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Benevento, 21-10-2014 21:30 ____
Non tutti i debiti fuori bilancio già approvati sono stati confortati da transazione firmate. C'è stato danno erariale?
L'assessore alle Finanze Francesco Saverio Coppola, nella Commissione presieduta da Giovanni Zarro ha spiegato perché non è così. Via libera anche al Patto Territoriale ma dove sono i residui del vecchio capitale sociale?
Nostro servizio
  

Riunione della Commissione Finanze presieduta da Giovanni Zarro (nella foto a sinistra è assieme a Coppola) che ha ospitato in audizione l'assessore Francesco Saverio Coppola con il quale l'argomento principe affrontato è stato quello riportato dalla riunione precedente ed avviato da Giovanni Quarantiello, oggi assente, con il quesito: Le transazioni sui debiti fuori Bilancio sono state fatte sì o no?
Dal no scaturito a questa domanda Quarantiello ha dedotto che: Ci avete fatto approvare dei debiti fuori bilancio senza che le transazioni fossero state fatte e, quindi, è stato prodotto un danno erariale perché avete chiesto più anticipazione e, dunque, avete fatto male a farlo.
Nonostante l'assenza dell'interrogante, si è andati avanti e, quindi, l'assessore Coppola ha risposto affermando che  non è detto  che debba esserci  un perfetto allineamento tra quanto richiesto come anticipazione di cassa rispetto ai nostri debiti.
La somma non è precisa. 
Si chiede un importo che sia comprensivo delle spese da sostenere anche se non è scontato che debba essere perfettamente coincidente.
Non c'è stato poi danno erariale, ha aggiunto Coppola, in quanto le transazioni effettivamente non sono state tutte chiuse, ma per farlo c'è tempo fino al prossimo 15 novembre.
Una maggiore affluenza finanziaria, ci ha ancora detto Zarro riportandoci le parole dell'assessore Coppola, non determina un danno.
In qualche modo invece aiuta, ha sostenuto Coppola, perché dà una maggiore liquidità al Comune che deve così fare meno ricorso all'anticipazione di tesoreria che ha un costo nettamente superiore a quello praticato dalla Cassa Depositi e Prestiti.
I nove milioni arrivati dalla Cassa Depositi e Prestiti, ci ha rivelato Zarro, dovranno essere introdotti nel nuovo Piano di Riequilibrio finanziario.
Per questo, a breve, ci dovrà essere un nuovo Consiglio Comunale al riguardo.
Appena dopo la sua celebrazione, partiranno i pagamenti ai creditori.
La Commissione ha chiesto a Coppola anche conto dei residui debiti, quelli della lettera E, non assistiti cioè da sentenza (in pratica dovrebbero essere i due più imporanti: lo scolmatore del Rione Libertà e lo sgombero dalla neve di due anni fa).
L'istruttoria è in corso, ha risposto Coppola e prima possibile saranno all'esame del Consiglio.
L'intenzione dell'assessore, è noto, è quella di saldare tutti i debiti, il prima possibile.
Ovviamente qui qualche affanno in più c'è, ci ha detto Zarro.
Anche i consiglieri che dovranno approvare questa spese, saranno appesantiti da responsabilità perché in quelli già approvati c'era la sentenza di un giudice che aveva dichiarato la somma da pagare.
Qui, viceversa, il problema è diverso in quanto bisogna apprezzare qual è l'effettivo arricchimento del Comune e solo quello va riconosciuto e pagato.
Ci sarà, dunque, una maggiore larghezza temporale nella istruttoria che non sarà rapidissima perché bisognerà verificare bene cosa ha ottenuto il Comune da questo debito contratto.
In Commissione si è parlato, infine, dando il proprio positivo parere, anche del Patto Territoriale che giovedì prossimo sarà in Consiglio comunale.
Il parere è positivo alla deliberazione ed all'impegno di spese di 32mila euro necessari alla ricostituzione del capitale sociale ma si chiede di conoscere il programma di investimenti.
Il dato però è che c'è un ragionamentro che non quadra sulle cifre.
Qui è stato solo accennato in quanto non di competenza di questa Commissione ma di quella Attività Produttive.
Cioè, è stato detto, il capitale sociale del Patto Territoriale era originariamente di 500 milioni di lire poi diventati 255.000 euro.
Ci dicono, ci ha raccontato Zarro, che c'è stata una perdita di 59mila euro.
Ma quello che rimane, circa 200mila euro, dove sta?

comunicato n.74441




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