Non accennano a placarsi le polemiche che hanno fatto seguito alle elezioni provinciali dello scorso 12 ottobre.
Ad alimentarle è stato Giovanni Cacciano (foto), coordinatore Pd Alto Sannio e vice segretario provinciale del Pd, il quale ha duramente attaccato Giorgio Carlo Nista, candidato presidente della coalizione di centrodestra, accusandolo, in particolare, "di aver immolato il Tammaro ed il Fortore sull'altare di un accordicchio politico con Clemente Mastella".
"Fa specie apprendere - scrive Cacciano - come il fautore del civismo di matrice apartitica, il propugnatore dell'esperienza dei sindaci quali autentici rappresentanti dei territori contro la presunta ingerenza della politica organizzata, nel volgere di una settimana, abbia compiuto l'ennesima piroetta degna del più scafato dei clown.
Ora, il sindaco di Colle Sannita, dopo la cocente sconfitta delle provinciali, dimenticando quando professato sino a pochi giorni fa, si reca dal più partitico, ottocentesco, manzoniano dei politici della prima repubblica per riceverne l'agognata benedizione.
La genuflessione di Nista a casa Mastella rasenta il ridicolo.Â
E' così spiegata anche la ragione vera del movimento dei sindaci del Tammaro e del Fortore.
Nessun di quei sindaci è stato, infatti, eletto in Consiglio provinciale.
Guarda caso, però, quei voti sono stati essenziali, vitali, all'elezione del sindaco di Ceppaloni, Claudio Cataudo.
I voti del Tammaro e del Fortore immolati sull'altare di un accordicchio politico di bassissima lega, magari sperando in un contentino alle prossime regionali.
Caro Giorgio Nista, non avrai confuso le valli dell'Alto Sannio con le colline beneventane, feudo decaduto di Mastella e consorte?
Il pellegrinaggio a casa Mastella del sindaco di Colle Sannita e del suo fidato scudiero avrà certamente ricevuto il placet preventivo di Pasquale Santagata, sindaco di Cerreto Sannita.
Colui che, più di altri, si è prodigato per la candidatura di Nista a presidente della Provincia riceve così il meritato premio.
Purtroppo, è agevole verificarlo, lo avevamo detto.
Siamo stati facili profeti.
Il cosiddetto civismo di uno sparuto gruppo di sindaci dell'Alto Sannio altro non era che la foglia di fico dietro cui celare personali voglie di rivalsa a dispetto dell'esigenza di conferire rappresentanza ai nostri territori.
Il Pd Alto Sannio, d'altra parte, non solo ha condotto in seno al Consiglio provinciale il vice sindaco di Foiano, Giuseppe Ruggiero, ma ne ha fatto il primo degli eletti.
Ancorare la politica ai fatti resta tutt'ora l'unico modo per ricondurla alla dignità che le spetta".
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