Oggi, domenica 24 agosto, è venuto a mancare il basso beneventano Silvano Pagliuca (foto).
Ne ha tratteggiato la figura professionale Annalisa Cervone, professoressa.
"Solo alcune voci hanno avuto il privilegio di svelare, con il loro canto, quel raro connubio di umano e divino.
Solo poche di esse hanno lasciato sul fluido corpo del tempo tracce perenni e carezze indelebili.
Tra queste c'è sicuramente quella del grande basso beneventano Silvano Pagliuca che, elevando l'identità della nostra terra all'armonia del canto, ha saputo fare della propria voce un docile strumento dell'anima, uno specchio sonoro capace di riflettere e assorbire gli infiniti aromi della vita.
Nell'arte vocale del maestro Pagliuca si è scorto il suono profondo e ingombrante di un'intera esistenza, il profumo caldo e vivace di un'umanità antica e preziosa, che pure ha saputo adagiarsi dolcemente tra gli umbratili chiaroscuri di una vocalità agile e virile.
Nel belcanto di un basso così raffinato, al di sotto della purezza dei suoni scolpiti nell'aria, come un fiume silenzioso e sotterraneo, si è avvertita sempre la forza tenace del concetto e l'emozione trasbordante della vita, giacchè non si è potuto vietare alle note scagliate come dardi da una voce a un tempo così morbida e agguerrita di colpire con fierezza la mente e il cuore di chi le ha accolte.
Quella del maestro Pagliuca non è stata solo un'arte matura e raffinata, ma anche un raro evento dello spirito, una sorta di gesto assoluto grazie al quale, talvolta, il canto sfiora la vita..."
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