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Benevento, 29-07-2014 16:09 ____
Il professore Corrado Gnerre interviene nuovamente sul gesto dei due giovani che si sono baciati in Villa Comunale
Attacca, con una nota durissima, don Nicola De Blasio, nella sua qualità di sacerdote e di parroco: C'è una Chiesa che parla mediaticamente incipriandosi per ingraziarsi il mondo, ma non grida più…
Redazione
  

Il professore Corrado Gnerre interviene nuovamente sulla vicenda del bacio tra due uomini colto in Villa Comunale da un custode della stessa e che ha provocato l'allontanamento dalla struttura medesima dei due giovani.
Dietro quel gesto si è aperto il dibattito a cui ha preso parte anche don Nicola De Blasio, parroco della chiesa di San Modesto, che si è schierato a favore dei due giovani.
Ora interviene nuovamente il professore Gnerre con uno scritto deciso e che non lascia più margini a dubbi sul suo pensiero, attacca duramente il sacerdote ed il parroco.
"Premetto che intervengo ancora una volta, per poi astenermi definitivamente… a meno che non si verificheranno altri fatti che ritenessi gravi e su cui la mia coscienza mi obbligherebbe d’intervenire."
Don Nicola De Blasio, premettendo che trattavasi di opinione personale, si è espresso in un certo modo a proposito del noto fatto accaduto nella Villa Comunale.
"Tralascio, riprende la nota del professore, le cose dette sull’opportunità delle unioni civili che richiederebbe altro spazio e tempo) ha detto che bisognerebbe cacciare anche una coppia etero che si bacia in Villa. Apprezzo la precisazione riguardo l’opinione personale (anche se per un sacerdote, ma anche per un semplice cattolico, le opinioni non possono mai essere "separate" dalla propria identità) ma mi fa meraviglia che don Nicola non sia voluto entrare nella sostanza della questione. E’ inutile che ci nascondiamo dietro l’ovvietà.
L’ho detto anch’io: qualsiasi atto osceno dovrebbe essere impedito in un luogo pubblico.
Ciò che però si è verificato nella Villa è ugualmente osceno (insisto).
Parlo a lui in quanto cattolico, anzi in quanto sacerdote cattolico che, giocoforza, ha dovuto fare studi appropriati. Gli chiedo: caro don Nicola, si ricorda o lo ha dimenticato cosa afferma la più elementare antropologia cristiana?
Può essere amore un’effusione tra due persone dello stesso sesso?
Cosa è davvero l’amore?
E’ qualcosa che viene fuori solo da una mera dimensione sentimentale o, peggio ancora, sensuale, oppure, come dice la più elementare antropologia cristiana, deve riguardare tutta la persona umana nella coerenza del suo statuto antropologico che non né solo spirito né solo corpo, bensì spirito e corpo?
Il Catechismo della Chiesa Cattolica al n.2357 dice: "La Tradizione ha sempre dichiarato che "gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati". Sono contrari alla legge naturale."
Qui si tratta di "disordine" e un cattolico questo lo deve denunciare; lei invece ha detto che non c’è nulla di male.
Il cattolico lo deve dire per amore delle anime. A maggior ragione lo deve dire per amore delle anime che gli sono state affidate in cura (se è parroco) e delle anime che gli sono state affidate perché siano protette dai lupi (se è vescovo).
Una volta nei Paesi dell’Est (quelli di oltrecortina, intendo) vi era la cosiddetta "chiesa del silenzio".
Era una Chiesa che non poteva parlare, eppure gridava.
Non poteva parlare non perché non parlasse realmente, ma perché una cappa tirannide impediva che quelle grida e quelle splendide testimonianze fossero ascoltate e ammirate.
Oggi, invece, lo dico con grande dolore, c’è una "Chiesa" (ovviamente non l’intendo nella sua totalità perché è sempre Cristo che guida la Chiesa) che parla mediaticamente (e quindi ha la possibilità di farsi ascoltare) incipriandosi per ingraziarsi il mondo, ma non grida più… ripete solo ciò che il mondo vuol sentirsi dire.
Una Chiesa troppo cortigiana della storia e del "politicamente corretto".
Se a questo modello di "pastorale" avesse aderito anche san Giovanni Battista e tutti i martiri cristiani dei primi secoli, cosa sarebbe accaduto?"

comunicato n.71981




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