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Benevento, 31-08-2014 09:10 ____
Luigi Bocchino a proposito delle elezioni provinciali tuona contro il patto: Del Basso De Caro-Mastella, favorevole anche il Nuovo Centro Destra
Negli ultimi giorni sull'intesa appaiono minacce di aborto. E' la solita partitocrazia inconcludente e degenerativa. Si mettano in campo le idee e non solo le liste!
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A proposito delle prossime elezioni provinciali Luigi Bocchino, (nella foto è a destra ai tempi della raccolta delle firme per il referendum pro Molisannio), coordinatore dell'Associazione "Benevento Libera", tuona: Si mettano in campo le idee e non solo le liste!
La riforma Renzi-Delrio, che si sbandiera per l'eliminazione delle Province, com'è accaduto per l'abolizione del Senato, prosegue nella chiacchierata fatta con "Gazzetta", sottrae ai cittadini il potere di scegliersi i propri rappresentanti e lo delega alle nomenclature dei partiti.
Crea così nei fatti solo pasticci con risparmi di spesa di modesta entità ed una grande confusione tra province declassate ed istituzione di dieci città metropolitane: in Campania raddoppia il potere di Napoli e della sua degenerazione il "napolicentrismo", a scapito sempre del Sannio e delle aree interne.
L'occasione delle elezioni provinciali ha da subito mobilitato, nel Sannio, la solita partitocrazia inconcludente e degenerativa tanto da fargli concepire, anche se negli ultimi giorni appaiono minacce di aborto del progetto, un patto Del Basso De Caro-Mastella, favorevole anche il Nuovo Centro Destra, per il governo della Provincia di Benevento.
Un patto sul presidente Claudio Ricci, già capogruppo alla Rocca dei Rettori per il Partito Democratico ed il solito schema di gioco: il 6-3-1, ovvero 6 consiglieri provinciali al Pd, 3 a Forza Italia, ed 1 al Ncd.
Naturalmente di idee e progetti manco a parlarne!
Il fallimento della politica nel Sannio è nei fatti: una comunità completamente desertificata dal punto di vista sociale,  economico ed istituzionale.
Dopo l'eliminazione di Banca d'Italia e della Scuola Allievi Carabinieri sono prossime a cadere Prefettura e Camera di Commercio.
Occorre invertire, per quanto possibile, la tendenza: ed il protagonista del cambiamento non può essere certamente Ricci che ha avallato in Consiglio Provinciale la gestione negativa di Cimitile, senza dimenticare la sua personale arroganza nel definire una "pagliacciata" il 12 novembre 2012 il referendum promosso liberamente da ben 5mila cittadini Sanniti per il Molisannio.
Il nostro territorio deve essere rilanciato contro il "napolicentrismo" che, dopo i rifiuti, si appresta a consumare l'ulteriore saccheggio con le trivellazioni petrolifere che devasteranno le poche risorse rimaste, ovvero ambiente ed agricoltura.
Per questo la battaglia intrapresa dagli amministratori locali per una Provincia libera, sia pur svuotata in gran parte di ruoli e funzioni, è l'unica da sostenere senza remore.
A patto e condizioni che si mettano in campo le idee e non solo le liste dovendosi necessariamente salvare il Sannio. L'eliminazione di tutti i consulenti esterni dell'Ente; la cancellazione degli inutili carrozzoni partecipati dove abbondano solo politici; la tutela e la garanzia dei livelli occupazionali con valorizzazione del personale interno dell'Ente; l'autonomia decisionale del Sannio e dei suoi cittadini; migliorare la viabilità provinciale e far finalmente decollare la Diga di Campolattaro sono solo alcune idee da offrire al dibattito.
La Provincia di Benevento, dopo aver toccato il fondo, non può che risalire la classifica: per avere un ruolo nel Mezzogiorno d'Italia, ha però urgente bisogno di nuove idee e di nuove classi dirigenti.

comunicato n.72719




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