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Benevento, 26-08-2014 17:45 ____
Paolo Serino ricorda Alfredo Martini, presidente onorario della Federciclismo, deceduto ieri a Sesto Fiorentino
Il team manager del Veloclub Sangiorgio Since 1975 ne tratteggia i passi salienti della sua intensa attivià nel ciclismo
Redazione
  

Paolo Serino, team manager del Veloclub Sangiorgio Since 1975, ha inviato una nota con cui ha voluto ricordare Alfredo Martini, presidente onorario della Federciclismo, deceduto a Sesto Fiorentino nella giornata di ieri, giovedì 25 agosto, all'eta di 93 anni. 
Di seguito ecco quanto scrive.
"Fu ciclista professionista dal 1941 al 1957, quando lo sport delle due ruote non era ancora globalizzato e profumava di romanticismo con i  suoi protagonisti costretti a pedalare su strade ancora segnate dai disastri dell'ultima guerra.
Erano i tempi in cui negli ordini d'arrivo primeggiavano nomi leggendari come Coppi e Magni, Bartali e Koblet, Kubler e Bahamontes per continuare con Bobet, Van Steemberger, Gaul e tanti altri grandi impegnati sulle strade delle grandi corse di mezza Europa.
Tutti personaggi che sarebbero poi entrati a pieno titolo nella leggenda.
Alfredo Martini fu anche gregario di Coppi e, successivamente, nella vita privata, grande amico di Fiorenzo Magni con il quale scambiava spesso lunghe telefonate, quasi come a voler tenere il più a lungo possibile in vita quell'irripetibile ciclismo.
Smessa la maglia di ciclista indossò quella del direttore sportivo con le società toscane Ferretti e Sammontana prima della chiamata alla guida della Nazionale Italiana per conquistare, tra l'altro, ben sei titoli mondiali su strada  con Moser, Saronni, Argentin, Fondriest e due volte con Gianni Bugno.
Nel 1991 avemmo la fortuna di trovarci a pochi passi dalla linea del traguardo di Stoccarda, testimoni oculari del primo dei due successi del brianzolo ed il cuore ci salì in gola quando, con una volata mozzafiato, Bugno riuscì a battere per poco l'olandese Steven Rooks con Miguel Indurain terzo.
Alfredo Martini aveva un buon rapporto con il Sannio ed in particolare con il Veloclub Sangiorgio del quale fu ospite nel 1990, quando era ancora etichettato come Gruppo Sportivo Serino Arredamenti.
Fu proprio a Stoccarda che lo conoscemmo per la prima volta quando, qualche giorno prima che Bugno si cingesse dei colori dell'iride, ci recammo nell'albergo che ospitava la Nazionale italiana per salutare due dirigenti federali: Aldo Spadoni e Mario Prece; furono loro a presentarci subito ad Alfredo Martini quali appassionati provenienti dal lontano Sannio.
Non ci sfuggì la sua innata semplicità e signorilità.
Ricordo ancora oggi di come riuscì a trasformare immediatamente il nostro iniziale, riverente rispetto in un sentimento di simpatia facendoci scrollare di dosso tutto il nostro impaccio e la timidezza scaturita dal trovarci di fronte ad un personaggio di così grande spessore.
La prima cosa che fece fu quella di informarsi dello stato di salute del ciclismo locale; si informò subito della nostra attività giovanile, all'epoca molto fiorente, e ci esortò a non mollare, incitandoci a dare tutto il nostro impegno possibile alla giusta causa del ciclismo.
Solo qualche mese dopo, Martini venne a San Giorgio del Sannio per ritirare il "Premio Straordinario Amico del Ciclismo" per la sezione "Sport" assegnato quell'anno a Claudio Chiappucci nella sezione ordinaria.
La cerimonia si svolse nel corso di una memorabile serata.
Nel pomeriggio, insieme ai dirigenti Mario Prece ed Aldo Spadoni avevano partecipato al dibattito del convegno "Momento magico del Ciclismo Italiano. Meteora o splendida realta?"
Quella presenza, insieme a quella di Bartali, Bugno e tante altre è incisa nel marmo sul retro della scultura eretta per richiamare alla memoria la tappa del Giro d'Italia del 1987 posta sul Viale Spinelli, a testimoniare il forte legame della comunità sangiorgese con il ciclismo che conta.
Qualche anno dopo incontrammo Alfredo Martini a Maddaloni, al Villaggio dei Ragazzi insieme a don Salvatore D'Angelo, direttore di quel benemerito istituto.
Altre volte abbiamo gioito della sua presenza a varie manifestazioni.
Come quella volta, nel 2008, al Giro delle Regioni, durante l'ultima tappa, quella di Firenze, venne a trovarci insieme al compianto Franco Ballerini e ci intrattenemmo a lungo in cordiale colloquio.
Ogni volta voleva informarsi dello stato di salute del ciclismo locale e sull'impegno societario, incoraggiandoci a non demordere mai, a non fare mancare mai il sostegno alle giovani leve.
L'ultima volta che abbiamo incontrato Alfredo Martini è stato a Roma nel 2010.
Alla presentazione del Gp di Liberazione quando venne insieme al suo amico Ivo Faltoni, organizzatore del pellegrinaggio in bici, Peretola-Assisi, in ricordo di Gino Bartali e delle sue eroiche  gesta che salvarono centinaia di ebrei.
Addio Alfredo.
Ci hai regalato la tua amicizia ed il tuo grande impegno a favore del ciclismo, lo sport che amiamo.
Soprattutto, però, ci hai regalato la tua semplicità, la tua pacatezza e signorilità mettendo al servizio del ciclismo le tue esperienze e la tua saggezza.
Chi ha avuto la fortuna di incontrarti ha certamente fatto tesoro dei tuoi consigli, ed oggi, insieme a noi, ti rimpiangerà".

 

comunicato n.72588




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