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Benevento, 29-10-2014 13:56 ____
Lo Stato chiede l'aiuto del cittadino per arginare il fenomeno del bullismo e del consumo di stupefacenti all'interno o nelle vicinanze delle scuole
Con un sms, anche in forma anonima, è possibile segnalare i casi alle autorità. Stamane l'iniziativa è stata presentata dal prefetto Paola Galeone alla presenza del dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale Francesco Marcucci
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Conferenza Stampa, questa mattina, presso il Palazzo del Governo, dove il prefetto, Paola Galeone, alla presenza dei vertici delle Forze dell'ordine e del dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, ha illustrato il progetto "Un sms per dire no a droga e bulli", avviato, dal 27 ottobre scorso, anche nella provincia di Benevento.
Promossa dal Ministero dell'Interno in occasione dell'inizio dell'anno scolastico per favorire l'emersione di situazioni d'illegalità che possono turbare il sereno andamento delle attività scolastiche e lo sviluppo psico-fisico dei giovani, l'iniziativa si inquadra nell'ambito delle strategie di sicurezza partecipata, volte a prevenire fenomeni estremamente delicati e complessi quali il bullismo e lo spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, espressione del malessere adolescenziale.
Tenuto conto delle potenzialità dei più evoluti e moderni canali di ascolto e comunicazione fortemente diffusi tra i giovani e facilmente utilizzabili da tutti, è stato istituito, su tutto il territorio nazionale, il numero verde 43002 al quale, chiunque, può segnalare, tramite un sms, anche in forma anonima, gli episodi di bullismo oppure i casi di spaccio o consumo di stupefacenti all'interno e nelle immediate vicinanze delle scuole.
In sostanza, visto che i giovani sono soliti utilizzare sempre i telefonini, invece di pensare alle formalità complesse e spesso disagevoli di denuncia, al Ministero hanno creduto di sfruttare gli strumenti della comunicazione contemporanea per denunciare fenomeni di grande allarme sociale e di profondo turbamento per tanti ragazzi e ragazze.
In altre parole, chi è vittima o testimone di atti di violenza oppure chi teme di finire in giri pericolosi di droga può rappresentare la cosa alle autorità di polizia utilizzando la grande capacità di mandare messaggini.
L'iniziativa del Viminale si inquadra nell'ambito delle strategie di sicurezza partecipata, volte a prevenire questi fenomeni.
Come funziona?
Il ragazzo o la ragazza in pericolo o vittima di pestaggi e violenze rivolge una segnalazione digitando il numero verde 43002: questa deve essere necessariamente preceduta dall'indicazione della provincia nella quale si è verificato l’evento o il fatto traumatico.
Il sistema inoltra automaticamente il messaggio alla centrale operativa della Questura competente per territorio, inviando al cittadino un sms automatico di presa in carico della segnalazione.
Ovviamente, la Sala operativa della Questura dispone immediatamente i primi interventi mirati alla protezione delle vittime, predisposti secondo modalità e criteri di alternanza tra la Polizia di Stato e l'Arma dei Carabinieri già concordati in sede di riunione del Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Il sistema dovrebbe garantire la massima protezione alla vittima e la massima efficacia del risultato anche perché può basarsi sulla immediatezza della denuncia e risposta delle autorità. 
Il prefetto Galeone, che già aveva preannunciato l'iniziativa in occasione della cerimonia di consegna del diario "Un anno con Civis" agli alunni delle classi di quarta elementare presso l'Istituto Comprensivo "Bosco Lucarelli" di Benevento, ha sottolineato quanto il successo dell'iniziativa dipenda dal contributo attivo di tutti i cittadini, studenti, genitori, docenti, e delle realtà che vogliano concretamente impegnarsi nel favorire la prevenzione e la repressione di tali fenomeni, presenti anche nei centri di ridotte dimensioni demografiche.
Il dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale Francesco Marcucci ha evidenziato come il problema esista nel Sannio, ma è latente: "Questo è un fenomeno che ci preoccupa  perché non riesce ad emergere e non è ben visibile.
Il mondo scolastico è attento a queste tematiche".
Il questore di Benevento, Antonio Borrelli, infine, ha voluto precisare che, con questo progetto, non si vuole sostituire nessuna denuncia, ma piuttosto essere una sua integrazione.
Infine, è stato visionato un breve filmato realizzato dalla Questura che illustra le modalità di funzionamento del servizio, invitando le emittenti televisive a volerlo trasmettere più volte nei prossimi giorni per diffondere in modo capillare l'iniziativa tra la popolazione.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

comunicato n.74689




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