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Benevento, 25-01-2015 21:46 ____
Nella celebrazione della Giornata Mondiale del Migrante l'arcivescovo alza forte la voce su chi a Buonalbergo non accetta gli immigrati
E' negli ultimi che va cercato Cristo, ha detto il prelato. Nel corso della cerimonia svoltasi in Cattedrale si sono esibiti il Coro Gospel di Pietrelcina ed il gruppo "Thinkin’ Abaout Africa. The Afrikhan Jazz Quartet"
Nostro servizio
  

Dio lo cerchiamo nei libri, ma è nella preghiera che lo incontriamo.
Così l'arcivescovo Andrea Mugione nel corso della Omelia alla Santa Messa celebrata in occasione di: "Chiesa senza frontiere, Madre di tutti", tema della 101esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si è celebrata in Cattedrale.
In verità, per tutta le celebrazione della Santa Messa i migranti invitati, neanche tanti, nella giornata diocesana a loro dedicata, sono rimasti fuori dalla chiesa ed hanno cominciato ad animarla alla fine della Santa Messa celebrata dall'arcivescovo ed in concomitanza con il concerto del gruppo "Thinkin’ Abaout Africa The Afrikhan Jazz Quartet" che si è esibito in brani di etnia africana.
Nel corso della cerimonia liturgica, i passi più salienti di essa sono stati, invece, sottolineati dal coro Gospel di Pietrelcina.
Il vescovo non ha mancato anche di criticare, a proposito di ospitalità, l'oppposizione consiliare di Buonalbergo che sta contrastando l'arrivo di migranti, forse circa 300, che dovrebbero essere ospitati in quella che fu la sede universitaria presente su territorio di quel comune.
Negli ultimi va cercato Cristo, ha detto il prelato.
Quindi, al termine della Messa e prima dell'inizio del concerto, l'arcivescovo ha avuto modo di dire ai migranti che erano entrati in Cattedrale che l'Italia ha cercato di fare alla meglio il suo dovere portando soccorso ad oltre 170mila profughi nei mari del paese ma non è stata né capita né assistita dall'Europa nel portare aiuto a questi migranti che sono stati spinti a lasciare le loro terre natali anche sotto la spinta di approfittatori.
Rivolto ai  migranti l'arcivescovo ha concluso dicendo: Sappiate voi tutti che siete nel cuore di Dio ed egli è misericordioso.
Abbiate fiducia in quella famiglia di Nazareth che ha vissuto la vostra stessa sorte scappando da chi la inseguiva.
L'arcivescovo, in questa cerimonia, è stato assistito da don Sergio Rossetti, direttore dell'Ufficio Migrantes e da don Aurelio Capone, direttore dell'Ufficio missionario.
Presente anche il direttore della Caritas, don Nicola De Blasio.
Un giovane di colore ha voluto, quindi, leggere un suo scritto che è stato tradotto dall'inglese da un suo connazionale.
Non importa, ha detto, come parlo o il colore della mia pelle.
Non importa a quale Credo io appartenga o il cibo che mangio o gli abiti che indosso o la vita che conduco.
Non importa se ti hanno fatto del male, né di essere ricco.
Pensa positivo anche se la vita è dura. Bisogna dare molto anche se ti hanno dato poco.
Perdona chi ti ha fatto del male, non smettere mai di pregare per coloro che ti amano.
Spendi, ha detto infine il giovane africano, tutta la tua energia positiva per cambiate il mondo.
Grazie per avermi dato la vita...
Al termine di questa esibizione, è, quindi, finalmente cominciato il concerto del gruppo "Thinkin' Abaout Africa The Afrikhan Jazz Quartet" composto da: Michele Giuliani al piano; Rossella Giovannelli, voce; Angelo Verbena al contrabasso e Roberto La Gattolla alla batteria.
Un'esibizione veramente di livello che ha imposto timbri africani ricreando una suggestiva atmosfera che ha rapito i presenti.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.77437




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