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Benevento, 03-09-2014 15:08 ____
Clamorosa, rumorosa e rabbiosa la protesta dei sindacati della Polizia Penitenziaria di Benevento inscenata dinanzi al Carcere di Capodimonte
Con dei manifesti a lutto annunciata la morte della dignità e del lavoro. Armati di fischietto e megafono gli operatori hanno inalberato uno striscione ed urlato tutto il loro dissenso
Nostro servizio
  

"Maria Luisa Palma, dimettiti.
Gli agenti non si sentono più tutelati e garantiti".
Clamorosa, rumorosa e rabbiosa la protesta dei sindacati della Polizia Penitenziaria di Benevento. 
L'Ugl Polizia Penitenziaria, Fp Cgil, Sinappe e Uil Penitenziari presso la Casa circondariale di contrada Capodimone, sono scesi in piazza, con un vero e proprio funerale, per protestare contro le asserite difficili condizioni in cui sono costretti ad operare i baschi azzurri e per chiedere risposte chiare sulle vertenze che riguardano la corretta attuazione delle norme contrattuali.
Al centro della polemica, però, non ci sono solo fattori scatenanti di caratura nazionale, ma anche una forte e precisa polemica nei confronti della direttrice dell'istituto beneventano. 
Queste le accuse: "Prima questa Casa circondariale era un gioiellino, adesso è invivibile".
Nelle scorse ore, è scoppiata l'ultima polemica che, però, è solo la punta dell'iceberg. 
Armati di fischietto e megafono, inalberando uno striscione hanno urlato tutto il loro dissenso.
Benessere personale e sopratutto lavorativo sono i punti focali di questa protesta.
Il segretario nazionale della Ugl Federazione di Polizia Penitenziaria, Giuseppe Moretti, ha spiegato che quello di oggi era solo l'ultimo stadio di una condizione carente di relazioni sindacali con la direzione dell'Istituto: "Da tempo sollecitavamo una risposta sulle tante vertenze che avevamo aperto e sulle proposte risolutive che proponevamo, ma non abbiamo ottenuto nulla.
Abbiamo cercato di ovviare questa assenza in tutti i modi, ma non abbiamo avuto alcun tipo di riscontro". 
Sulla richiesta alla Palma di lasciare l'incarico, Moretti ha aggiunto: "Il personale di Polizia Penitenziaria di Benevento si sente abbandonato a se stesso e tutte le attività in carcere non hanno fatto altro che aumentare i carichi di lavoro.
Peraltro, l'efficacia di queste attività è molto dubbia".
Il riferimento è ad alcune iniziative assunte dalla Palma per cercare, evidentemente, una riabilitazione dei detenuti, ma, secondo il sindacato, oltre al fatto che i risultati sarebbero tutti da verificare, queste iniziative obbligano gli agenti ad uno sforzo supplementare di lavoro, di attenzione, di concentrazione con il risultato finale che lo stress aumenta in maniera esponenziale.
Moretti ha quindi spiegato: "Il rischio di aggressioni si moltiplica. La sicurezza va ripristinata rimettendo in essere la partecipazione all'attività trattamentale che a Benevento manca". 
Per Luigi Porrino della Pubblica Amministrazione di Benevento la dignità dei lavoratori non può essere calpestata: "Non si può continuare ad operare in condizioni impossibili. Non esiste organizzazione.
La direzione deve dare risposte". 
Gennarino Cavuoto del Sinappe ha attaccato la direzione colpevole di non voler colloquiare con i sindacati.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

comunicato n.72816




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