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Benevento, 17-04-2014 18:19 ____
Il passato del sottosegretario Del Basso De Caro è integro. Lo ha affermato il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda
L'intervento è stato svolto in Aula dove è stata discussa e respinta la mozione di sfiducia voluta dai parlamentari del Movimento 5 Stelle
Redazione
  

In merito alla mozione di revoca nei confronti del sottosegretario di Stato, Umberto Del Basso De Caro, che è stata respinta, nella giornata di ieri, è intervenuto in Aula il presidente dei Senatori del Partito Democratico, Luigi Zanda.
"Il Sottosegretario Del Basso De Caro - ha affermato - ha un passato integro. 
E' stato presidente dell'Ordine degli Avvocati di Benevento e per i fatti di cui si sta discutendo in questi giorni non è mai stato interrogato dalla magistratura e l'unico atto che gli è stato sinora notificato è l'avviso di chiusura delle indagini preliminari.
Nella mozione del Movimento 5 Stelle l'unico argomento che viene usato è quello dell'inopportunità politica.
La mozione non aggiunge nulla di più che non sia la notizia della chiusura delle indagini che riguardano il sottosegretario Del Basso De Caro.
So bene, lo sappiamo bene tutti, che la responsabilità politica può intervenire anche molto prima della dichiarazione giudiziaria di colpevolezza, e questo è particolarmente vero in un paese come l'Italia dove i tre gradi di giudizio possono durare molto.
Non è, però, ammissibile far scattare l'inopportunità soltanto per la chiusura delle indagini preliminari, in una fase che è assolutamente iniziale di un procedimento di cui non si conosce né il seguito, né tanto meno quello che sarà l'esito.
Negli ultimi due anni in gran parte delle Regioni italiane sono stati aperti giudizi per l'uso illecito di risorse pubbliche assegnate ai gruppi politici delle Regioni, ma non tutti i casi che sono stati portati a conoscenza dell'opinione pubblica sono uguali.
Per lo stesso capo di accusa per il quale è stata aperta l'indagine nei confronti dell'onorevole Del Basso De Caro, pochi giorni fa le procure di Milano e di Torino hanno archiviato procedimenti riferiti ai consiglieri regionali di quelle Regioni.
Ora, condanne in blocco, senza distinguere caso da caso, senza sapere se le risorse pubbliche sono state impiegate per le attività politiche cui erano destinate o per spese personali, non sono consentite proprio per ragioni di giustizia.
Penso che la politica sbaglierebbe se si limitasse ad assistere al lavoro dei giudici, senza riuscire ad assumersi le sue responsabilità. 
E' per questo che dobbiamo apprezzare che, per disciplinare una volta per tutte questa materia finora non regolamentata, nella riforma costituzionale del Governo Renzi viene soppresso ogni rimborso pubblico in favore dei Gruppi dei Consigli regionali.
C'è, però, una cosa da aggiungere, perché colora di politica questa vicenda e questo nostro dibattito: il Movimento 5 Stelle, oltre alla mozione Del Basso De Caro, ne ha presentate ben altre sei, nei confronti dei ministri Poletti, Guidi e Lupi, del vice ministro Bubbico e dei sottosegretari De Filippo e Barracciu.
Ora, vi è un'idea sbagliata della politica e della vita parlamentare in questo uso simultaneo e seriale delle mozioni di sfiducia, presentate per casi diversi con testi molto simili nei loro elementi fondamentali, senza alcun preventivo lavoro di accertamento e di verifica, senza una coscienziosa valutazione caso per caso. 
E' trasparente l'intento di tenere occupata l'Assemblea a discutere su avversari politici che hanno diritto di essere rispettati dal momento che non solo le decisioni dei giudici non sono state assunte, ma non sono neanche conosciuti gli esiti della fase istruttoria. 
E' per queste ragioni che i senatori del Partito Democratico respingono la mozione del Movimento 5 Stelle, su cui, però, voglio aggiungere qualcosa di politico, che è connesso all'uso e al contenuto di queste sette mozioni.
In Italia, infatti, è in atto una sfida politica.
Da un lato, c'è il Movimento 5 Stelle che dichiara guerra all'Unione Europea ed alle istituzioni democratiche, che ci ha abituati a sentire gli insulti agli avversari politici e che ci ha fatto sentire anche gli oltraggi fascistoidi di Grillo agli scritti di Primo Levi e alle vittime del mattatoio di Auschwitz.
Voglio dire al Movimento 5 Stelle che gli italiani sono persone intelligenti e sanno distinguere tra chi vuole paralizzare il paese e far male alle istituzioni e chi, invece, lavora per dare un futuro all'Italia e agli italiani, e lo dimostreranno il 25 maggio".

comunicato n.68648




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