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Benevento, 16-09-2014 09:51 ____
Il centrodestra ed il centrosinistra hanno discusso del nulla. La prima rivendica un assessorato, la seconda l'utilizzo della Diga di Campolattaro
Stefano Caldoro a Benevento è chiamato a parlare di niente mentre i sindaci dell'Irpinia gli presentano idee progettuali per il rilancio del territorio, dice Luigi Bocchino
Redazione
  

Con una nota, Luigi Bocchino (foto), esponente dell'Associazione Benevento Libera, ha svolto, non senza spunti polemici, alcune riflessioni sugli ultimi accadimenti politici avvenuti in città.
"Ancora una volta - scrive - il centrodestra ed il centrosinistra a Benevento si sono eguagliati: due conferenze a discutere del nulla nella stessa mattinata con il Governatore Caldoro strattonato per la giacca da una parte e dall'altra, con l'intermezzo delle proteste dei lavoratori dei Consorzi.
La prima, solo in ordine temporale, del centrodestra che, dopo aver ritrovato al tavolo sannita l'Udeur, imbronciata per i maltrattamenti subiti dal suo leader, ha rivendicato l'assessorato regionale di fine stagione per il Sannio: non è dato capire però se indicato in esclusiva da Mastella e/o in collaborazione con gli altri commensali.
Di altro spessore la conferenza sull'utilizzo della Diga di Campolattaro che, per conoscenza dei cittadini, è stata ideata nel 1962 ed iniziata a costruire nel 1978, e naturalmente già inaugurata ben 2 volte nel 1999 e nel 2006 in pompa magna dai referenti del Partito Democratico dell'epoca: peccato che nonostante le inaugurazioni, allo stato, non sono certi i tempi di utilizzo della diga né vi sono progetti credibili in merito.
Protagonista assoluto del convegno il sottosegretario Del Basso De Caro che, finalmente sereno dopo aver definito "trasformisti" il comitato dei civici in vista delle provinciali lui che con disinvoltura è passato dalla Sinistra delle Libertà di Forza Italia alla Sinistra del Partito Democratico, ha rassicurato i sanniti che la diga sarà utilizzata dal territorio e per il territorio: staremo a vedere.
Epperò con un problema di difficile soluzione: come per il raddoppio della Telese-Caianello debbono necessariamente trovarsi privati disposti ad investire milioni di euro nell'opera; il che equivale a mettere in discussione l'opera stessa non essendo gli imprenditori privati, per loro natura, dei benefattori della comunità in genere.
Naturalmente Caldoro non ha assunto alcun impegno: e non poteva essere altrimenti visto che si discuteva del nulla.
Al contrario di quanto fatto, qualche settimana fa, con i sindaci dell'Alta Irpinia che hanno presentato idee progettuali per il rilancio del loro territorio ed hanno chiesto alla Regione di essere l'interfaccia istituzionale per l'utilizzo dei fondi europei necessari.
La differenza, come al solito, è nei fatti e prima ancora nelle idee.
Resta purtroppo, per l'inconcludenza di questa classe dirigente, sullo sfondo un Sannio sempre più desertificato e rassegnato alla sconfitta nei confronti del "napolicentrismo": se non si cambia davvero, con l'annullamento politico dei soliti gattopardi di mestiere, sarà difficile conservare l'esistenza persino di Benevento sulle carte geografiche".

comunicato n.73223




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