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Benevento, 01-10-2014 13:00 ____
I Sindacati della Polizia Penitenziaria tornano a protestare contro la direzione del Carcere e le difficili condizioni in cui operano gli agenti
Il prefetto avrebbe concesso ampia apertura ai rappresentanti dei lavoratori ed i contrerà il dirigente dell'Istituto di pena
Nostro servizio
  

"Maria Luisa Palma pone a rischio quotidiano gli agenti di Polizia Penitenziaria".
Continua e si aggrava la polemica e la presa di distanza nei confronti della dirigente della Casa circondariale di contrada Capodimonte, dopo la protesta dello scorso 3 settembre.
I motivi sono vari, in primo luogo si tratta della totale assenza di un dialogo tra i rappresentanti dei lavoratori e la dirigenza della struttura.
Un distacco che avrebbe portato, secondo  i sindacati,  alla mancata applicazione dei contratti di lavoro, alla fatiscenza dei mezzi di traduzione ed altro.
Il segretario provinciale della Fp Cgil, Giannaserena Franzè, in particolare, ha riproposto le accuse per quanto concerne una serie di attività in favore dei detenuti che, però, si risolverebbero in problemi di mancata sicurezza per gli operatori della Polizia Penitenziaria. 
Gli agenti, insieme ai sindacati Ugl Polizia Penitenziaria, Fp Cgil, Sinappe e Uil Penitenziari, sono tornati, dunque, a protestare contro la direzione del carcere per la sua gestione contro le asserite difficili condizioni in cui sono costretti ad operare i baschi azzurri.
Questa mattina, hanno incontrato il prefetto, Paola Galeone, che avrebbe concesso massima apertura ai sindacati "un'apertura mai vista da parte sua in questa città", ha chiosato il coordinatore nazionale del Sinappe, Fernando Mastrocinque.
Ci sarà, infatti, un incontro con la dirigente Palma.
Sotto accusa è l'unita trattamentale: il fatto è che gli agenti sono favorevoli a progetti  di riabilitazione e reinserimento dei detenuti, ma perché, si sono chiesti, non sono gestiti come dovrebbero e cioè in condizioni di sicurezza.
Il detenuto, attualmente, avrebbe una situazione di sopravvento rispetto alle regole, creando tensioni tra il personale.
Franzè ha detto: "E' un rischio costante e serio che corre il personale di Polizia Penitenziaria.
I corsi finalizzati alla riabilitazione ed alla rieducazione dei detenuti si svolgono con un personale numericamente inadeguato, carente ed insufficiente".
Si vuole, quindi, fornire una maggiore garanzia ai lavoratori per consentire loro di operare con maggiore serenità e tranquillità: "Il carcere deve essere un luogo sicuro sia per i detenuti che per i lavoratori.
Ci interessa che il dirigente si renda parte di un processo costruttivo che faccia funzionare in maniera strategica i suoi uomini.
Era di eccellenza fino a pochi anni fa, oggi non è più cosi".
I sindacati hanno, inoltre, denunciato la mancanza di personale negli orari notturni del servizio.
Mastrocinque ha rimarcato: "Ci troviamo una gestione della polizia penitenziaria che non funziona.
Molto spesso gli agenti sono aggrediti dai detenuti.
La responsabilità è solo di chi dirige la struttura non di chi opera nel suo interno.
Gli operatori si trovano tra l'incudine ed il martello".
Per la Cgil, "è presente nel Carcere una gestione del personale che non è tale da garantire la sicurezza.
Abbiamo più volte tentato di interloquire di avere un confronto vero, ma nei fatti non succede".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

comunicato n.73735




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