E' stato approvato dalla Commissione consiliare alle Politiche Sociali presieduta da Francesco Zoino, il Regolamento Comunale  di Polizia Mortuaria che disciplina il complesso delle norme intese a prevenire i pericoli che alla pubblica salute potrebbero derivare dal decesso delle persone ed a disciplinare il servizio necroscopico, di trasporti funebri, di cremazione, di custodia, di concessione di aree e manufatti destinati a sepolture private, di polizia del cimitero comunale e in genere di tutte le diverse attività  connesse con la cessazione della vita e la custodia delle salme.
Ovviamente il Comune di Benevento ha già un Regolamento vigente.
Questo approvato oggi lo aggiorna e lo integra anche alla luce della nuove disposizioni nazionali e regionali.
Il documento disciplina, in maniera puntigliosa e definitiva, ed è giusto che sia così, tutto ciò che accade dal momento del nostro trapasso.
Ovviamente è prevista anche la cremazione, assieme all'inumazione e tumulazione, ma solo come fatto regolamentare e procedurale non avendo Benevento un impianto adatto allo scopo.
Nei 151 articoli di cui si compone il Regolamento, ogni aspetto della nostra "vita" da defunti è disciplinata.
Ogni feretro, ad esempio, deve contenere un solo cadavere.
Soltanto madre e neonato, morti nell'atto del parto, possono essere chiusi in una stessa cassa.
Nessun cadavere può essere chiuso in cassa, né essere sottoposto ad autopsia, a trattamenti conservativi, a conservazione in celle frigorifere, né essere inumato, tumulato, cremato, prima che siano trascorse 24 ore dal momento del decesso, salvo i casi di decapitazione o di maciullamento.
E' prevista perfino l'inumazione di parti del corpo umano in seguito ad operazioni chirurgiche.
Essa sarà disposta dal sindaco, su richiesta dettagliata e circostanziata, con redazione di verbale, da depositare agli atti, con l'indicazione del luogo di seppellimento nel cimitero.
Entro due anni dalla data di entrata in vigore del Regolamento, il Consiglio comunale è anche tenuto ad adottare il Piano Regolatore Cimiteriale che comprenda le necessità del servizio nell'arco di dieci anni.
C'è poi prevista la nascita di una Sala Pubblica del Commiato che è a carico del Comune di Benevento, il cui luogo dovrà essere individuato, con apposita deliberazione di Giunta Municipale, nell'ambito del proprio territorio.
La Sala Pubblica del Commiato assicura lo svolgimento di riti funebri nel rispetto della dignità , delle convinzioni religiose e culturali, della volontà del defunto e dei suoi familiari.
Il Comune di Benevento, con apposita convenzione, affida la gestione della Sala Pubblica del commiato ad associazione e fondazione con finalità statuarie coerenti con la materia; non aventi scopi di lucro e ne promuove la informazione e la pubblicità .
L'utilizzo della Sala pubblica del commiato è disciplinato da apposito regolamento comunale. Â
Questo ed altro c'è in questo Regolamento che è stato approvato all'unanimità , come dicevamo, dai componenti Francesco Zoino, Nino Fiore, Cosimo Varricchio, Annachiara Palmieri e Nazzareno Orlando.Â
Ovviamento del risultato raggiunto è soddisfatto il presidente Francesco Zoino che a noi di "Gazzetta" ha detto: "E' questo un segnale tangibile di come le Commissioni lavorino alacremente per regolamentare attività anche particolarmente delicate.
Il Regolamento in questione ne rappresenta una lampante dimostrazione.
L'Amministrazione comunale potrà contare da oggi su una serie di articoli grazie al rispetto dei quali, in maniera chiara ed inequivocabile, si potrà gestire nel migliore dei modi i servizi cimiteriali e le innumerevoli attività connesse con la cessazione della vita e la custodia delle salme.
Mi preme ringraziare tutti i commissari per l'encomiabile lavoro svolto, nonché il gruppo di lavoro tecnico ed in particolare i dipendenti del IV settore Rosalba Luongo, Luciano Tedino e Salvatore Forgione, che con competenza hanno contribuito alla realizzazione di un documento di grande innovazione".
Adesso il Regolamento sarà discusso in Commissione Affari Istituzionali presieduta da Roberto Capezzone, per poi approdare, per la definitiva approvazione, in Consiglio.
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