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Benevento, 30-10-2014 20:51 ____
Due autori, Luigi Pilla ed Amalia Leo, descrivono il loro amore per il territorio, il Sannio e l'Irpinia in due libri che emozionano
E' il risultato di un connubio tra la poesia vibrante di un'irpina doc e le fotografie nitide, pulite e ricche di particolari di un appassionato
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Giovanni Parente, direttore del Centro Operativo della Soprintendenza ai Beni Culturali di Benevento, ha introdotto i lavori di presentazione, nella Sala delle Conferenze dell'ex Convento e poi Carcere di San Felice, del progetto: "I Territori Storici del Sannio" al cui interno hanno trovato spazio i libri: "Il Sannio visto dal cielo" (Edizioni Realtà Sannita) e "Gocce d'Irpinia" (Scuderi Editrice).
Il presidente dell'Associazione Culturale "Benevento Inside", Dario D'Auria ha introdotto l'iniziativa culturale esaltando la modernità della Lega Sannitica nell'unire la fascia trasversale di territorio che va dalla Croazia, all'Italia e fino all'Africa gestita dalla politica del popolo sannita che non era fatta di militarizzazione e sottomissione.
Questo è il progetto "I Territori Storici del Sannio".
Raffaella Masotta, presidente della sezione provinciale Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, ha parlato della necessità del coinvolgimento degli associati a queste iniziative.
La recensione al volume "Gocce d'Irpinia" preceduta da quella su "Il Sannio visto dal cielo" è stata affidata a Maria Cristina Donnarumma.
Sfogliando i suoi libri, ha detto rivolta a Luigi Pilla, uno degli autori, ho potuto apprezzare ancora di più il suo amore sconfinato per il volo e per la fotografia.
Quante volte io, mio marito e mio figlio (suo ospite in una trasvolata) lo abbiamo visto sorvolare con il suo inconfondibile aereo bianco la nostra casa nella campagna torrecusana e salutarci con i fari dall'alto, mentre scompariva tra le nuvole, quindi quando mi ha chiesto di commentare i suoi libri ho accettato con entusiasmo.
Nel "Sannio visto dal cielo" Pilla racconta con grande emozione il suo amore per la sua terra, il Sannio, che ha amato ancora di più vedendolo dall’alto a bordo del suo aeroplano in compagnia del suo caro cagnolino Spike, fedele accompagnatore delle sue meravigliose trasvolate.
Durante le sue escursioni  Pilla ha fotografato tutti gli angoli della provincia sannita, i vari paesi sia nella loro complessità che nei particolari che li caratterizzano, regalandoci all’ occorrenza notizie preziose di cui non eravamo a conoscenza e facendoci scoprire angoli reconditi o ignorati.
Ora, il nostro romantico medico-pilota ci ha regalato un'altra opera originale "Gocce d'Irpinia", un inno all'Irpinia, scritto in collaborazione con la poetessa irpina Amalia Leo.
Pertanto, il libro è il risultato di un connubio tra la poesia vibrante ed appassionata di un'irpina doc Amalia Leo e le fotografie nitide, pulite e ricche di particolari dell'appassionato Luigi Pilla, che ci fanno compiere un viaggio meraviglioso permettendoci di penetrare negli anfratti più impenetrabili e tortuosi dell'intero territorio irpino, immortalando tutti i comuni, tutte le vallate e le vaste distese verdi.
Chiunque guarda le foto e legge i versi che le affiancano prova un incontenibile desiderio di tuffarsi per planare attraverso il cielo fino a toccare quei campi, quelle case, poi scendere e attraversare quei reticolati di vie, per poi risalire per rituffarsi di nuovo nelle verdi distese e perdersi nella fitta vegetazione o visitare i bellissimi santuari immersi nel verde e gli imponenti palazzi gentilizi che trasudono storia.
Il bellissimo libro ci permette di sognare, di immaginare, di desiderare di conoscere da vicino, confondendoci in quelle valli sconfinate e in quell'intersecarsi di case fitte e di viottoli, le bellissime chiese, i castelli interessantissimi, i teatri e i monumenti.
E' un volume che emoziona perché le immagini non sono quelle solite formato cartolina, ma sono riprese da un occhio vigile, innamorato dei paesaggi, della natura, della storia.
Il racconto che ci offrono Pilla e Leo attraverso le immagini e i versi è discorsivo, composito, una sorta di "romanzo" perché fanno vivere tutta l'Irpinia con le sue bellezze, i suoi vigneti e i suoi oliveti, le sue montagne, le sue colline, i suoi corsi d'acqua e i suoi santuari che gridano Fede.
Le immagini, dunque, dialogano con i versi offrendoci un insieme inscindibile, che ci coinvolge in una storia di cui, pagina dopo pagina, vogliamo conoscere l'evoluzione e la conclusione.
"Gocce d'Irpinia" è un'opera originale, un libro fotografico che, attraverso i versi, ispeziona all'interno, in profondità il territorio irpino, che viene analizzato con amore, dedizione e stupore.
Ogni pagina, ogni fotografia, ha concluso Donnarumma, è caratterizzata da una poesia e mentre le immagini ci portano a guardare il tutto i versi focalizzano la nostra attenzione sulle particolari caratteristiche: l'origine antica, il carattere degli abitanti, il sudore degli agricoltori, il profumo dei vigneti, il colore della terra coltivata a grano, il sapore dell'olio o dei formaggi... c'è l'acqua che sgorga cristallina dalle sorgenti, c'è il serpente di ferro che si insinua nel verde, ci sono le laboriose case di Dentecane, profumate di zuccheri e cannella o il magnifico Gesualdo abbracciato al Castello ad ascoltare madrigali dell'offeso autore, oppure Montella, famosa per le sue castagne "a corona i quattro paladini proteggono le case a fare girotondi con boschi preziosi di castagne", oppure la singolare Calitri "a gradoni si snoda come fuso il triangolo di case nell’Ofanto più alto", eccetera.
Voglio terminare citando la bellissima immagine che Pilla ci offre della Piana del Dragone che così commenta Amalia: "Un mare di nuvole sul mare di verde che aspetta arruffato il suo lago di speranza".
Giovanni Fuccio, editore, ha sollecitato a riaffidarsi alla cultura, un segmento da valorizzare in sinergia con tutte le associazioni impegnate.
Abbiamo invano inseguito il momento della industrializzazione, che non c'è stata, dimenticando che invece era ed è tempo di curare di più l'utilizzo dei nostri tanti beni culturali, paesaggistici sui quali non ci siamo mai adeguatamente soffermati per il passato.
Luigi Maria Pilla ha parlato del suo libro nato per far conoscere a chi non aveva il coraggio di salire sull'aereo, le bellezze del nostro territorio in un momento di condivisione con gli altri.
Sceso dall'aereo, sono poi andato a visitare quei paesi che mi hanno colpito maggiormente nella visione dall'alto.
Sono stato in quelle chiese meglio conservate del secolo XVIII, sui regi tratturi ed ogni volta c'è stata la voglia di riscoprire un territorio che ci racconta la sua storia.
Giovanna Scuderi, editore del volume "Gocce d'Irpinia", ha sottolineato la fatica di questo mestiere che è, però, compensata ampiamente dal momento in cui vede la luce il libro su cui tanto ci si è spesi.
Il tutto in solitaria iniziativa e senza che le Amministrazioni pubbliche sostengano in qualche modo questi sforzi.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

comunicato n.74741




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