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Benevento, 01-10-2014 12:41 ____
Il drammatico grido di dolore dei sindacati dell'Alto Calore Servizi che proclamano per venerdì 3 ottobre lo sciopero dei lavoratori
Non si è fatto nulla per risolvere i problemi dell'Azienda ad un anno dall'insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione. I 100 milioni di debito consolidato ricadranno sui Comuni e perciò sui cittadini
Redazione
  

Le segreterie provinciali di Avellino di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec ed Ugl, hanno annunciato, attraverso una nota congiunta,  per venerdì prossimo, 3 ottobre, lo sciopero dei lavoratori dell'Alto Calore Servizi (Acs), società che si occupa di gestire il servizio idrico integrato anche in alcuni Comuni del Sannio.
"Dopo un anno dall'insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione presieduto dall'amministratore delegato, Raffaello De Stefano, riteniamo oramai ineludibile - si legge - risolvere alcune questioni, divenute drammatiche, in seno all'Azienda.
Da anni, chiediamo interventi delle varie istituzioni (Prefetture, Regione, Province-Soci, Sindaci-Soci) nella speranza di attirare la loro attenzione e che, invece, rileviamo diventa sempre più fievole, sbiadita, ridotta praticamente a formale interlocuzione.
Fino ad oggi, abbiamo riscontrato solo un'inquietante assenza!
La nostra  preoccupazione impatta sulla tenuta dei livelli occupazionali in Acs, sulla tutela del Servizio Pubblico Essenziale reso ai cittadini e da un continuo minare l'esito referendario espresso dagli italiani.
Pensiamo che, risolta la vicenda delle due società (Acs e Acp) nate dalla scissione del vecchio Consorzio, urge altresì l'adozione di un Piano di Efficientamento del nuovo "soggetto pubblico" che possa finalmente invertire la tendenza del deficit gestionale e ridurre l'attuale debito consolidato di oltre 100 milioni di euro.
Per questo, sollecitiamo, ancora una volta, l'amministratore delegato ed il Consiglio a definire in tempi brevi un vero  ed  articolato confronto con i sindacati, così come ribadito anche in Prefettura, per discutere di una riorganizzazione efficace e concreta.
Sono stati chiari il pensiero e le posizioni espresse dai lavoratori nelle assemblee caratterizzati da un forte senso di  disponibilità, impegno e responsabilità di fronte all'ineludibile bisogno di rilancio della società.
Tutti si sono resi disponibili, anche se con una comune riserva: la massima trasparenza nel riconvertire e riorganizzare il proprio lavoro finalizzato esclusivamente ad un'equa distribuzione dei compiti e delle responsabilità. Riteniamo, in altri termini: Che tutto il personale debba essere coinvolto in un nuovo Piano Riorganizzativo- Industriale compresa la rimodulazione delle attività e competenze, a partire dai dirigenti, dai quadri ed ai funzionari per dare un forte rilancio alle attività aziendali in un rinnovato chiaro contesto di risultati da raggiungere. Che i sindaci soci  si rendano conto, oggettivamente, dell'abnorme disavanzo economico che subisce la società Acs, dovuto al generalizzato, cattivo e fallace sistema delle reti di distribuzione idrica comunali caratterizzate spesso da copiose perdite che fanno sprecare-consumare energia elettrica molto più  di quella effettivamente necessaria; Che tutte le istituzioni provinciali di Avellino e Benevento si affianchino in aperta sinergia per il sostentamento ed il rilancio del Servizio Idrico Integrato intervenendo presso la Regione Campania  attraverso la sollecitazione del finanziamento di progetti di ammodernamento delle reti e degli impianti di sollevamento acque già presentati o in itinere, dell'ammodernamento dei sistemi di controllo della distribuzione e della manutenzione straordinaria occorrente; Che la Regione Campania predisponga interventi infrastrutturali, un ristoro economico sui costi di fornitura del Servizio Pubblico essenziale il quale, per la fatiscenza delle reti di adduzione e obsolescenza degli impianti di captazione e rilancio (tutti di sua proprietà) determinano costi elevati gestionali e quindi penalizzano l'Acs e i cittadini-utenti.
L'allarme  che, insieme ai lavoratori, lanciamo ai componenti del Cda, ai soci di Acs ed alla Regione Campania è in sostanza per: La salvaguardia del bene acqua, del territorio, della falda e dei corsi fluviali; L'efficientamento della gestione aziendale e del servizio reso ai cittadini, valorizzando il patrimonio di competenze e conoscenze professionali presenti in azienda; La realizzazione di opere strutturali finalizzate al miglioramento del servizio con conseguente riduzione dei costi.
Proponiamo di partire dal "vecchio" Patto per lo Sviluppo, in cui era previsto anche l'ammodernamento del sistema acquedottistico-depurativo a servizio dell'area "irpino-sannita".
La società Acs dispone della struttura tecnica necessaria che, di concerto con gli altri Enti interessati (Regione Campania e Provincie, Comuni soci), può pianificare e realizzare gli interventi ordinari e straordinari necessari a garantire un Servizio Idrico e Depurativo degno del terzo millennio compreso il contenimento  del rischio per le infrastrutture presenti in aree esposte  ad elevata pericolosità idrogeologica.
Tutto ciò, ovviamente, è legato alle scelte strategiche che la Regione Campania vorrà riservare alle aree interne e di quali e quanti appostamenti intende riservare in bilancio per tali  opere essenziali per i cittadini e per lo sviluppo dei territori.
A tal proposito, non possiamo dimenticare come la Giunta regionale della Campania sia recentemente intervenuta a sostegno di un gestore del Servizio Idrico Integrato (Gori) che, tra l'altro, opera in una realtà territoriale con elevata densità demografica e con limitati problemi orografici, quindi con minori problemi della gestione rispetto al territorio Irpino-Sannita.
Inoltre, la stessa Regione Campania nella Legge di Stabilità numero 16 del 7 agosto scorso esclude la possibilità dell'affidamento del Servizio Idrico Integrato all'Acs, contrariamente a quanto disposto dal Governo con Decreto-Legge "Sblocca Italia" che prevede l'affidamento al gestore unico di ambito il cui bacino complessivo affidato sia almeno pari al 25% della popolazione in esso ricadente.
Pertanto, si deve velocizzare l'affidamento alla "nuova" società Acs prima dell'entrata in vigore dei nuovi "Ato" che, per l'Ato Calore-Irpino comprenderebbe il territorio casertano facendo venir meno il 25%! 
Tutte queste azioni, opportunamente coordinate, potrebbero garantire attività lavorative, occupazionali, economiche, con evidenti benefici ambientali e sociali del nostro territorio. 
Non trascurando, infine, che l'attuale debito, di oltre 100 milioni di euro, si potrebbe riverberare direttamente sulle casse dei Comuni soci e, quindi, dei cittadini, lanciamo l'allarme contro una inspiegabile inerzia da parte di tutti e di una mancata interlocuzione trasversale, come evidenziato e richiesto anche  in Prefettura  in occasione del  proclamato  stato di agitazione dei lavoratori Acs.
Da parte nostra, al fine di proteggere un Servizio Pubblico Essenziale, ci vediamo costretti a proclamare la giornata di sciopero, con blocco di tutte le attività.
Esso si è reso necessario per sensibilizzare e far impegnare tutte le istituzioni a difesa delle attività lavorative e per evitare conseguenze e disagi ancor più gravi per i cittadini ed i Comuni serviti".

comunicato n.73733




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