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Benevento, 20-10-2014 18:48 ____
Coordinate alle imprese affinché possano operare nel rispetto delle regole che, negli ultimi anni, stanno cambiando assai frequentemente
In particolare nel Convegno svoltosi all'Auditorium Sant'Agostino si è parlato dei rifiuti in edilizia
Redazione
  

Si  è tenuto questo pomeriggio, presso l'Auditorium Sant'Agostino il convegno sul tema dei rifiuti in edilizia organizzato dall'Ance Benevento e dagli ordini professionali degli Ingegneri, Architetti e Geometri e moderato dal giornalista Christian Fuschetto.
"I rifiuti in edilizia - ha dichiarato Silvano Capossela, presidente Ance Benevento - va considerato sotto diversi aspetti.
Innanzitutto sotto il profilo della normativa vigente in quanto l'Ance ha ritenuto di fornire le coordinate affinchè le imprese possano operare nel rispetto delle regole che, negli ultimi anni, stanno cambiando assai frequentemente.
In secondo luogo i rifiuti possono rappresentare una opportunità di riutilizzo degli stessi  attraverso il procedimento di recupero della materia.
Infine, la corretta gestione del rifiuto va letta sotto il profilo della sostenibilità e della tutela ambientale.
L'Ance continuerà a monitorare l'argomento e ne seguirà le evoluzioni al fine di coadiuvare le imprese nelle loro attività".
"Abbiamo avviato, su vari argomenti, un vero e proprio tavolo di confronto - ha ricordato Franco Cardone, presidente dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Benevento - insieme ad Ance ed intorno al quale siedono tutti gli Ordini delle professioni tecniche.
Il lavoro del tavolo sta procedendo sulla questione urbanistica della città Benevento, ma è una esperienza che vogliamo estendere a tutti i comuni della provincia sannita.
In effetti stiamo approfondendo il Puc, il Ruec ed individuando probabili discrasie nella interpretazione di certi articoli di legge.
Questo è il lavoro svolto fino ad oggi, ma abbiamo anche pensato che fosse importante un incontro di approfondimento della Legge Regionale 20 e dell'articolo 5 in particolare, che non è sicuramente un articolo semplice sia per la committenza che per i professionisti".
"Il Consiglio nazionale degli Architetti - ha sottolineato Michele Orsillo, presidente Ordine Architetti della provincia di Benevento - ci ha convocato a Roma per studiare una modifica del decreto legislativo 163/2006.
Propongo all'Ance di continuare a procedere come abbiamo fatto sul altri argomenti di primaria importanza, di istituire un tavolo anche a livello provinciale sugli aspetti importanti che interessano fortemente il mondo dei lavori pubblici".
"Oggi discutiamo di una legge - ha dichiarato Giampaolo Biele, vice presidente Collegio Geometri - che, nascendo come misura straordinaria, assegna ai tecnici e agli operatori la corretta gestione dei rifiuti.
Si assiste ad una duplice interpretazione della stessa.
C'è chi in essa intravede un aggravio di costi e di lavoro, e chi invece  la considera come una possibile alternativa per l'ambiente e per le future generazioni.
A mio avviso queste nuove norme, accompagnate da una semplificazione amministrativa e ad un controllo da parte di differenti organi, possono condurre ad un ambiente più vivibile e ad una migliore qualità della vita".
"I sottoprodotti ed i rifiuti nell'attività in cantiere - secondo Marcello Cruciani della Direzione, Legislazione e Mercato Privato - sono argomenti affrontati dall'Ance.
Il ruolo dell'Ance in questo momento è quantomeno doppio.
Da un lato aiutiamo le imprese nel comprendere meglio queste leggi, che risultano volte risultano complesse e di dubbia interpretazione, ed in questo svolgiamo un'attività di consulenza.
Dall'altro realizziamo quella che è una delle funzioni dell’associazione, ovvero fare una lobby trasparente, scientificamente e tecnicamente corretta, in modo tale che la normativa futura in materia ambientale possa essere, non un ostacolo alle attività dell'impresa, bensì agevole e comprensibile al fine di fornire loro un valido aiuto nello svolgimento dell'attività quotidiana.
In questo percorso, le tecnologie rivestono un  un ruolo prioritario.
Sia le tecnologie di processo, che riguardano le attività dell'impresa; che le tecnologie di prodotto, che riguardano i materiali impiegati e, quindi, il risultato finale dell'attività dell'impresa che è il manufatto edile.
Ma le tecnologie sono essenziali per poter arrivare a riciclare e recuperare rifiuti, in modo da poterli riutilizzati. Insomma oggi il rifiuto è una risorsa".
Carlo Alberto Iannace, chimico Ian Chem, ha ricordato che "le attività di caratterizzazione sono alla base della corretta gestione dei rifiuti presenti nei cantieri, in particolare nei cantieri edili.
La nostra professionalità e la diligenza dei progettisti, può rendere più agevole la vita a tutti i singoli proprietari e costruttori, al fine di non farli ricadere nel novero di applicazioni normative che potrebbero essere penalizzanti per lo svolgimento dell’attività di costruzione, demolizione, manutenzione e quant'altro.
Il mio auspicio è che le norme possano diventare sempre più snelle e semplici al fine di rendere l'attività dei costruttori meno complessa.
"Con le nuove normative ambientali - ha sottolineato Stefano Cicerani, Anpar - l'attività di recupero svolta in cantiere è limitata a casi particolari: grandi cantieri, dove si realizzano importanti interventi di demolizione e ricostruzione, oppure attività di sbancamento dove avviene il recupero di terre rocce da scavo pulite, quindi non contaminate. 
Ai piccoli cantieri è inibita la possibilità di procedere ad attività di recupero autonomamente e per essi si consiglia, dunque, di rivolgersi ad impianti legittimamente autorizzati da Province o Regioni, che possono riciclare il materiale e conferire all'impianto dei prodotti certificati". 
Pietro Mainolfi, direttore provinciale Arpa Campania, sul tema ha ricordato che "in base alla norma vigente, il controllo è previsto solo nella fase ultima, perché tutto dipende da una autocertificazione da parte delle imprese. Credo che in questi termini sia stato dato ampio risalto alla possibilità di intervenire soltanto nella fase finale. Ritengo, invece, fondamentale, poter costruire un vero e proprio database che nel quale sia possibile costruire tutta la storia del sito per cui la ditta che propone l'intervento, e non conosce la storia precedente del sito è in grado di conoscerla.
Questo è un progetto nostro, siamo in fase di redazione di un database per pubblicare i dati che verifichiamo sui siti contaminati: il problema grosso è proprio quello riuscire a risalire alla storia del singolo sito". 
"Gli effetti sanzionatori - ha ricordato Valentina Mingo dell'Ance - dovrebbero esseri visti come un effetto di crescita e non reprimente. Il primo obiettivo da raggiungere è quello di una normativa che sia stabile nel tempo.
Ed è quello che noi chiediamo sempre.
Le imprese devono essere messe nelle condizioni di sapere, non solo quale sanzione verrà applicata loro, ma qual è la normativa, la prassi, la pratica giusta da applicare.
A quel punto, nel momento in cui avremo certezza nei tempi, nelle procedure ed anche nella possibilità di metterle in pratica, la sanzione sarà per le imprese stesse una occasione effettiva di crescita; nel senso che si renderanno conto di quanto possono mettere in atto.
La gestione dei rifiuti, non deve dunque essere considerata come un peso o un onere per l'impresa, ma è una vera e propria opportunità: non solo di crescita, ma una opportunità di sviluppo dell'impresa.
E sappiamo che se sviluppano le imprese edili, si sviluppa il paese.
L'Europa ci pone degli obiettivi importanti in termini di riciclaggio dei materiali da demolizione e costruzione, quindi abbiamo anche una spinta in più per fare meglio".

                                   

comunicato n.74400




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