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Benevento, 19-12-2014 12:55 ____
Ci hanno rubato le pensioni, ci hanno truffato con gli 80 euro, ci vogliono rubare anche il trattamento di fine rapporto ma si assumono i portaborse
Dobbiamo bloccare tutti i servizi: scuole, strade, pianificazione. Questi i propositi della rivolta del pubblico impiego. Alla Provincia c'è un esubero di personale della metà e lo spettro del licenziamento per un centinaio di persone
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"Ci hanno rubato le pensioni, ci hanno truffato con gli 80 euro, ci vogliono rubare anche il trattamento di fine rapporto, ci vogliono rubare il lavoro.
Dobbiamo bloccare tutti i servizi: scuole, strade, pianificazione.
Dobbiamo bloccare il territorio".
E' davvero rivolta nel pubblico impiego; è rivolta alla Provincia di Benevento.
Antonio Forgione, della Cisl Funzione Pubblica di Benevento, è stato molto chiaro.
Con lui anche tutti gli altri sindacalisti ed i dipendenti.
E' successo che il Governo Renzi intende tagliare del 50% la spesa per il personale dipendente delle Province.
La Legge di Stabilità per il 2015 non prevede le risorse per alimentare la spesa corrente nei termini attuali.
La conseguenza è semplice: Rischiano di saltare oltre 19mila posti di lavoro in tutta Italia, per la precisione: 19.393. Nel Sannio si tratterebbe di licenziare 121 persone su 235 dipendenti.
Alla Rocca dei Rettori arriveranno dallo Stato l'anno prossimo 5,6 milioni di euro in meno, dopo il taglio di 1,5 milioni avviato appena un mese fa.
Per queste ragioni, questa mattina, l'Aula consiliare della Rocca dei Rettori è stata occupata dai dipendenti in stato di agitazione su invito delle organizzazioni sindacale Cgil, Cisl, Uil e Fsi.
L'occupazione beneventana ripercorre quella che si sta attuando in tutta Italia, anche perché un'operazione del genere ai danni dei pubblici dipendenti non si era mai vista: Hanno chiuso fabbriche, centri commerciali, imprese private, ma certamente mai alcun Governo aveva anche solo ipotizzato una manovra simile.
"E' un governo dal comportamento schizofrenico: Cambia idea dalla sera alla mattina", ha dichiarato Giannaserena Franzè della Cgil Funzione Pubblica di Benevento.
"Fino a pochi giorni  fa  - ha aggiunto - una legge voluta da questo stesso Governo e personalmente dal sottosegretario Graziano Delrio confermava alcune funzioni sul territorio da parte delle Province, quindi non toccava i posti di lavoro; improvvisamente inserisce un emendamento a fine anno a poche ore dalla scadenza del termine dell'approvazione della Legge di Stabilità per cancellare il 50% dei posti di lavoro".
Nel corso dell'infuocata Assemblea, i dipendenti della Provincia hanno protestato contro la classe dirigente.
In Aula erano presenti circa 90 lavoratori: Anche con un certo imbarazzo perché questi dipendenti non sono certamente abituati a scendere in strada per la lotta sindacale e a difesa del posto di lavoro.
Da qui una "certa ritrosia" a manifestare, come ha spiegato Franzè.
Al di là dei numeri, conta molto la preoccupazione e la rabbia che si leggeva sui volti di tutti i presenti.
Serafino De Bellis della Rsu (Rappresentanza Sindacale Unitaria della Provincia) della Cgil ha affermato: "I dipendenti della Provincia sono l'anello debole della catena del pubblico impiego.
Una pessima fama del tutto immeritata contro le Province ha dato l'aggancio a questo Governo di cominciare l'attacco in grande stile a tutto il settore pubblico.
Le Province, però, erogano servizi qualificati ed importanti per i cittadini; oltrettutto esistono anche negli altri paesi europei, come la Germania oppure la Francia.
Penso che dobbiamo bloccare i nostri servizi che abbiamo portato avanti per anni con professionalità e dedizione in questi anni.
Critico è stato anche nei confronti di quei colleghi che oggi non hanno partecipato a questa Assemblea perché loro dicono che avevano del lavoro da portare a termine: Ebbene vorrei dire loro che da domani non avranno proprio più il lavoro."
La protesta è dunque forte e i suoi bersagli sono anche i rappresentanti della classe dirigente e politica. Osvaldo Romano, per la Rsu Cisl, ha detto che la solidarietà dei politici non serve a nulla: "Occorrono meno parole e più fatti".
Lo spettro è la parola "mobilità": Significa in realtà anticamera del licenziamento perché dal punto di vista puramente teorico il lavoratore in mobilità ha tempo due anni per trovare collocazione presso altri Enti oppure Istituzioni, ma quali e dove sono?
I Comuni non possono assumere anche perché non possono spesso pagare gli stipendi; le Comunità Montane non ne parliamo; la Regione ha un paio di migliaia di dipendenti in più; i Ministeri idem come sopra; i Tribunali, a partire da quello di Benevento, non hanno alcuna casella vuota da coprire.
In sostanza, il lavoratore in mobilità non ha alcuna speranza di essere assunto da qualche altra parte.
Michele Nazzaro della Uil ha confermato: "E' l'inizio di una fase drammatica perché il Governo ha disatteso il protocollo d'intesa che aveva esso stesso proposto circa la gestione della fase di prima attuazione della Legge Delrio, cioè della legge numero 56.
Il Governo ha sconfessato sé stesso ed ha deciso di tagliare i costi delle Province.
Si vuole una guerra tra poveri.
Dobbiamo sensibilizzare la pubblica opinione su questi temi; dobbiamo mobilitare anche i dipendenti degli altri enti pubblici, a partire dai Comuni, dalle Camere di Commercio, dalle Prefetture.
Non possiamo isolarci, perché oggi è toccato a noi, domani toccherà agli altri".
Il Governo Renzi, in buona sostanza, viene accusato di voler privatizzare i servizi: in realtà il processo è già in atto da tempo.
Dieci anni or sono i dipendenti della Provincia di Benevento erano circa 400: oggi sono la metà, come detto.
E' successo che molti interventi, ad esempio quello curato dai cantonieri sulle strade provinciali, è stato affidato all'esterno mediante gare di appalto.
In questo modo, molti altri servizi sono andati all'esterno e si sono persi posti di lavoro.
Sotto accusa è anche la parte istituzionale dello stesso territorio perché è trasversale la considerazione negativa contro il pubblico impiego e soprattutto contro la stessa classe politica della Provincia di Benevento che non avrebbe i soldi per pagare i dipendenti l'anno prossimo, ma ha assunto un nuovo dirigente ed i cosiddetti portaborse.
Per questo, i  partecipanti all'Assemblea non hanno accolto di buon grado la notizia che il presidente, Claudio Ricci, non sarebbe stato presente ai lavori affidando, invece, il suo pensiero ad una semplice lettera, il cui contenuto di generica solidarietà è stato criticato.
La stessa rappresentanza sindacale si è messa sotto accusa, quando Forgione ha ammesso che il Sindacato non ha saputo portare alla dovuta attenzione della classe politica e della pubblica opinione le storture degli sprechi della Pubblica Amministrazione decisi dalla classe dirigente: "Oggi paghiamo consulenze e spese legali allegramente, ma questi costi vengono disonestamente spalmati sugli stipendi di ogni singolo dipendente, con la conseguenza che ogni dipendente figurativamente costa molto di più di quanto è la realtà delle cose". 
Al termine, l'Assemblea ha approvato all'unanimità un documento che di seguito pubblichiamo.
"Oggi, venerdì 19 dicembre, i lavoratori della Provincia di Benevento si sono riuniti in Assemblea per discutere la proposta inserita nella Legge di Stabilità in discussione al Senato della repubblica che prevede la riduzione del 50% del costo del personale delle Province a partire dal 2015, con conseguente messa in mobilità di circa il 50% dei dipendenti in servizio.
La Legge di Stabilità prevede, inoltre, il taglio per le sole Province di 1 miliardo di euro per il 2015, 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi per il 2017, con il conseguente smantellamento di fatto di questi Enti e con l'impossibilità di garantire i servizi essenziali (Scuole, Viabilità, Ambiente, Rifiuti, Trasporti, Pianificazione) che vengono svolti a favore dei territori, se non addirittura gli stipendi dei lavoratori.
I dipendenti  rilevano la totale assenza ai lavori dell'Assemblea della parte politica (deputati, consiglieri ed assessori regionali), seppur invitata.
L'Assemblea, al termine del dibattito, decide lo stato di agitazione permanente del personale fino a quando non vi saranno novità positive per il futuro dei lavoratori della Provincia e garanzie per i servizi essenziali al territorio. L'Assemblea decide, inoltre, l'occupazione, per il momento solo simbolica, della sede della Provincia di Benevento. L'Assemblea decide altresì di aggiornarsi a lunedì mattina, 22 dicembre, alle 9.00, ad avvenuta approvazione da parte del Senato della Legge di Stabilità.
L'Assemblea auspica e promuove il coinvolgimento degli altri lavoratori, degli studenti e dei cittadini tutti del Sannio per sostenere le iniziative di lotta che verranno intraprese".
Prima di andare via, gli  esponenti di  Cgil  e  Cisl  hanno voluto innalzare le proprie bandiere accanto  alla  stella cometa sul torrione della Rocca dei Rettori per esprimere il proprio dissenso nei confronti del presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Ricci, invece, ha affidato al proprio Ufficio Stampa una nota con cui ha voluto chiarire la sua posizione sulla questione anche a seguito degli attacchi ricevuti.
"Il presidente della Provincia di Benevento, Claudio Ricci, in riferimento allo stato di agitazione proclamato dai dipendenti dell'Ente in seguito ai provvedimenti che il Governo sta approntando per il taglio delle risorse finanziarie ed umane per le Province, ha voluto esprimere - si legge - la sua totale e convinta solidarietà ai lavoratori.
Il presidente dichiara di condividere in pieno le preoccupazioni dei dipendenti per l'incertezza sul loro futuro, nonché le ragioni della loro lotta.
Rispetto a tutto questo, pertanto, il presidente esprime il proprio rammarico per non aver potuto partecipare all'Assemblea odierna perché aveva già assunto altri impegni di natura istituzionale; allo stesso modo non potrà partecipare alla nuova Assemblea di lunedì.
Il fatto che non era fisicamente presente stamani non significa affatto disinteresse o distrazione rispetto al problema.
Il presidente, tuttavia, dà appuntamento a tutti i dipendenti per la giornata di martedì 23 dicembre, sempre alla Rocca dei Rettori, data peraltro già da lui convocata per lo scambio degli auguri di fine anno.
In quella sede, il presidente esporrà le sue convinzioni circa la delicata fase istituzionale che stiamo attraversando e darà la disponibilità nell'assumere tutte le iniziative politiche ed istituzionali per affrontare questa che si configura come una vera e propria emergenza per il territorio.
Naturalmente l'incontro di martedì, alla luce degli avvenimenti di queste ore diventerà occasione di confronto tra il presidente ed i dipendenti per mettere in campo insieme e con la massima condivisione possibile tutte quelle strategie e azioni nell'interesse dei dipendenti.
I provvedimenti governativi, peraltro, tagliano i servizi erogati dalle Province pregiudicandone l'attività istituzionale. La partita è, dunque, per la salvaguardia dell'autonomia delle Province". 


Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

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