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Benevento, 30-04-2014 10:11 ____
Conclusa stamane con l'esecuzione di quattro misure cautelari, una importante operazione "Easy Drive" della Polizia Stradale sulle patenti false
In totale gli indagati sono 37. Due persone sono agli arresti domiciliari e per altre due è scattato il divieto di dimora. Coinvolti anche dipendenti dell'Asia
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Un'importante operazione, denominata "Easy Drive", dai risvolti non solo locali, è stata portata avanti dalla Polizia Stradale di Benevento, diretta da Renato Alfano, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento.
Si tratta di un giro abbastanza diffuso ed articolato di cosiddette patenti false.
Questa mattina, per il Sannio, sono scattati quattro provvedimenti di misure cautelari: Due arresti ai domiciliari e due divieti di dimora.
L'inchiesta, oltre ad alcuni titolari di autoscuole, ha visto coinvolto un dipendente dell'Asia perché tra le falsi patenti ci sono anche quelle di chi guida mezzi per la raccolta dei rifiuti.
Gli indagati in totale sono 37.
A finire ai domiciliari sono stati: Nicola Petrucci, 35enne di Benevento, residente a Fragneto Monforte e titolare fino all'ottobre 2011 dell'Autoscuola Petrucci di Morcone; Ignazio Catauro, 37enne di Napoli, residente a Villaricca e titolare dell'autoscuola Roma e di due consorziate, situate a Qualiano, Villaricca e Napoli - località Capodimonte.
Divieto di dimora, nel Sannio, invece, per il napoletano Raffaele Di Guida, 27enne collaboratore di Catauro, e Pasquale Melisi, 51enne di Benevento, quale intermediario nella vicenda che ha riguardato l'azienda Asia.
Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale su richiesta della Procura.
"L'attività investigativa - scrive in una nota il procuratore della Repubblica, Giuseppe Maddalena - è iniziata a seguito di una segnalazione della locale Motorizzazione Civile nella quale venivano denunciate delle incongruenze rilevate dopo l'evasione di una richiesta di duplicato patente di guida e, in particolare, era stato segnalato che il titolo originario risultava inesistente ovvero che l'istante non era mai stato censito, quale guidatore, in quegli archivi.
L'indagine che ne è scaturita ha permesso d'individuare un sodalizio criminoso composto da titolari e collaboratori di scuole guida finalizzato ad attuare, con carattere di continuità, la commercializzazione di patenti ed altri titoli di guida falsificati i cui moduli originali risultavano essere il provento di più furti perpetrati in danno di Uffici periferici del Dipartimento dei Trasporti Terrestri.
L'obiettivo era quello di assicurare titoli di guida su moduli trafugati a soggetti non in possesso dei prescritti requisiti oppure a soggetti che semplicemente volevano ottenere tale abilitazione senza seguire alcun corso e senza sostenere alcun esame. 
I titolari delle scuole di guida per indurre i destinatari dei falsi documenti a ritenerli genuini, oltre a farsi consegnare da questi tutta la documentazione formalmente prevista per il superamento degli esami e l'ottenimento della patente (certificati medici - versamenti - bolli - domande quant'altro) in alcuni casi avevano anche inscenato finti esami presso alcune sedi delle Motorizzazioni Civili.
In questo modo gli indagati avevano costituito un articolato e variegato circuito illegale per il rilascio di patenti in violazione della legge.
Le indagini, condotte anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche, hanno consentito di sequestrare patenti di guida e carte di qualificazioni del conducente (Cqc) i cui stampati appartenevano a lotti trafugati in bianco presso alcune sedi della Motorizzazione civile, sofisticate apparecchiature elettroniche utilizzate per pilotare gli esami di guida, timbri falsi, carte d'identità contraffatte, falsi valori bollati e bollettini postali attestanti gli avvenuti versamenti delle imposte dovute e certificazioni mediche false.
Gli agenti hanno anche identificato un numero consistente di indagati, ovvero da un canto gli artefici del "canale alternativo" e dall'altro una pluralità di falsi guidatori.
Tutte le patenti immesse in circolazione e sequestrate sono state il risultato di una laboriosa falsificazione compiuta apponendo la foto e trascrivendo con caratteri uguali a quelli della Mctc le generalità dei richiedenti su moduli tipo – card - rubati in bianco sui quali, nel caso delle patenti di categoria C, è stato altresì trasposto il numero identificativo della patente di categoria inferiore già posseduta dal richiedente.  
Nell'ambito dell'indagine è emerso anche uno specifico fenomeno criminoso che ha riguardato alcuni dipendenti dell'azienda municipalizzata per la raccolta rifiuti "Asia" di Benevento.
Costoro, infatti, provvisti della sola patente di guida categoria B, con l'istituzione della raccolta dei rifiuti urbani "porta a porta" che ha reso necessario per la "Asia" avere a disposizione dipendenti in possesso di patente professionale (categoria C o superiore), sono stati spinti a ricercare e conseguire in tempi rapidi e non impegnativi il titolo di guida superiore nel timore di un eventuale mancato rinnovo del contratto di lavoro o per il solo scopo di approfittare della circostanza ed ottenere la mansione di "autista", meno gravosa e virtualmente più redditizia di quella di "operatore ecologico".
Per l'accusa, il dipendente Asia Melisi avrebbe fatto da intermediario.
"Il fenomeno criminoso - ha concluso Maddalena - che è stato monitorato ha comportato gravi ricadute negative sotto il profilo della sicurezza stradale e della tutela dell'incolumità pubblica se si considera che la maggior parte di coloro che hanno fatto ottenuto il falso titolo di guida ne hanno, poi, fatto uso ponendosi alla guida di veicoli commerciali di portata superiore a 35 quintali".
A seguito dell'operazione presso la sede della Polizia Stradale di Benevento si è tenuta una conferenza stampa cui ha partecipato il comandante, Renato Alfano.
"Abbiamo avuto il merito - ha detto - di aver stroncato un pericoloso traffico illecito di patenti false.
Avevo appena assunto l'incarico nel Sannio quando è partita l'indagine.
La Motorizzazione di Benevento ci segnalò, in modo casuale, una patente sospetta che noi abbiamo analizzato e dopo alcuni accertamenti abbiamo scoperto che quel modulo, seppur originale, apparteneva ad un lotto di patenti rubate alla Motorizzazione Civile di Taranto e tutte in bianco.
Siamo cosi risaliti a 6.000 documenti trafugati.
Una patente falsa sarebbe costata circa 1.000-1.500 euro compreso di certificati se poi la persona otteneva l'aiuto per il conseguimento del documento il costo sarebbe oscillato sui 2000 euro".
Il comandante ha poi aggiunto che nella provincia sannita ne era erano state sequestrate 45, ma che non è escluso che ce ne possono essere altre.
Esiste, infatti, ha detto Alfano, un altro filone di altre 5.000 patenti nella Motorizzazione Civile di Campobasso.
Alfano durante la conferenza presso il Comando in via Meomartini ha sottolineato che il personaggio chiave di tutta questa vicenda era Ignazio Catauro, napoletano titolare dell'autoscuola Roma definito il vero fulcro di questo traffico illecito parallelo a quello legale: "Abbiamo sequestrato patenti di categoria C adibite al trasporto di mezzi pesanti e certificati di qualificazione al conducente per il trasporto professionale".
Ha aggiunto che questi moduli rubati in bianco venivano poi utilizzati con stampanti termiche analoghe a quelle delle motorizzazioni e compilate: "Questi tipi di patenti quando erano controllate dall'operatore di polizia risultavano a tutti gli effetti regolari, uguali a quelle originali".
Alfano ha ricordato come un anno fa il Comando effettuò circa 52 perquisizioni tra autoscuole, abitazioni private e soggetti identificati e indagati: "E' emersa un'attività parallela al conseguimento delle patenti di guida in maniera illecita con apparecchiature elettroniche e giubbotti predisposti con microcamere, microfonini e un kit creato per far passare gli esami con suggerimenti".
Alfano ha spiegato che sono stati trovati moduli, certificati medici contraffatti, marche da bollo false ed anche alcuni timbri.
Un terzo filone dell'inchiesta ha riguardato la sostituzione di persona; in particolare, ha spiegato, una soggetto con documenti contraffatti si sarebbe recato a sostenere l'esame, sostituendosi al reale candidato. 
Alfano ha rivelato che l'attività è ancora in corso.
Potrebbero esserci anche medici, ma al momento tra i 37 indagati essi non figurano.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

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