Benevento, 20-04-2014 13:07 |
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Siete un po' più simili voi a Gesù. Lui che è passato a subire un giudizio e anche una condanna
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di Diego De Lucia |
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"Siete un po' più simili voi a Gesù. Lui che è passato a subire un giudizio ed anche una condanna".
L'arcivescovo, monsignor Andrea Mugione, ha continuato il suo viaggio nella realtà più difficile e dura di Benevento.
E' tornato, infatti, nella Casa circondariale di contrada Capodimonte e, dopo il messaggio di auguri nel giorno della nascita di Cristo, è tornato in quello della sua Resurrezione.
Mugione ha celebrato una Santa Messa all'interno della Casa circondariale davanti ad oltre un centinaio di  persone di entrambi i sessi che vi si trovano ristrette.
Sono uomini e donne che hanno commesso diversi e gravi reati: da quelli comuni a quelli di attentato alla sicurezza, ma anche quelli particolarmente odiosi ai danni dei minori.
Oggi, però, i detenuti erano venuti ad ascoltare la parola dell'arcivescovo ed a nutrire una speranza di redenzione nel pentimento.
Una giornata speciale, dunque, per i detenuti anche perché l'arcivescovo li ha voluti abbracciare simbolicamente e rimarcare come lui abbia voluto festeggiare la nascita del Signorem celebrando una sola Messa proprio all'interno della Casa di Capodimonte.
La Pasqua è la festa della Libertà e del perdono: "Una festa vera, totale e sostanziale.
Nella persona che ha la fede esiste la libertà  ed il perdono".
Alla celebrazione eucaristica ha partecipato anche il Coro della Cattedrale diretto da don Lupo Ciaglia.
All'incontro è stata presente anche la direttrice del Carcere, Maria Luisa Palma.
Mugione ha voluto compiere un parallelismo con Gesù e le persone ristrette: "Lui ha pagato per tutti i peccati dell'umanità .
Ha pagato il momentaneo fallimento della morte e successivamente è arrivata la resurrezione".
L'arcivescovo ha esortato tutti i presenti nell'affidarsi al Signore per ritrovare una ragione ed il senso della propria vita e non perdere la dignità : "Noi dobbiamo amarlo anche nei momenti di tristezza. E' un fratello maggiore".
Sempre rivolto ai detenuti, ha esortato nel pregare anche per i propri figli che possono, purtroppo, trovare rifugio nella droga e nell'alcool.
Bisogna pregare per una via di benessere ed ambire ad una nuova opportunità .
Non lasciatevi imprigionare nel gioco della schiavitù.
Si può aprire sempre uno spiraglio di luce ed essere riammessi nella società ".
Poi l'ammonimento: "Lasciate da parte la corruzione, sia quella interiore che esteriore.
Non scoraggiatevi mai e capite quale sia il vero bene. Non fate il vuoto attorno".
L'arcivescovo ha spinto i detenuti nel poter ambire ad una capacità di scegliere: "Tutti siamo condizionati dinanzi alla scelta.
Voi lo siete perché siete rinchiusi, altri per i turni di lavoro e, quindi, impossibilitati".
Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.
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