Nel dibattito che si sta aprendo dopo la pubblicazione della lettera del professore Corrado Gnerre sul bacio omosessuale tra due giovani in Villa Comunale, interviene il general manager Jean Pierre el Kozeh (foto)Â con una sua nota che critica quella del docente.
"Non posso negare che leggere le parole del professor Gnerre mi ha provocato disagio per la durezza della posizione espressa che disattende proprio quegli insegnamenti della Chiesa che lui richiama.
Riferirsi infatti al Catechismo estrapolandone solo l’enunciazione funzionale al suo argomentare può essere un ottimo esercizio di retorica ma tradisce quella pietà cristiana che dovrebbe pervadere l’agire di ogni cattolico.
Perché se è pur vero che il Catechismo definisce l’omosessualità una inclinazione "oggettivamente disordinata" subito dopo recita che gli omosessuali "devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione."
Sono stato educato, in famiglia così come nelle organizzazioni cattoliche che ho frequentato da ragazzo, al rispetto delle posizioni altrui anche se non condivise; d’altro lato quelle stesse scuole mi hanno insegnato a difendere le mie idee confrontandomi, anche serratamente se necessario, su argomenti e contenuti.
Immagino che lo stesso valga per Gnerre che però dovrebbe anche ricordare che "le parole sono pietre" e che è di persone che stiamo parlando e che queste, anche quando sbagliano, vanno sempre "rispettate nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni" come ricorda la Congregazione della Fede nella Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica per la cura pastorale delle persone omosessuali.
A meno che la Congregazione della Fede sia anch’essa "cortigiana della storia e del politicamente corretto".
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