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Benevento, 23-10-2014 17:35 ____
Rinasce il Patto Territoriale tra le diffidenze della opposizione ed il poco entusiasmo della maggioranza
Il Consiglio Comunale s'infiamma quando Nicola Danilo De Luca ricorda i "traditori" che affossarono anticipatamente la precedente consiliatura. Fausto Pepe, parla, parla e prende tempo. Arrivano in zona Cesarini i consiglieri che gli necessitavano
di Diego De Lucia
  

La rinascita del Patto Territoriale della Provincia di Benevento passa con i soli voti della maggioranza, mentre è stato ritirato l'argomento relativo alla sdemanializzazione di una piccola area di 3,00 mq. di via Gaetano Rummo. 
Il Consiglio comunale di Benevento si è nuovamente riunito e dopo aver votato all'unanimità il ritorno del Psi lontano dagli scranni di Palazzo Mosti da ben 24 anni (dai tempi della grande crisi del Garofano travolto da "Mani pulite") con il subentro del consigliere Francesco Saverio Pocino, che ha preso il posto di Carmine Nardone, ha approvato uno solo dei due punti all'ordine del giorno dei lavori.
All'atto di porgere gli auguri di un buon lavoro al neo consigliere Pocino, i suoi colleghi di minoranza hanno, tuttavia, dichiarato di non aver compreso la scelta del dimissionario Nardone, sebbene questi abbia detto di aver deciso di lasciare l'Aula di Palazzo Mosti per l'impossibilità di trasferire il proprio impegno e le proprie idee ed elaborazioni alle assemblee elettive definite "luoghi inariditi di contenuti".
La maggioranza dal canto suo, con molta fatica e con la solita opera oratoria del sindaco Fausto Pepe, per guadagnare tempo e consentire ad alcuni consiglieri "ritardatari" di giungere in Aula, è riuscita a portare a termine un progetto che, secondo le dichiarazioni, potrebbe dare un po' di ossigeno alla disastrata classe imprenditoriale di Benevento e garantire qualche sbocco occupazionale e di sviluppo.
Sull'altro punto, inerente la sdemanializzazione, su richiesta di Giovanni Quarantiello dell'Udc si è deciso di ritirarlo con una convergenza tra maggioranza e opposizione, ma con il significativo non allinaamento e quindi l'astensione del sindaco Pepe e del consigliere dell'Italia dei Valori, Francesco Zoino.
Seduta abbastanza tranquilla quella odierna del Consiglio comunale, almeno fino a quando non ha preso la parola l'assessore comunale alle Attività Produttive, Nicola Danilo De Luca, che ha ritenuto di dover parlare ancora di quel manifesto con i consiglieri "traditori" che pose fine anticipatamente alla precedente consiliatura.
A questo punto si è scatenato un putiferio ed il presidente dell'Assise Giovanni Izzo ha dovuto sospendere la seduta.
Seduta che è partita alle 11.00 con le normali due ore di ritardo e con 20 consiglieri comunali e con l'opposizione pronta a garantire il numero legale per far entrare il neo consigliere Pocino.
Dopo la surroga, ottenuta all'unanimità, ha preso la parola proprio Pocino che ha detto: "Il Psi torna in Consiglio. Sarà disponibile al contatto ed al confronto politico".
Il consigliere ha poi costituito il gruppo consiliare del Psi ed ha garantito la permanenza all'opposizione.
Sono poi iniziati i saluti al neo consigliere e soprattutto le riflessioni sulle dimissioni di Nardone.
Nazzareno Orlando di Tel: "Siamo una squadra senza allenatore ma con delle individualità.
Ci lascia allo sbando, lui voleva parlare di futuro e non è stato ascoltato".
Attacco finale poi alla maggioranza: "Siete l'antitesi della democrazia".
Francesco De Pierro del Gruppo misto si è detto deluso da Nardone: "E' una  scelta che va rispettata ma non la condivido.
Meglio lasciare spazio a chi crede ad un percorso politico.
Scelta non condivisa sul piano etico e professionale e penso che con oggi si chiuda un percorso politico amministrativo".
Per Luigi Ambrosone dell'Udeur quella di Nardone è certamente una sconfitta per la politica.
Il capogruppo del Pd Angelo Miceli ha attaccato: "Oggi l'opposizione termina così come l'avevamo conosciuta tre anni fa; peraltro quel progetto territoriale non è esistito in molte questioni ed oggi si certifica la sua morte".
Luigi De Nigris, invece, ha voluto rimarcare il ritorno dei socialisti in Consiglio, non mancando di ricordare la doppia figura di Giancarlo Verdino ed Arturo Vernillo recentemente scomparsi.
Ironico Sergio Tanga con il neo consigliere: "Si sieda qui tra i banchi della maggioranza".
Poi è intervenuto l'assessore De Luca che ha attaccato Nardone: "L'ex presidente della Provincia l'ho sostenuto per quattro campagne elettorali. La coerenza non ha più valore. Chi nasce a sinistra resti a sinistra.
Nardone non avrebbe proprio dovuto sedersi qui a Palazzo Mosti. Lui era ed è di sinistra.
Poi ha preso il pullman e si è trasferito dall'altra parte".
Infine l'assessore, come detto, è ritornato sulla vicenda dei manifesti fatti affiggere ormai alcuni anni or sono (ma evidente non è riuscito a digerire quell'episodio) da alcuni consiglieri dell'allora maggioranza che decisero di interrompere il primo sindacato di Fausto Pepe, presentandosi dal notaio per firmare le proprie dimissioni dalla carica.
Una vicenda davvero vecchia che non si capisce perché ogni tanto torni a galla e scateni puntualmente il caos.
A difendere Nardone è stato Luigi De Nigris (nuovamente senza barba): "Nardone aveva un rigoroso rispetto per le idee altrui".
A De Luca il consigliere di Sil ha risposto così: "Iniziate a preparare altri manifesti, allora".
Il sindaco Pepe ha spiegato che non ha condiviso la scelta di Nardone: "Non si abbandona quando dei cittadini ti hanno votato".
Si è, quindi,  passati alla sdemanializzazione di un'area urbana di via Gaetano Rummo e del ripristino della funzionalità del Patto Territoriale della Provincia di Benevento.
A relazionare è stato l'assessore comunale al Patrimonio, Pietro Iadanza, il quale ha spiegato che si trattava di una procedura semplice e dovuta quella della sdemanializzazione (togliere cioè il vincolo del pubblico per poterla trasferire ad un privato).
Quarantiello dell'Udc ha lamentato la non conoscenza dei documenti e di quale sarebbe stata la destinazione d'uso dei box di proprietà comunali: "Esiste già un fabbricato con saracinesca ad uso commerciale.
State votando una delibera illegittima. Chiedo il ritiro".
Giovanni Zarro del Pd ha difeso la maggioranza, affermando che questo box è parte integrante di quei beni che il Comune ha deciso di vendere.
Si è, quindi, votato il ritiro proposto da Quarantiello.
I favorevoli sono stati 19 e 2 gli astenuti (il sindaco e Francesco Zoino).
Archiviato anche il secondo punto si è passati a discutere del "Ripristino funzionalità Patto Territoriale della Provincia di Benevento e ricostituzione capitale sociale", di cui ci siamo già occupati in un nostro precedente articolo: la data entro la quale completare l'adempimento è fissata al 24 ottobre, domani, giorno successivo a quello di convocazione del Consiglio.
A relazionare è stato l'assessore comunale alle Attività Produttive Nicola Danilo De Luca.
Egli ha evidenziato le pesanti difficoltà in cui si dibatte il Patto  sull'orlo della chiusura ed in fase di liquidazione. 
L'assessore ha, quindi, ricordato l'accordo raggiunto e la Convenzione sottoscritta tra il Comune di Benevento, quello di Montesarchio, la Camera di Commercio, Confindustria, e l'Asi che hanno dato vita alla rigenerazione del Patto che è pronto a ripartire.
Nella prima parte di questo progetto, il capitale sociale è pari a 100mila euro che sarà conferito in maniera differenziata: ai due Comuni toccherà versare 32.500 euro a testa.
Il primo finanziamento già pronto, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, è di circa 3.500.000 per infrastrutture, ma si confida di arrivare a 10 milioni di euro.
L'assessore ha, quindi, voluto rimarcare  la prosecuzione per l'operatività: "E' una fase delicata per gli enti locali e quindi bisogna reagire e reinvestire.
Peraltro per ripartire è necessario puntare sui nuovi fondi strutturali.
Oggi il Consiglio sta decidendo di aderire a questo Patto. Molte imprese sono nate da esso.
Noi lo abbiamo resuscitato".
Critico, invece, De Nigris: "La delibera è delicata ed è poco documentata.
I Patti Territoriali spesso sono utilizzati come sperpero di denaro pubblico.
Questa è una delibera al buio.
Ci sono fondi, ma non possiamo buttarci a capofitto su queste cose.
Nessuno vuole fermare le opportunità di sviluppo ma qui questo Patto non ha mai funzionato".
Il consigliere di Sil ha, inoltre, accusato di leggerezza l'Amministrazione: "Avendo già firmato un  protocollo di intesa essa resta obbligata a portare i soldi dal notaio".
Sergio Tanga del Pd ha, invece, esortato per la prosecuzione del percorso perché altrimenti si perderebbero questi fondi.
Per Zarro è necessario rilanciare il Patto dal punto di vista politico.
Lo stesso ex parlamentare ha, però, richiesto che ci fossero delle integrazioni al deliberato.
Orlando si è detto contrario: "State facendo risorgere il Patto invece di puntare sulla agenzia di sviluppo".
Prima della votazione finale è toccato al sindaco Pepe prendere la parola.
Egli ha attaccato sia la maggioranza che l'opposizione per la scarsa partecipazione ai lavori dell'Aula: "Siamo in pochi qui oggi, ma non possiamo tirarci indietro. Ci dovrebbe essere maggiore senso di responsabilità".
Sul Patto ha spiegato: "Ci sono aree industriali che possono e debbono attrarre investimenti pubblici. 
Sono stati gli stessi imprenditori a far risorgere il Patto.
I finanziamenti ci sono. L'operazione è richiesta da Confindustria".
Il sindaco ha, poi, spiegato che si chiederà anche alla Provincia ed all'Università di entrare nel Patto così come alle zone industriali quali Airola: "E' necessario creare confronto e dibattito.
Si tratta di una prima pietra per riprodurre sviluppo."
La delibera è passata con 18 voti favorevoli, tutti della maggioranza.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.74508




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