Posizioni ancora distanti ed inalterate.
Non c'è stato nessun accordo.
Si è svolto, dopo numerosi solleciti, l'incontro dai sindacati con il management dell'Asl in merito alle problematiche relative al personale del servizio di emergenza del 118 che recentemente è stato affidato alla Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia dopo una vertenza protrattasi per mesi.
A partecipare al tavolo di confronto, oltre ai sindacati Cgil, Cisl, Uil, e Usb rappresentati rispettivamente da Pompeo Taddeo, Giuseppe Di Mezza, Giovanni De Luca e Giovanni Venditti, anche i vertici dell'Asl, con il direttore generale, Michele Rossi, e della Misericordia con Gionata Fatichenti.
La discussione si è aperta sul costo del personale.
Secondo i sindacati vi sarebbe stata la temuta e preventivamente denunciata decurtazione sulla busta paga, quantificata in circa 300 euro sia per la categoria di medico che per quella di infermiere.
Pompeo Taddeo ha lamentato che le Misercordie non avrebbero messo a disposizione la quota che spetterebbe ai dipendenti, circa 612mila euro e che i dirigenti della Confederazione non avrebbero risposto alle loro sollecitazioni in tal senso.
L'esponente della Cgil ha così commentato: "E' assurdo che i vertici non sanno o non vogliono dire la somma totale che era destinata ai lavoratori".
Il direttore dell'Asl avrebbe chiesto la documentazione ai vertici della Misercordia così come hanno più volte richiesto i sindacati e quindi si sarebbe fatto garante della vertenza.
Il sindacato Usb con il segretario Venditti ha minacciato di ricorrere a vie legali e di andare in Tribunale se non saranno ripristinati gli stipendi precedentemente erogati dalla vecchia gestione.
Abbiamo chiesto al direttore di Misericordia Fatichenti un commento sulle affermazioni del sindacato, ma quest'ultimo si è trincerato dietro un lapidario ed alquanto criptico: "Siamo a disposizione dei lavoratori".
Una nuova riunione tra le parti è prevista per il prossimo 30 aprile.
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