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Benevento, 30-07-2014 20:11 ____
A Palazzo Paolo V si è dibattuto di musica indipendente, dei costi, della diffusione e del diritto d'autore
Si è trattato della penultima giornata di "Percorsi Sanniti. Zona Franca". Il mercato discografico non è affatto in crisi ma non sta vivendo un bel momento a causa dell’evoluzione del mercato digitale
di Diego De Lucia
  

"Musica Indipendente: costi, diffusione e diritto d’autore".
Questo il tema dibattito nella solenne, ma semivuota, struttura di Palazzo Paolo V, già sede del Municipio di Benevento, nella penultima giornata di "Percorsi sanniti. Zona Franca", rassegna che porta la firma, quale direttore artistico, di Ernesto Razzano.
Terminata la fase concertistica con la serata di ieri della Rassegna, fase che ha riscosso indubbiamente un chiaro successo, oggi a Palazzo Paolo V è stata la volta, invece, di un’analisi approfondita, moderata da Simone Razzano, circa lo stato di salute della musica in generale e in particolare del settore delle autoproduzioni e piccole e media produzioni, in relazione agli spazi esistenti in questo momento nel nostro Paese.
Ebbene, è emerso che per le piccole produzioni il percorso di sopravvivenza è davvero duro.
Ma durante il dibattito si è parlato anche della Siae, cioè della Società che tutele il diritto degli Autori e di uno dei suoi competitor come il “Soundreef".
L’assessore alla Cultura del capoluogo sannita, Raffaele Del Vecchio, non ha mancato di lanciare qualche frecciatina proprio alla Siae per l’eccessiva burocrazia e la "durezza" della tassazione esistente.  
In sostanza, comunque, è emerso che il mercato discografico non è affatto in crisi ma non sta vivendo un bel momento a causa dell’evoluzione del mercato digitale. Tale mercato vale oggi circa 56 miliardi di dollari ed è ancora in forte espansione.
Del Vecchio ha rimarcato come il regime di concorrenza sia fondamentale anche nella musica.
Marco Barbone, a nome di "Collecting Societies e dintorni", ha parlato proprio della Siae: "E' una struttura che funziona bene, avrà anche delle falle, ma tutti sono contenti. Si trova in una fase di monopolio di fatto." Barbone ha poi raccomandato comunque una massima attenzione da parte dei giovani artisti all'atto della firma dei contratti: "Bisogna tener conto della Siae."
William Fusco, in arte Fadà, invece, ha parlato della "Soundreef" ed ha raccontato la sua esperienza: "Nel 2011 pubblicai un disco autoprodotto ma avevo promesso di non iscrivermi alla Siae perché sapevo che ad un artista novello questo avrebbe costituito una diffcile convivenza con la stessa Siae. Quindi passai ad un sito che ha tutelato "l'opera dell'ingegno”": In pratica questa struttura marcava in maniera temporale i propri lavori e tutto in maniera digitale. E’ possibile quindi gestire e sapere analiticamente cosa si fa della propria musica. Si diventa imprenditore di se stessi." Fusco ha quindi elogiato il "Soundreef": "Diffonde i concetti base che un artista deve conoscere per il suo lavoro sapere e peraltro i servizi sono gratuiti. Una struttura partita nel 2008 che in particolare si interessa della gestione della musica dal vivo. Una maniera pratica e comoda cosa che la Siae non offre."
Per Fusco la Siae ha bisogno di rinnovarsi.
Infine, è intervenuto Vittorio Scocca, Itstream, che ha parlato del mercato digitale: "Il mercato discografico non è in crisi. La musica è parte integrante del mercato digitale e infatti la musica la fa da padrona. I numeri sono in crescita. Quest’evoluzione è iniziata con trasmettere la muisica alla radio che poi è proseguita con l'avvento dell'era digitale. E attualmente può possedere di disparati strumenti operativi."

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

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