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Benevento, 30-10-2014 19:34 ____
Tiene ancora banco la vicenda del collaboratore esterno dell'Unisannio finito nelle maglie della trasmissione Mediaset "Le Iene"
L'Ateneo ritiene che la trasmissione abbia diffuso notizie inesatte sull'intervista concessa da Massimo Squillante. Interviene anche il direttore del Demm, Giuseppe Marotta
Redazione
  

Tiene ancora banco la vicenda del collaboratore esterno dell'Unisannio finito nelle maglie della trasmissione Mediaset "Le Iene".
Nella giornata di ieri, infatti, è andata in onda l'intervista dell'inviato Giulio Golia al pro rettore dell'Ateneo sannita, Massimo Squillante.
Come si ricorderà, Golia aveva incastrato un docente di Matematica, residente in Irpina, che collaborava con l'Università di Benevento e che prometteva, ad alcune studentesse, buoni voti in cambio di prestazioni sessuali.
A seguito della puntata, i vertici dell'Ateneo si erano immediatamente adoperati per identificare il responsabile e ne avevano disposto l'immediata sospensione da qualsiasi incarico.
Tuttavia, come ne è scaturito dal servizio, restano da chiarire ancora diversi punti, in particolare i rapporti con i vertici dell'Università soprattutto in sede di esame.
Infatti, come svelato da alcuni studenti, all'interno dell'Università la vicenda era nota a tutti.
Squillante, però, ad Italia 1 ha negato che il fatto, così come raccontato dai ragazzi, potesse essere accaduto: "I compiti erano preparati da me e da un altro collega.
Inoltre, non poteva dare i voti, ma doveva discuterne con me e, quindi, non aveva possibilità di manipolare gli esami".
La vicenda, ora, è nelle mani della magistratura che dovrà fare chiarezza.
Intanto, dall'Ateneo sono giunte, ancora una volta, delle reazioni in merito a notizie inesatte diffuse dalla trasmissione.
"A seguito del secondo servizio de "Le Iene", andato in onda nella puntata di ieri, mercoledì 29 ottobre, che ha richiamato la già nota e grave vicenda di cui si è reso protagonista un collaboratore esterno dell'Università sannita, sono doverose - si legge nella nota Stampa - alcune precisazioni.
In questo secondo servizio, il pro rettore Massimo Squillante si è fatto portavoce della posizione dell'Ateneo rilasciando un'intervista che, solo in parte riportata, ha inteso difendere l'immagine dell'istituzione universitaria. Difatti, se è stato riportato con correttezza che l'Università ha reagito immediatamente allontanando il professore "incriminato", nulla è stato menzionato delle parole di Squillante su quanto l'Ateneo abbia operato sul terreno dei diritti e della legalità.
Inoltre, non sono stati trasmessi i momenti in cui l'intervistatore evidenziava chiaramente la mancanza di consapevolezza del fatto che in Ateneo esistano diversi insegnamenti di Matematica.
Le affermazioni rilasciate dagli studenti, infatti, erano relative a insegnamenti di cui non era specificato il titolare.
I quesiti, tuttavia, sono stati rivolti sempre a Squillante, come se fosse stato presidente di tutte le commissioni d'esame in cui era presente il professore "incriminato".
E' per questa ragione che è necessario precisare, a sostegno dell'intervento di Squillante a difesa dell'Ateneo sannita, che il pro rettore Squillante è professore di ruolo presso l'Università degli Studi del Sannio dal 1998 e, quindi, ha presieduto a numerose commissioni d'esame del suo settore scientifico, come ha cercato di spiegare nel corso dell'intervista a Golia.
Il professore "incriminato" è stato componente, per quanto riguarda le commissioni presiedute da Squillante, solamente nella sessione estiva del 2014, della sola commissione d'esame per l'insegnamento di "Metodi matematici per l'economia e la finanza", per il corso di laurea di Economia dei servizi".
Sulla questione è giunta anche la nota del direttore del Dipartimento Demm, Giuseppe Marotta.
"In riferimento al servizio televisivo trasmesso mercoledì 29 ottobre, avente ad oggetto l'intervista a Squillante sui fatti gravi, recentemente accaduti, e di cui ha dato notizia la trasmissione "Le Iene", si esprime - si legge - vivo disappunto sulle modalità di presentazione dello stesso.
L'intervista è stata, infatti, montata all'interno di un servizio più ampio, già trasmesso in una precedente edizione, con lo scopo di sminuire quanto, con chiarezza e responsabilità, Squillante ha dichiarato.
Il commento stesso del giornalista, che si sovrapponeva e si intercalava ai diversi passaggi dell'intervista, aveva la chiara finalità di far nascere dubbi su ciò che si chiariva nell'intervista.
Si precisa che Squillante ha dato la sua disponibilità ad essere intervistato e, dunque, a rilasciare dichiarazioni, condizionatamente alla possibilità di poter difendere l'immagine dell'Ateneo, dal momento che, nel precedente servizio di "Le Iene", ciò non era stato reso possibile.
Squillante ha voluto sottolineare, con forza, come fosse stata presa immediatamente la decisione di allontanare la persona in questione ed ha rappresentato quanto l'Ateneo avesse fatto di positivo soprattutto sul terreno dei diritti e della legalità.
Purtroppo, dobbiamo sottolineare che tutto ciò è stato trasmesso solo parzialmente nella puntata del 29 ottobre; mentre non sono stati trasmessi i momenti in cui molti studenti, che hanno assistito all'intervista, sono intervenuti a più riprese a difesa dell'Università e del corpo docente, stigmatizzando il grave e deprecabile fatto accaduto come assolutamente isolato ed ascrivibile a persona esterna all'Università.
Appare chiaro che il servizio in questione è stato montato ad arte, con evidenti finalità di catturare la massima audience, creando confusione e disinformazione, con il rischio di danneggiare la reputazione di un'Istituzione che, invece, si è sempre distinta per aver operato in ossequio alla legalità e alla moralità; valori questi che Squillante ha giustamente rivendicato con orgoglio, essendo stato egli, nella sua qualità di preside, per ben sei anni, uno dei principali propulsori di tale politica accademica e istituzionale.
Il Dipartimento Demm condivide pienamente la posizione chiarificatrice espressa da Squillante ed i contenuti della sua intervista".

comunicato n.74738




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