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Benevento, 22-02-2013 21:50 ____
Umberto Del Basso De Caro: Se fossi convinto che il mio solo ed unico voto porterebbe Grillo al 50,1% glielo darei e gli direi ed ora governa...
Siamo stati accompagnati in questa campagna elettorale, da un accanimento indegno di un paese civile, ma il tempo farà il suo dovere...Il Pd ha chiuso così la campagna elettorale al Calandra alla presenza di Enrico Letta
Nostro servizio
  

La differenza di partecipazione della gente, rispetto all'intervento di Pier Luigi Bersani, sempre al "Calandra", c'è stata, ma in maniera insignificante.
Il Partito Democratico è riuscito, ancora una volta, a riempire il "Calandra" e lo ha fatto nel punto massimo della stanchezza anche del militante che in queste ultime settimane è stato continamente sollecitato a partecipare, ad essere vigile, ad impegnarsi.
E dunque c'è motivo di soddisfazione per gli organizzatori.
Ed è quello che ha sottolineato il segretario provinciale del partito, Erasmo Mortaruolo, che ad un quarto d'ora dalle ore 19.00, ha dato il via alla manifestazione che si è poi conclusa nel giro di un'oretta e mezza.
Abbiamo incontrato tanta gente, ha detto Mortaruolo, nel corso di questa campagna elettorale, raccogliendo paure e speranze.
Il futuro del Sannio parte dalle infrastrutture e grazie anche a Costantino Boffa questo aspetto del capitolo sviluppo, non è più solo un sogno.
Anche sulla green economy Benevento deve essere una provincia pilota e gestire così il futuro energetico.
Un altro grande tema di questa campagna elettorale è stato il lavoro. Il momento è delicato ma la soluzione certamente non può esserer data dalle trivellazioni o dalle centrali a turbo gas ed è per questo che bisogna insistere sulla green economy e su questo Cimitile è avanti e Fausto Pepe con il Salva Enti appena approvato ha ridato un futuro alla nostra città.
Quindi Mortaruolo ha ringraziato i Circoli per l'entusiasmo dimostrato a partire dalle primarie, poi alle parlamentarie che sono state vere, ha detto Mortaruolo, e non finte.
La parola è quindi passata ad Umberto Del Basso De Caro che ha parlato di una campagna elettorale difficile e strana.
Difficile perché l'abbiamo fatta anche sotto la neve e sotto una pioggia battente.
A memoria d'uomo non si ricordano elezioni fatte nel mese di febbraio... Dovevamo provare anche questo.
E' poi elezioni strane perché lo schema bipolare non c'è più. Andiamo al voto con una legge elettorale vecchia e con tutte le problematiche note. Noi però abbiamo cercato di porvi rimedio con le primarie.
I nostri candidati non sono delle invenzioni, sono tutte persone che hanno legami con il territorio e che da esso provengono.
Quindi Umberto Del Basso De Caro ha ringraziato Enrico Letta, vice segretario nazionale del partito e capolista, che ha voluto chiudere la campagna elettorale nel Sannio. Qui a Benevento e subito dopo a Sant'Agata dei Goti.
Riguardo poi gli avversari Del Basso De Caro ha detto che essi non sono stati quelli tradizionali.
Il primo e più temibile è stato l'astensionismo, duro da sconfiggere.
E poi c'è il voto di protesta che intercetterà molto probabilmente il Movimento 5 Stelle.
Io mi auguro che non abbia molta fortuna qui a Benevento.
Quelli che voteranno Grillo esprimeranno un voto d'opinione che rispetto, ma che non condivido perché esso è contrario agli interessi del paese.
Tende solo a demolire senza costruire nulla.
Se fossi convinto che il mio solo ed unico voto porterebbe Grillo al 50,1% glielo darei e gli direi ed ora governa...
La verità è che dopo le barzellette, dette anche dall'altro comico, questo atteggiamento di Grillo ci rinvia all'epoca del fascismo, quando non c'era democrazia.
I toni sono violenti di questa loro campagna elettorale.
Le ragioni della protesta le condividiamo, ha proseguito Del Basso De Caro, ma non le conclusioni.
Se i giovani credono che Grillo sia la medicina giusta, si sbagliano.
Si devono invece affidare, per la cura del male, all'Italia Giusta.
Riguardo poi gli altri avversari, di questa campagna elettorale, li abbiamo trovati molto sotto tono, ivi compreso il Pdl e questo governatore della Campania con al seguito l'informazione caudataria.
Vedete, ha detto il candidato, non sempre gli altri sono come noi.
C'è anche chi ha estromesso chi scriveva anche del Pd... Ma cambierà tutto, anche questo, con noi al Governo.
Quindi è passato ad insistere sul voto al Senato, un voto su cui Umberto Del Basso De Caro ha speso gran parte della sua campagna elettorale contento com'è della sua importanza strategica non solo per la Regione ma per l'intero voto nazionale.
Io questo voto mi auguro che sia di svolta per cacciare Stefano Caldoro dalla guida della Regione e qui non ci sarà un esperimento simil siciliano, è una tentazione a cui dovremo e sapremo resistere.
I temi di questa campagna elettorale, ha proseguito il candidato del Pd, sono stati d'interesse nazionale: lavoro, fisco, imprese.
Ma su una cosa sono certo: Bisognerà lavorare per abolire il patto di stabilità per i Comuni al di sotto dei 3mila abitanti così come non dovranno essere ricomprese nel patto, le spese d'investimento per le Regioni.
Ai Comuni, poi, bisognerà restituire le rate dei mutui che hanno già pagato per i finanziamenti della legge 51 del 1978. Ancora, i nostri piccoli Municipi devono pensare anche che bisogna associarsi per arrivare al numero di 40mila abitanti per poter accedere ai futuri finanziamenti.
Altrimenti per il Sannio correrà solo il Comune di Benevento...
Ritornando al tema squisitamente elettorale, Del Basso De Caro ha confermato che la provincia di Benevento sarà la prima in Campania quanto a percentuale di voti dati al Pd, e questo lo dico ad urne ancora chiuse...
Quindi c'è stato il ringraziamento, oltre che ai Circoli del partito ai vertici del Comune e della Provincia che sono stati accompagnati, in questa campagna elettorale, da un accanimento indegno di un paese civile, ma qui il tempo farà il suo dovere...
Abbiamo subìto una gogna mediatica al di sopra ed al di là delle opinioni che pure legittimamente potevano essere espresse.
Tornando ai ringraziamenti, il candidato del Pd ha fatto gli elogi a Costantino Boffa (non ha mai citato l'altro parlamentare uscente, Mario Pepe), lo ringrazio per l'impegno permanente reso ai problemi del nostro territorio ed in particolare alla esigenza di moderne infrastrutture.
Boffa è uscito di scena un minuto primo che le luci della ribalta si spegnessero...
Comunque sia, ha detto Del Basso De Caro, i veri problemi per il nostro territorio, cominceranno da martedì.
Se va bene saremo tre parlamentari (Del Basso, De Girolamo e Renzi ndr) a rappresentare il Sannio in Parlamento, la metà di quelli uscenti. Questo lo scenario. La nostra provincia sarà in difficoltà sulle battaglie per il territorio, una provincia che è già in debito di ossigeno.
Il compito a noi commesso, a noi del Pd, è immane ma ce ne prenderemo la responsabilità che è quella di difendere Benevento ed il Sannio.
Sentitevi voi tutti candidati, ha concluso Umberto Del Basso De Caro ed impegnatevi a convincere quanta più gente è possibile delle nostre buone intenzioni.
Al lavoro ed alla lotta, amici e compagni.
Disceso il candidato Del Basso De Caro, sul palco è salito il candidato Enrico Letta che non ha sottaciuto la stanchezza di queste ultime ore di campagna elettorale e tuttavia andiamocela a prendere questa vittoria, ha detto.
E' un risultato che meritiamo, dopo tanto impegno.
Sei mesi di duro lavoro a cominciare dalle primarie, poi le parlamentarie ed ora le elezioni politiche.
Non ci è stato risparmiato nulla dai nostri avversari, ma noi li risponderemo con il voto dei nostri elettori.
Hanno mescolato tutto per farne un calderone di problemi.
Bisogna far capire però alla gente che le due croci sulle schede si mettono in trenta secondi ma l'effetto di quel gesto così rapido, durerà per cinque anni.
E così è stato nel 2008.
In tanti votarono Berlusconi ed è stato un gesto che ha esplicato i suoi effetti negativi per i successivi cinque anni e se siamo sotto l'attacco dell'antipolitica è anche per quello che è successo dopo quel voto, ma non per colpa nostra.
Che dire poi di Antonio Ingroia: Ci fa la morale ma ha scelto anche lui i candidati con la piccola burocrazia di partito.
Noi cambieremo la legge elettorale ma il porcellum l'abbiamo già rottamato con le parlamentarie.
Dunque come si fa a dire che siamo tutti uguali?
Se non riusciamo a vincere, assieme a noi viene giù l'impalcato della democrazia.
Lì, nel Movimento 5 Stelle, è una sola persona che decide chi sta dentro e chi fuori.
Noi invece la democrazia la viviamo dal di dentro.
Beppe Grillo a Matteo Renzi lo avrebbe espulso dal partito, noi invece abbiamo fatto le primarie per capire chi sarebbe stato il candidato premier.
Quindi Letta ha parlato dell'Imu sul cui cambiamento c'è grande differenza rispetto a ciò che dice Berlusconi.
Noi recupereremo soldi dalla revisione della spesa pubblica, andremo all'attacco dell'evasione fiscale. In questo modo imporremo una franchigia, un non pagamento, fino a 500 euro di Imu e gli altri che pagano di più partiranno dal segno meno su 500 euro, pagheranno le somme successive.
I soldi che resteranno li utilizzeremo per la riduzione delle tasse sul lavoro per incentivare l'occupazione.
Questa è una proposta seria.
Diceva don Milani che non c'è nulla di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali...
Avviandosi alla conclusione, Letta ha detto che le elezioni qui in Campania hanno un valore doppiamente importante.
Un voto in più al Senato vale nove senatori che vogliono dire poter governare o andare nuovamente al voto.
L'impegno di voi tutti deve essere dunque spasmodico fino al voto per poi recapitare l'avviso di sfratto a Stefano Caldoro.

Le foto sono di Mario Pietronigro per "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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