(ap) - Sappiamo che Peppino De Lorenzo (foto), per averlo egli più volte dichiarato, è un assiduo frequentatore del Cimitero del capoluogo.
Tutti i giorni è lì, egli dice.
Noi siamo meno puntuali di lui, ma una volta alla settimana siamo lì anche noi.
Dunque, eravamo convinti che sull'argomento da noi sollevato e poi sull'intervento di un nostro lettore, Marcello Mulé, ci sarebbe stato un suo intervento.
Ed infatti è così.
"Caro direttore - ci scrive - ho letto la nota di un lettore che ha manifestato tutto il suo disappunto per quanto riguarda lo stato di degrado in cui, a suo dire, versa il Cimitero della nostra città .
Nel contempo, ho avuto modo di leggere anche la sua nota di risposta.
Non è possibile che il cittadino debba essere, sempre ed in ogni occasione, pronto a fare critiche.
Il nostro Cimitero, ormai è, da lungo tempo, a mio avviso ben curato e, ad onor del vero, non mi sono mai accorto delle innumerevoli manchevolezze lamentate.
Lo posso affermare, per il sacro rispetto del vero, in quanto io, puntualmente ogni mattina, inizio la giornata recandomi a salutare i miei cari defunti e, quindi, non sono un frequentatore di circostanza.
L'unica settimana in cui rinuncio a questa mia abitudine è quella dei morti (concordo con Peppino De Lorenzo ndd).
Infatti, riprenderò la consuetudine martedì prossimo.
Molte volte mi intrattengo a parlare proprio con gli addetti alle pulizie.
Operatori, questi ultimi, cordialissimi che si preoccupano di fare al meglio il proprio lavoro.
Vorrei che fossero visti all'opera di buon mattino.
Quindi, a mio avviso, è oltremodo ingiusto fare critiche ed è bello constatare che, nello sfacelo dei valori che ci circonda, qui da noi, il culto dei morti sia ancora molto sentito.
Colgo l'occasione, per evidenziare l'unica nota dolente risentita, proprio in queste ore dai più.
Il nuovo orario posto in essere.
Mi impegno a ritornare sull'argomento con la certezza che, sentite le ragioni, il comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Moschella, apporti qualche opportuno correttivo. Ma ne riparleremo.
La saluto cordialmente".
|