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Benevento, 21-10-2014 12:45 ____
La Polizia di Stato arresta un 46enne con l'accusa di tentata estorsione aggravata e continuata ai danni dei titolari di un bar
Si tratta del "Piccadilly 2" situato in via Cardinal di Rende. La sezione Antirapina, ha dichiarato il capo della Mobile Giovanna Salerno, ha dimostrato, in questi anni, di essere capace di risolvere situazioni delicate
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Oltre all'operazione antidroga di cui parliamo meglio in altra parte del giornale, un'altro intervento degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Benevento ha portato all'arresto di Maurizio Cella, 46 anni, già noto alle Forze dell'ordine.
L'uomo è accusato di tentata estorsione aggravata e continuata ai danni dei titolari del bar "Piccadilly 2". 
L'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Benevento, è stata notificata dagli agenti in via Latina, in contrada Santa Clementina, dove l'uomo risiede.
Secondo gli inquirenti, l'uomo millantava di vantare  un "controllo" sull'intera zona del centro storico dove si svolge la "movida" benventana, tanto da chiedere somme di denaro ai titolari del bar situato in via Cardinal di Rende. 
Anche su quest'operazione è giunto il commento della dirigente della Mobile, Giovanna Salerno (foto).
"Si tratta - ha detto - del  risultato del lavoro di un'altra sezione, l'Antirapina, che ha dimostrato, in questi anni, di essere capace di risolvere situazioni delicate.
Il racket, l'usura, l'estorsione in generale sono dei reati dove c'è bisogno di cristallizzare le prove, d'indagini molto pregnanti, e non è semplice. 
Lo scorso 20 settembre c'era stato un tentativo di estorsione, anche aggravata e reiterata, perché c'erano state delle minacce di morte nei confronti del titolare dell'attività commerciale.
Questo tentativo è stato posto in essere sia con veri e propri atti intimidatori che con degli atti assolutamente idonei a ledere la persona, come le mani al collo, con minacce chiare e per niente equivoche di morte.
Il responsabile, Maurizio Cella, è una  persona nota alle Forze dell'ordine e addirittura millantava di essere lui il controllore, il gestore e colui che teneva, in un certo senso, la "pace e la tranquillità", naturalmente sempre in senso criminale, della zona della movida beneventana.
Vantando questo suo "potere" nel dovere gestire la serenità di quella zona, a fronte diciamo di questo esercizio che lui poneva in essere pretendeva un sorta di pagamento e di pizzo.
Ci fu già sul finire del mese di settembre l'intervento della volante della Squadra Mobile che cristallizzò la situazione e dopodiché l'intervento della Sezione Antirapina che ha effettuato in breve tempo una serie di accertamenti.
Quindi, sono state cristallizzate alcune prove e, grazie alla Procura della Repubblica, questa mattina abbiamo dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare".  

comunicato n.74421




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