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Benevento, 14-09-2013 12:46 ____
Ancora una volta Eduardo fa il botto e per lui si muove il pubblico delle grandi occasioni che affolla il Teatro De Simone
Consensi alla messa in scena de "Il contratto" per una lunga commedia che tra l'altro non nemmeno tra le più note del grande drammaturgo partenopeo
di Diego De Lucia
  

Ancora una volta Eduardo fa il botto.
Il grande autore ed attore partenopeo ha mosso, nuovamente, il grande pubblico e, nel nome di De Filippo, il secondo week-end della XXXIV edizione di Benevento Città Spettacolo la platea ha riempito il Teatro De Simone.
Stavolta, i consensi sono andati alla messa in scena de "Il contratto" del geniale erede ed innovatore della tradizione partenopea, a cura di Pino Carbone, Andrea de Goyzueta e Francesca De Nicolais con l'interpretazione di Andrea de Goyzueta, Francesca De Nicolais, Giovanni Del Monte, Claudio Di Palma, Irene Grasso, Carmine Paternoster, Fabio Rossi.
Le scene sono state curate da Luciano Di Rosa, mentre i costumi e le maschere da Selvaggia Filippini.
Tanti gli spettatori, come detto, per una lunga commedia di oltre due con tre intervalli di dieci minuti per un lavoro del 1967 che non è tra i più noti ed amati di Eduardo.
La commedia, ottimamente recitata, partita in sordina nel primo atto, ha registrato un vero e proprio crescendo nei due finali.
"Il Contratto" è la storia di una straordinaria truffa, sfruttando credulità e miti ancestrali.
Il protagonista è Geronta Sebezio, probabilmente un nobile decaduto, molto più probabilmente un impostore, che, promettendo addirittura la resurrezione dalla morte e predicando amore, sfrutta, a proprio vantaggio, i conflitti che si annidano nelle famiglie e tra i congiunti e, di fatto, approfitta dell'avidità e dell'amore per il denaro che è il grande motore del mondo per (ri)conquistare per se stesso una posizione di preminenza nella società.
Al centro della rappresentazione, dunque, sono le peggiori inclinazioni ed i peggiori interessi dell'uomo, pronto a tutto ed a passare su tutto pur di arricchirsi: i rapporti, gli incastri sociali, le relazioni interessate sono, dunque, il motore dell'azione scenica e del racconto, mentre la società, nel suo marciume che la corrode dall'interno, è allo stesso tempo lo sfondo ed il cuore, la materia stessa, il reale obiettivo dell'autore. 
Sebbene ovviamente "Il Contratto" sia un'opera a se stante, il lavoro è inserito nella trilogia denominata da Eduardo "Canta dei giorni dispari"; la stessa opera, al suo interno, è strutturata come se fosse composta da tre distinti atti, ciascuno dei quali sviluppato attorno allo sforzo di indagare su un particolare aspetto delle relazioni umane, da parte di una persona, con la propria voce, con il proprio volto, con il proprio corpo e con il proprio io, sempre minacciato dalla presenza degli altri.
Proprio "gli altri" sono il centro dell'opera e del lavoro di ricerca necessario alla messa in scena.
I bisogni degli altri, i tempi degli altri, le parole usate dagli altri e le emozioni che sono sempre degli altri.
Momenti separati di studio che verranno fusi nell'intera opera.
Ogni personaggio sarà solo, anche se condividerà lo spazio proprio con gli altri.
Scroscianti applausi alla fine della rappresentazione.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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