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Benevento, 23-10-2014 18:06 ____
I tre presidenti delle Comunità Montane sannite hanno chiesto un incontro urgente con il governatore Caldoro ed il prefetto Galeone
La vicenda è quella relativa al mancato pagamento degli stipendi degli operai e del personale amministrativo. Interviene anche il segretario della Fai Cisl Alfonso Iannace che annuncia lo stato d'agitazione
Redazione
  

A conferma della drammaticità in cui  versano i lavoratori forestali, così come abbiamo scritto nei giorni scorsi, i presidenti delle Comunità Montane del Titerno e Alto Tammaro, Antonio Di Maria, Fortore, Zaccaria Spina, e Taburno, Carmine Montella, ha informato di aver chiesto un incontro "urgente e indifferibile" con il governatore campano, Stefano Caldoro, e con il prefetto di Benevento, Paola Galeone.
L'emergenza, relativa al mancato pagamento degli stipendi degli operai e del personale amministrativo, nonostante sia stata "più volte preannunciata e anche discussa", hanno affermato i presidenti, "non ha sortito alcun effetto".
"Gli operai - prosegue la nota - per mancato accredito dei fondi, sebbene in talune occasioni garantiti dagli assessori regionali di turno, non percepiscono le dovute spettanze da oltre 18 mesi.
Il personale amministrativo interno, di ruolo, a tempo indeterminato, non è invece pagato da circa sei mesi".
Nella missiva, i presidenti hanno parlato anche di una "già esistente sfiducia generale", che potrebbe comportare "una ribellione di massa e sfociare in possibili azioni eclatanti, tali da compromettere la pubblica e privata incolumità".
"Si è di fronte - hanno aggiunto - ad un vero e proprio dramma sociale, in un territorio già di per sé emarginato, non rientrante nelle esigenze napolicentriche, già ingessato e bloccato dalla attuale crisi finanziaria".
In mancanza di riscontro, i presidenti hanno annunciato "di declinare le responsabilità", preannunciando che, loro malgrado, "saranno costretti ad adire le vie legali anche a tutela della propria immagine".
A dare forza a quanto denunciato nella lettera dai presidenti della Comunità Montane, anche l'intervento del segretario generale aggiunto della Fai Cisl, Alfonso Iannace, il quale ha informato, in un comunicato inviato al prefetto di Benevento, ai presidenti della Provincia e delle stesse Comunità Montane, lo stato di agitazione degli operai.  
"Siamo costretti nuovamente - ha sostenuto Iannace - a rendere evidente l'insopportabile situazione in cui versano i lavoratori forestali, ormai all'estremo limite dell'umana sopportazione, ancora senza stipendi.
In alcuni casi si arriva alle 20 mensilità arretrate.
Dopo vari incontri, accordi ed assicurazioni, eravamo convinti che, per quanto restasse irrisolta la condizione critica degli emolumenti arretrati, l'individuazione di soluzioni adeguate fosse vicina.
Risposte che avrebbero dato un minimo di tranquillità agli idraulico-forestali almeno per l'anno in corso.
Tutti gli sforzi fatti in questi mesi dai lavoratori, dai sindacati e dalle loro famiglie si stanno, però, rivelando vani.
I lavoratori si sentono abbandonati e presi in giro.
Ad oggi, non è stato erogato un solo centesimo d'acconto dei fondi per la forestazione relativi all'anno (oramai quasi concluso) in corso.
E' assurdo! I lavoratori non possono più attendere!
E' inconcepibile, impossibile, inumano continuare a chiedere a 700 famiglie sannite di vivere, in questa fase di ristrettezza economica diffusa, senza un solo centesimo di stipendio.
Non è possibile stare in attesa, aspettare invano, perché tra i lavoratori inizia a diffondersi la voglia di compiere azioni impulsive ed incontrollate ancorché provocate dalla rabbia e dall'abbandono in cui si sentono relegati.
Questo, non è più possibile!
Cosa devono fare questi lavoratori per farsi sentire? Devono forse adottare azioni eclatanti?
Come spesso pur accade, in altri settori e comparti
Noi non vogliamo che succeda!
I nostri operai forestali, però, sono gli "unici" che, pur lavorando seriamente e con senso di responsabilità, non protestano con azioni clamorose.
Fino a quanto la loro pazienza dovrà essere messa a dura prova?
Il rispetto della dignità delle persone va preservato e deve essere preservato soprattutto dalle istituzioni.
Pertanto, chiediamo al prefetto e ai presidenti degli Enti delegati, ognuno per le proprie competenze, di sollecitare gli organi regionali al fine di accelerare la procedura, rendendo immediati gli accrediti dei fondi 2014 la cui erogazione potrà consentire una minima boccata d'ossigeno a 700 famiglie sannite, restituendo dignità ad un settore che merita ben altro rispetto e riconoscimento da parte dell'intera comunità regionale.
Chiediamo, infine, la convocazione urgente di un incontro con le istituzioni interessate al fine di porre in essere le più opportune ed urgenti iniziative atte a trovare soluzioni comuni e finalmente dare risposte tangibili ai lavoratori, impedendo un'eventuale riacutizzazione di azioni incontrollate derivanti dall'esasperazione estrema.
Il richiesto incontro sindacale si rende necessario ed indifferibile per sollecitare una rapida definizione della riforma più complessiva dell'intero comparto forestale regionale, oggi ancora in fase di discussione politica, capace di conferire finalmente un ruolo definitivo e proprio del comparto stesso, non solo per dare un futuro ai lavoratori forestali, ma soprattutto in funzione di un assetto concreto di tutela del territorio e della sua messa in sicurezza.
Per quanto detto, si proclama lo stato di agitazione della categoria.
In mancanza di positivi riscontri, saranno effettuati presidi presso le sedi degli Enti e presso la Prefettura di Benevento".

comunicato n.74509




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