Unico candidato alla carica di presidente dell'Anspi (Associazione Nazionale San Paolo Italia), è stato l'uscente don Vito Campanelli, 48 anni, parroco di Gioia del Colle (Bari), ad essere rieletto per il prossimo quadriennio dai delegati regionali e zonali, radunati, nei giorni scorsi, ad Assisi.
L'assemblea si è svolta ad un mese e mezzo dall'appuntamento di Roma che, il 25 e 26 maggio prossimi, celebrerà il cinquantenario della fondazione, avvenuta nel 1963 ad opera del bresciano monsignor Giovanni Battista Belloli, su impulso di papa Paolo VI.
"Con l'elezione diretta del presidente - ha commentato don Campanelli - l'assemblea ha dato conferma e sostenibilità alle mie linee progettuali, che mirano a dare continuità al lavoro del passato triennio.
La finalità che mi propongo è il consolidamento dell'identità associativa, nata per essere a servizio di oratori e circoli Anspi e che si caratterizza per il suo programma formativo e per la consulenza amministrativa, ma pure come associazione che persegue un fine di educazione integrale, guardando alla persona nella sua globalità .
Riprendendo il messaggio di Giovanni Paolo II, la nostra vuol essere una concreta risposta alle istanze formative della società ".
Inoltre, l'auspicio del presidente, è che "si possa andare avanti nella fedeltà al carisma originale, consapevoli di essere uno strumento nelle mani di chi poi veramente guida storia, che è lo Spirito Santo".
Questa, è la composizione del nuovo consiglio nazionale: Filippo Chiarelli (Sicilia), Giuseppe Dessì (Campania), Margherita Dusi (Lombardia), don Andrea Forni (Toscana), Vincenzo Fumarola (Puglia), Secondo Gola (Emilia Romagna), Renato Malangone (Campania), Luca Petralia (Liguria), Cesare Stoppani (Piemonte), don Tiziano Zoli (Emilia Romagna).
La convocazione del consiglio, per l'attribuzione delle deleghe, avverrà nei prossimi giorni.
Il Comitato Zonale di Benevento del presidente Rosario De Nigris, in una nota si  è detto "lieto di avere due consiglieri nazionali campani che, sicuramente forti della lunga esperienza, continueranno a promuovere quella mentalità oratoriana che nel Sud stenta ancora a radicarsi più incisivamente sul territorio".
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