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Benevento, 25-01-2015 19:48 ____
Vincenzo De Luca, nonostante la condanna inflittagli dal Tribunale di Salerno, va avanti ed incita i suoi a sostenerlo in questo sforzo fuori dal coro
Il sindaco della seconda città della Campania è giunto nuovamente a Benevento per convincere i simpatizzanti del Pd a votarlo nelle sempre più incerte primarie e consentirgli di sfidare il candidato del centrodestra alla Regione
di Claudio De Minico
  

"Si va avanti, come prima e più di prima, si mantengono le posizioni, si continua l'iniziativa politica e programmatica in tutti i territori della Regione.
Considero la mia condanna come una medaglia al valore civile".
Dalle parole di Vincenzo De Luca non trapela alcuna incertezza, ma solo una forte determinazione.
La condanna per abuso di ufficio ed i conseguenti effetti della legge Severino non compromettono la sfida politica, candidarsi e vincere le elezioni regionali, del sindaco di Salerno, al momento sospeso dalla carica.
Giunto in città, De Luca ha incontrato i suoi sostenitori presso l'Hotel President.
"Dopo l'elezione del presidente della Repubblica - ha esordito - affronteremo anche i problemi delle regionali e della Campania.
La mia posizione, che esprimerò anche a livello nazionale, sarà questa: bisogna andare avanti con estrema determinazione ed aprire una stagione di civiltà democratica e politica in questo Paese, cioè aprire una nuova stagione e concludere la vecchia nella quale ci si poteva consentire di distruggere persone, vite ed esperienze politiche sulla base di qualche idiozia giudiziaria.
Quindi, si cambia pagina perché non c'è nessuna persona perbene e ragionevole in Italia che possa immaginare di bloccare qualcuno perché otto anni prima ha approvato un documento chiamando "project manager" anziché "coordinatore" il coordinatore di un gruppo di lavoro, perché il mio abuso di ufficio è questo".
"Il tema del rapporto fra giustizia amministrativa e penale - ha continuato De Luca - è decisivo per lo sviluppo dell'Italia, sono fra quelli che rispettano in maniera assolutamente rigorosa l'autonomia della magistratura.
Sono convinto che l'autonomia della magistratura sia un bene per i cittadini non un privilegio dei magistrati, ma con altrettanta chiarezza difendo l'autonomia della politica e la dignità delle persone perbene di fronte ad iniziative di qualche settore della magistratura che considero assolutamente scriteriate e inaccettabili.
Poi, rimane il problema di fondo: la figura di reato dell'abuso d'ufficio consente, ormai in tutta Italia, di passare dal piano amministrativo a quello penale, questa cosa sta paralizzando il nostro Paese, non c'è più nessun pubblico amministratore che firmi niente, nessun dirigente di apparato pubblico che sottoscriva qualcosa, in queste condizioni l'Italia è morta.
Allora, è arrivato il momento di porre questi problemi alla luce del sole, più se ne parla meglio è".
Di questi argomenti, De Luca discuterà, come ha pubblicamente asserito, all'interno del suo partito, il Pd, perché la vicenda che lo ha coinvolto non lo ha imbarazzato, ma gli ha fornito un'occasione utile per rilanciare, sul piano nazionale, le tante tematiche ad essa connesse, prima fra tutte l'inopportunità, nell'ordinamento giuridico italiano, della legge Severino, considerata da De Luca un "obbrobrio del diritto" e per la quale anche l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) ha dato avvio ad un'iniziativa, in collaborazione con l'autorità anticorruzione, per la definizione di una nuova proposta di legge.
La pronuncia del giudice di primo grado, emessa a seguito di un procedimento avviatosi attraverso un esposto anonimo, non ha creato imbarazzo in De Luca che si è detto convinto che ciò valga anche per il Pd, ciò nonostante "chi vive a Roma - ha sottolineato - può avere un imbarazzo, ma illustreremo bene anche a Roma che un abuso di ufficio, che consiste in ciò che ho spiegato, è qualcosa che ci deve indignare e spingere ad aprire una nuova stagione di civiltà democratica e giuridica nel nostro Paese.
Quelli che fanno i moralisti con me hanno solo interesse ad uccidermi politicamente perché non riescono a farlo dentro al partito e con le giuste armi".
"Andiamo avanti": questo è il messaggio chiaro che De Luca ha voluto affermare con forza innanzi alla folta platea di simpatizzanti che lo ha accolto in città.
"Andiamo avanti - ha affermato - perché ci sono troppe persone che hanno paura che, per la prima volta, a Napoli, ci sia una istituzione (la Regione, ndr) tutta rivolta a risolvere i problemi della comunità.
Percepisco che hanno paura e faranno di tutto per ostacolarmi.
Ed è una ragione in più per andare avanti, per fare questa battaglia".
"Vengo qui - ha anche detto De Luca - perché so che cosa sono le zone interne, c'è gente sul piano regionale che non conosce nemmeno che cosa esse siano.
Poi vengo, ovviamente, per approfondire punti di programma che devono essere realizzati in tali parti della regione.
Mi è capitato di fare un viaggio bellissimo fra Morcone e Castelvenere.
Abbiamo visto alcune cose paradossali: a Morcone si sta portando avanti un progetto per un parco eolico, piloni con queste eliche infinite che stanno devastando una collina bellissima, lì la valutazione di impatto ambientale l'hanno data subito, le Soprintendenze non hanno niente da dire.
Io sono per ostacolare questo progetto.
E, poi, ho visto a Castelvenere una realtà splendida, il Comune con la maggiore concentrazione di investimenti nella viticoltura, un centro storico bellissimo con le cantine in tufo, ma è mai possibile che realtà di questa bellezza, così cariche di storia, non possano entrare in un progetto di valorizzazione turistica della Campania e delle aree interne?
Ecco, servono questi viaggi per mettere a punto il programma e per dare una speranza concreta a queste aree di avere un'attenzione, altrimenti le zone da interne diventeranno cancellate".
Ad introdurre l'evento, anticipato da un riservato incontro tra una rappresentanza sindacale dell'Ospedale "Rummo" e Vincenzo De Luca, sono stati Alfredo Nazzaro ed Angelo De Marco, rispettivamente coordinatore provinciale e cittadino del Comitato elettorale per De Luca di Benevento, insieme al consigliere regionale del Partito Democratico Giulia Abbate.
"Credo che incasserai - ha detto Nazzaro rivolgendosi a De Luca - un voto di speranza, speranza in una politica migliore, in una capacità amministrativa migliore, che tu hai incarnato a Salerno.
Nel Sannio non hai trovato solo sostenitori, ma anche amici, perché ti sentiamo uno di noi per la attenzione che stai riservando alle zone interne.
Non posso che augurarti di "correre" il più velocemente verso Santa Lucia".
"Nonostante tutto - ha aggiunto De Marco - la stima personale e politica verso De Luca non è venuta meno da parte di chi, intorno a lui, ha ritrovato la speranza di cambiare la Campania".
"Vincenzo De Luca - ha precisato il consigliere regionale Giulia Abbate - non ha mai smesso di tutelare l'interesse pubblico, la sua stella polare.
La sua vicenda mi addolora, è stato condannato, come scritto su un giornale, perché ha lavorato."
Sarà candidato o meno, una parte del Pd è con De Luca.
All'evento abbiamo notato, tra i presenti, il consigliere comunale Angelo Miceli e l'ex assessore Luigi Abbate.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

comunicato n.77433




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