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Benevento, 21-10-2014 10:48 ____
Affondo del segretario generale della Fp Cgil, Giannaserena Franzè e del coordinatore Asl, Giovanni Lombardi, nei confronti della Regione
La protesta è per i tagli effettuati in ambito sanitario le cui conseguenze rischiano di essere pagate dai lavoratori e dai cittadini
Redazione
  

Duro affondo del segretario generale della Fp Cgil Benevento, Giannaserena Franzè, e del coordinatore Asl, Giovanni Lombardi, nei confronti della Regione Campania per i tagli effettuati in ambito sanitario le cui conseguenze rischiano di essere pagate dai lavoratori e dai cittadini.
"Altro che progressioni, altro che produttività, altro che rinnovi contrattuali, sarà anche colpa dei sindacati, ma a "grattare il fondo del barile" ci pensa - scrivono in una nota congiuta - ancora una volta, la Regione Campania ed il suo commissario "ad acta".
E' forte protesta per la prosecuzione del Piano di Rientro del settore sanitario a seguito della pubblicazione nel Burc numero 70 del Decreto numero 106.
Quest'ultimo, detta le linee di indirizzo per la determinazione dei fondi contrattuali per il 2014 ed il 2015, è in assoluta continuità con la politica di austerità economico-contabile del Piano di Rientro e viola le norme riguardanti le corrette relazioni sindacali.
Si gratta il fondo del barile, il taglio delle risorse da utilizzare per migliorare l'efficacia dei servizi ospedalieri e territoriali, rappresenta l'ennesimo attacco al lavoro e mina alle basi il Servizio Sanitario Regionale ed il patto sociale tra cittadini e lavoratori.
Il lavoro in sanità dell'area comparto, svilito tramite un deprezzamento progressivo della sua retribuzione rientra nella logica di un ulteriore "smontaggio" del sistema salute.
La riduzione delle risorse dei fondi contrattuali non è più sostenibile, perché preclude ogni possibile forma di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema indispensabile a garantire efficacia ed appropriatezza delle prestazioni sanitarie erogate ai cittadini.
L'utilizzo di parte delle retribuzioni dei lavoratori e dei ticket pagati dai cittadini per ridurre il debito sanitario è la dimostrazione che il tanto pubblicizzato azzeramento del debito è stato conseguito sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori.
E' ora di dire basta ad una politica che non interviene sulle reali cause strutturali del debito, ma che concentra la propria azione prevalentemente su tagli lineari e razionamento dei servizi con ripercussioni drammatiche sulla tenuta del Sistema Salute della Campania".

comunicato n.74418




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