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Benevento, 17-06-2014 18:27 ____
Ora la casa di Stefano si deve riempiere d'affetto. Non lasciamo che la sua mancanza ci assalga e circondiamo la sua famiglia di amore
Così il parroco della chiesa Madre di San Leucio del Sannio ai funerali del giovane 21enne deceduto in un incidente stradale. Due colombe bianche hanno solcato il cielo all'uscita della bara
Nostro servizio
  

"Oggi stai in silenzio, ma la tua distanza è ardua da accettare con il cuore dei tuoi genitori così sanguinante..."
Nella chiesa Madre di San Leucio del Sannio l'ultimo saluto, in questo pomeriggio di giugno, è stato così riservato a Stefano Lombardi, giovane studente dell'Università del Sannio, Facoltà di Ingegneria.
Al ragazzo, appena 21enne, che nella notte tra sabato e domenica si è andato a schiantare con la sua auto contro il muretto di un'abitazione lungo della Strada Provinciale 1 che da San Leucio porta a Benevento, è andato il commosso omaggio della comunità alle porte del capoluogo.
Il parroco, don Gaetano Papa Kilumba, lo ha salutato per l'ultima volta con parole che hanno cercato di lenire il dolore dei genitori, dei parenti, degli amici che affollavano la chiesa.
La tensione, che si tagliava a fette, si è, infine, scaricata in un applauso liberatorio all'uscita della salma dalla chiesa mentre due colombe, liberate al suo passaggio, hanno disegnato nel cielo della cittadina il volo dell'anima di Stefano. Tante lacrime, ma anche tanta rabbia per l'ennesima vita assurdamente persa sulle strade.
Su quel muretto dove Stefano si è schiantato ora ci sono dei fiori: Un tristissimo modo per testimoniare l'affetto di un ragazzo definito un "gigante buono".
La comunità di San Leucio, stretta attorno alla famiglia, ha ascoltato un parroco profondamente scosso che nell'omelia ha dedicato una lettera virtuale a Stefano: "Sento il mio cuore molto turbato; ci siamo visti solo qualche volta per scambiarci un breve saluto in piazza. Niente di più.
Non è faciile avere un cuore buono ed essere un ragazzo fiero come ti descrivono i tuoi amici.
Avevi intelligenza, mitezza, dolcezza: molti scambiano questi sentimenti per debolezza, invece non è cosi.
Non è impossibile essere buoni anche se si è giovani. Accetta oggi il nostro tardivo apprezzamento. Ti dico grazie".
Poi ha voluto riprendere alcune parole di Santo Stefano: "Ora la mia giovinezza rifiorisca accanto alla casa di Dio".  Don Gaetano ha voluto, quindi, esortare i tanti giovani presenti: "Per ricordare il nostro Stefano non basterà un commosso saluto, ma cercate da oggi di imitarlo nei suoi valori per far continuare a far brillare la sua luce che non si può spegnere.
Ognuno ha il dovere di portare il suo testimone".
Il sacerdote ha, quindi, lanciato anche un appello ai tanti amici che oggi sono venuti a portare l'ultimo saluto: "Ora la casa di Stefano si deve riempiere di affetto.
Non lasciamo che la sua mancanza ci assalga; circondiamo la sua famiglia di amore.
L'abbraccio non può finire qui in chiesa e poi al Cimitero.
Il difficile viene proprio adesso. Non facciamoli appassire questi fiori".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

comunicato n.70619




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