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Benevento, 20-07-2014 09:19 ____
L'avvocato del Comune Vincenzo Catalano mette la parola fine alla vicenda della particella della ditta Alberti in piazza Colonna
E' legittimamente detenuta dall'originario proprietario. Il Comune la scambi con una sua e si chiuda la vertenza. Intanto Giuseppe Molinaro risponde a Mario Pedicini
Nostro servizio
  

La parola fine alla disputa tecnico-giuridica sulla particella di proprietà, legittima, della ditta Alberti in piazza Vittoria Colonna, l'ha messa il dirigente del Settore Avvocatura del Comune di Benevento, Vincenzo Catalano, con il suo parere sulla vicenda che è stata più volte all'attenzione del Consiglio comunale senza che ancora l'Assise assumesse una decisione su di essa.
Ovviamente la dialettica politica è altra cosa.
Catalano, nelle sue sei pagine scritte fitte, non solo ripercorre la storia di quel pezzetto di terreno, ma analizza anche la giurisprudenza e la dottrina legata a casi simili e trae questa conclusione: Il Comune di Benevento non è proprietario di quell'area in virtù di titolo idoneo.
Peraltro, c'è l'insussistenza dei presupposti per l'accertamento giudiziale dell'avvenuta usucapione.
Così, qualora l'Amministrazione comunale non dovesse accedere all'ipotesi di cessione delle aree da parte del proprietario (la ditta Alberti ndr) su base volontaria, resterebbe solo l'applicazione dell'articolo 42 bis del Dpr 327/2001, ma con le difficoltà motivazionali per il caso specifico e dei conseguenti, rilevanti, danno a carico del Comune per evitare il risarcimento dei danni da parte del proprietario in forma specifica.
I lettori avranno avuto la possibilità di leggere di cosa stiamo parlando.
Il fatto lo ripercorre lo stesso avvocato Catalano nel suo parere.
Siamo nel 1987 allorquando il Consiglio comunale, con la delibera numero 502, diede disposizioni al suo Organo amministrativo al fine della ricostruzione del fabbricato Alberti in piazza Colonna danneggiato dal terremoto del 1980.
La sagoma del fabbricato si decise fosse arretrata per consentire, già allora, maggiori margioni di manovra in quella piazza della Stazione Centrale.
Quell'arretramento fu concordato con la ditta Alberti che chiese ed ottenne di realizzare un piano in più, in ragione dell'arretramento, che fu autorizzato con la deliberazione numero 979 dell'anno successivo, il 1988.
Quella nuova particella di terreno, scaturita dall'arretramento del palazzo, si decise sarebbe stata ceduta al Comune.
Di tutto questo, però, non c'è stata nessuna Convenzione e/o cessione dell'area, a nessun titolo, particella che oggi risulta ancora intestata al proprietario originario e detenuta in possesso dallo stesso fino alla recente realizzazione dell'opera pubblica fatta dal Comune di Benevento per rendere la strada a doppio senso di marcia a seguito dei lavori che hanno ridisegnato piazza Colonna.
Qui l'avvocato Catalano racconta con linguaggio giuridico tutti i casi in questione, la giurisprudenza, le sentenze, la dottrina e giunge poi alla conclusione: La cessione volontaria di particelle tra il Comune e l'Alberti è l'unico modo per chiudere questa vicenda senza danni economici per il Comune che cede lo spazio dinanzi all'azienda Alberti, oggi adibito a parcheggio pubblico, ed assume la proprietà della particella dove ha già realizzato la nuova strada.
Questa è la questione vista da un punto di vista tecnico-giuridico.
In essa poi si sono innestati e si innesteranno dispute politiche, ma questo è un altro discorso.
A Mario Pedicini, ad esempio, che ha parlato di una particella di cui non si comprende il perché debba essere demandata all'attenzione del Consiglio Comunale visto che essa dovrebbe già essere stata acquisita al patrimonio dell'Ente, risponde Giuseppe Molinaro, consigliere comunale del Pd.
Quello di Pedicini, ci ha dichiarato Molinaro, può essere un ragionamento corretto ed indiscutibile da un punto di vista amministrativo, ma ha un solo difetto: Arriva con appena 25 anni di ritardo.
Pedicini che dal 1990 è stato anche amministratore comunale, perché non si è preoccupato di far sì che quella cessione solo descritta poi si trasformasse in proprietà comunale per atto pubblico.
Ora non ci sono più gli estremi per proporre ancora questa vertenza.
Piuttosto, conclude Molinaro: Proponiamo alla ditta Alberti di realizzare in piazza Roma anche un albero di Noce, quello estirpato da San Barbato, ed intorno al quale si celebrava il sabba delle Streghe?
Sarebbe un bel modo per chiudere questa vicenda.

comunicato n.71697




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