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Benevento, 18-10-2014 13:44 ____
Mi auguro che i "sempreverdi" di questa città, che perdono da 20 anni, di perdita in perdita guardino anche all'attualità ed al futuro...
Sferzante Umberto Del Basso De Caro nel corso della lunga conferenza stampa con la quale si è fatta l'analisi del voto alle provinciali. Gli interventi di Claudio Ricci e di Fausto Pepe. Poi un brutto incidente a fine evento
di Diego De Lucia
  

"Sono i sempreverdi di questa città che perdono da 20 anni, eppure si sentono ben lieti di farlo.
Mi auguro che di perdita in perdita, ogni tanto, guardino anche all'attualità ed al futuro."
Ironico e sferzante il sottosegretario all'Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, ha risposto, in maniera indiretta, ai suoi concorrenti del centrodestra sul dato elettorale scaturito dal voto per le provinciali del 12 ottobre scorso che ha visto vincere Claudio Ricci alla carica di presidente.
De Caro ha così bollato gli appartenenti allo schieramento avversario.
In particolare si è scagliato contro Nunzia De Girolamo che ha annunciato ricorso alla giustizia amministrativa contro la legge 56 che ha dettato le norme  per questa  elezione, norme  che sono parse a molti incostituzionali ed ingiuste: "Questi rilievi sono solo sciocchezze ed al Tar non può ricorrere.
Peraltro quella legge l'ha firmata il ministro dell'Interno nonché segretario nazionale di un partito, Ncd, nel quale milita la stessa De Girolamo. Cosa vuole adesso?"
Nella Sala del Pd, gremitissima più di amministratori che di giornalisti, si è svolta una lunga conferenza stampa con la quale si è data voce all'analisi del dato elettorale.
Ebbene, per il sottosegretario la vittoria è stata netta e se non fosse stato per il commissariamento del Comune di Campoli del Monte Taburno le cose sarebbero andate anche meglio per il suo partito: infatti quel provvedimento ha determinato, a suo dire, la mancata elezione di un altro consigliere.
Il sottosegretario ha, quindi, annunciato che il direttore dell'Anas, che ha pieni poteri, sarà nel Sannio il prossimo 13 novembre per inaugurare l'inizio dei cantieri per il nuovo lotto della Fortorina che poi dovrebbe portare il tratto stradale verso Baselice e Foiano di Val Fortore.
Proprio il presidente della Provincia Ricci ha aperto, ma in maniera molto tiepida alla provocazione che, nei giorni scorsi, Domenico Matera di Ncd gli aveva rivolto e quindi di consegnare la vicepresidenza della Rocca dei Rettori all'opposizione.
Ricci ha replicato: "Non ho nulla in contrario, non sono spaventato né la cosa mi entusiasma.
Valuteremo insieme ma chi pensa di usare lo scranno della Rocca per continuare a fare campagna elettorale ha sbagliato persona".
Ad aprire le danze della conferenza stampa è stato Mino Mortaruolo, segretario provinciale del partito, che ha subito voluto precisare, anche con una certa vena polemica: "E' una fandonia dire che non siamo stati capaci di parlare con i territori.
Gli amministratori, infatti, hanno dato un contributo non di poco conto per queste elezioni".
Il neo presidente della provincia Ricci ha quindi preso la parola per dire che "nel nostro partito abbiamo sindaci prestigiosi e di valore e tutti potevano trovarsi al mio posto.
E' stata una campagna particolare con una legge anomala.
E' stato messo il giocattolo in mano a noi violentando i cittadini che sono stati estromessi dalla potestà elettorale. Questo, però, diventa un dovere in più per noi per fare bene.
Non abbiamo alibi e dobbiamo cogliere questa legge come una opportunità".
Ricci ha, quindi, lanciato un primo messaggio all'opposizione, in particolare a De Girolamo di Ncd: "Se vogliamo dare una svolta alla politica, bisogna recuperare la serietà.
Non è possibile anzi è inutile ed alquanto sciocco che il giorno dopo le elezioni ci vengano a dire che la legge è sbagliata invece di prendere atto del risultato e della sconfitta facendo i complimenti al vincitore.
Non è pensabile di poter mettere in discussione la legge; tanto meno può farlo chi quella legge l'ha approvata in Parlamento.
Questa legge può essere anche perversa, ma se la si è accettata all'inizio, alla fine del processo bisogna solo stare zitti.
Se si potesse barattare la carica di sindaco di San Giorgio del Sannio con quella di presidente della Provincia, preferei la prima".
Sul partito il giudizio di Ricci è che il "voto sia andato benissimo: noi non aspettiamo il voto ponderato per fare le valutazioni.
Voglio ricordare che alle Europee, solo di qualche mese fa, siamo stati il primo partito".
Sulle proposte che sono già venute dall'opposizione, in particolare dal consigliere Matera, che è sindaco di Bucciano, egli ha dato una risposta anche se l'ha presa alla larga: "Abbiamo appena riacceso una macchina che era stata commissariata.
Ci sono state tante decadenze di dirigenti dopo l'uscita di Cimitile ed abbiamo, così, dato all'avvocato Catalano tutte le deleghe per rimettere in moto la Rocca dei Rettori.
Dare le deleghe non è una priorità per me in questo momento, ma la mia idea è che non esiste più l'opposizione.
Tutti e dieci i consiglieri provinciali siano insieme impegnati a lavorare per il Sannio.
A questo proposito, Ricci si è detto convinto di dover creare una sola Agenzia per lo Sviluppo quale primo momento di attuazione del suo programma di governo.
Il presidente si è detto consapevole che il voto di domenica scorsa potrebbe cambiare logiche di candidature alle prossime regionali: "Siamo stati talmente forti alle provinciali che possiamo eleggere un consigliere regionale e mezzo".
E', quindi, intervenuto il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, secondo il quale non si può mettere in dubbio la legge numero 56 che ha stabilito le modalità di voto per la Provincia: "Se il Comune di Benevento è amministrato dal centrosinistra, questo non è colpa nostra, ma una scelta democratica da parte dei cittadini.
Noi abbiamo tenuto e vinto nei grandi centri della nostra provincia".
Pepe si è detto convinto che Ricci possa e sappia tutelare al meglio il Sannio in questa fase di transizione della Provincia quale Ente intermedio.
Infine, è intervenuto Del Basso De Caro, che ha esordito così: "Siamo sfortunati.
Se prendevamo tutti i consiglieri venivamo accusati di essere troppo potenti; abbiamo vinto per 7-4 (compreso il presidente) e veniamo lo stesso accusati.
Qui non si vuole tenere conto del fatto che Mario Grasso, uno dei nostri candidati perché consigliere comunale di Campoli del Monte Taburno, è stato escluso dalla competizione elettorale solo il sabato sera, perché il sindaco di quel centro si era dimesso.
Qualcuno si è illuso che con tre liste poteva vincere il confronto.
La mia idea è quella di dare una nuova linfa alla Provincia.
Questi enti si dovranno occupare di viabilità, edilizia scolastica ed ambiente".
Poi ha ricordato che proprio Ricci, nei giorni scorsi, aveva dichiarato che avrebbe convocato un tavolo operativo con tutti gli attori istituzionali per indicare le vere priorità del territorio al di là degli schieramenti.
Passando poi a parlare di temi più generali, in particolare quelli relativi al suo incarico di sottosegretario ai Trasporti del Governo Renzi, egli ha detto: "Bisogna smetterla con queste battaglie di campanile con l'avellinese.
Io ho difeso la realizzazione della Stazione Ferroviaria di Grottaminarda così come per il Sannio ho difeso il completamento del raddoppio della Telesina.
Infine, ha voluto complimentarsi  indirettamente con Mino Izzo per aver inciso sulla variante alla Benevento-Caserta, nel territorio di Paolisi.
Alla fine della conferenza, c'è stato un vero e proprio colpo di scena: Umberto Del Basso De Caro ha perso il suo tradizionale aplomb, perché è partito con pessime intenzioni dal tavolo della presidenza dirigendosi, alquanto rosso in viso, verso la sedia di un "cittadino" che voleva fargli una domanda.
In verità questo "cittadino", che è un habituè di incontri pubblici ed istituzionali e che non manca mai di intervenire spesso in tono molto polemico.
Non è un giornalista e sebbene quelli del Pd glielo avessero fatto notare, egli ha voluto egualmente rivolgere una domanda a De Caro.
Al rinnovato invito a non proseguire, ha cominciato ad attaccare i suoi interlocutori dicendo di "essere democratici solo a parole".
A quel punto, letteralmente Del Basso De Caro non ci ha visto più ed è scattato come una molla dalla sua postazione.
Evidentemente antiche ruggini tra i due rischiavano di esplodere: ci è voluto il bello e il buono da parte di alcuni militanti e amministratori per impedire che i due venissero alle mani.
Quando le acque (molto faticosamente) si sono calmate, i responsabili del Pd hanno annunciato che alla prossima conferenza stampa ci sarà un controllo severo delle persone ammesse: solo i giornalisti accreditati potranno entrare.

ap -L'incidente verificatosi nella sede del Pd è molto increscioso anche se non tocca, stavolta, la categoria dei giornalisti a cui questo signore citato non appartiene.
Dovrebbe però far comprendere, finalmente, a chi organizza sistematicamente le conferenze stampa, che esse debbono essere presiedute da un giornalista che ha metodo, capacità e conoscenza per evitare che ciò accada.
Non bisogna poi mai confondere, come fanno tutti i movimenti politici, la conferenza stampa dall'attività convegnistica.
Se allo spazio riservato ai giornalisti si invita mezzo mondo di appartenenza, perché fa bello dimostrare che si è in tanti, poi qualcuno ci dovrà pure spiegare come farà a discriminare chi deve entrare e chi no...
Insomma, la botte piena e la moglie ubriaca non si possono avere.
Ciascuno facesse ordine in casa propria, eliminando le contraddizioni evidenti, e questi incresciosi episodi non accadranno più, sotto queste insegne.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

                                              

comunicato n.74334




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