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Benevento, 04-09-2013 14:45 ____
Ecco le bellissime ma sconvolgenti foto di quello che restò in piazza Duomo ed Orsini dopo i bombardamenti del 1943
Sono trascorsi settant'anni da quei tragici eventi e tanti aspetti ancora di quelle devastanti incursioni sono ancora oscuri. Perché tanto accanimento pur dopo aver distrutto l'obiettivo della Stazione Centrale?
Nostro servizio
  

In occasione dei 70 anni dei bombardamenti dell'aviazione anglo-americana su Benevento, andati avanti per oltre sessanta giorni con diverse incursioni a partire dal 20 agosto 1943, sono in programma alcune iniziative di commemorazione, la prima delle quali è stata voluta dalla Arcidiocesi di Benevento con il titolo "Per non dimenticare" e che avrà luogo il prossimo 6 settembre a partire dalle ore 17.00 nella Chiesa Cattedrale da pochi mesi riconsegnata al culto.
Proprio il Duomo fu particolarmente bersagliato dagli aerei alleati che di fatto lo rasero al suolo, così come distrussero la Stazione Centrale, la fabbrica di aerei e buona parte del centro storico.
Miracolosamente, si salvò l'Arco di Traiano, sebbene le bombe fossero piovute a pochissima distanza: l'insgne monumento era stato amorevolmente protetto da sacchi sabbia, ma è assai improbabile che gli stessi avrebbero potuto salvarlo se le bombe avessero raggiunto il bersaglio.
La sede del nostro giornale, attualmente è in via Erik Mutarelli, a pochi passi dall'Arco di Traiano. Bene, ci hanno raccontato che nel settembre del '43 l'unica bomba, non incendiaria ed anche di non devastanti proporzioni, cadde proprio su quel palazzotto che ora ci ospita e ne distrusse tutta la parte superiore, il secondo piano, mentre rimase intatto il piano terra di fine Settecento inizio Ottocento. 
Furono circa 3.000 le vittime civili dei numerosi bombardamenti (e delle rappresaglie dei nazisti), nonché dell'insorgere di malattie dovute all'impossibilità di seppellire i corpi rimasti sotto le macerie.
La definitiva ritirata dei tedeschi da Benevento avvenne solo il 2 ottobre 1943.
Non si riesce a capire perché mai gli americani bombardarono Benevento: o meglio, non si riesce a giustificare il motivo per il quale, dopo aver distrutto la Stazione Ferroviaria (e questo passi: si tratta di un nodo strategico nei collegamenti tra il Tirreno e l'Adriatico), i bombardieri Usa sganciarono il loro terrificante carico sul centro storico, rasero al suolo il Duomo, disintegrarono il Triggio, ed altro.
Si dirà che, a quel tempo, le bombe non erano intelligenti come quelle attuali, ma questa francamente non ci sembra una giustificazione plausibile.
Non solo, infatti, i bombardamenti avvennero tra agosto e settembre in condizioni di perfetta visibilità; ma un testimone certamente attendibile quale Salvatore De Lucia scrive nel suo diario di guerra che egli vide distintamente gli aerei nemici, che volavano bassi (approfittando della totale mancanza di caccia italiani a contrastarli, nonché di batterie anti-aeree), al punto che addirittura poté contarli (il 20 agosto erano in ventisette).
Il 15 giugno 1967, per le sofferenze patite durante i bombardamenti, l'allora presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, ha insignito la Città di Benevento della Medaglia d'Oro al Valor Civile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                               

comunicato n.61337




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