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Benevento, 18-12-2012 20:34 ____
Inaugurata la Porta di Bronzo della Cattedrale, è il doppio di quella del secolo XIII che è posizionata solo due metri più avanti.
Per molti c'è stata anche la possibilità di visitare l'Ipogeo, la parte sotterranea del Duomo. Ma la città non ha compreso ed ha disertato la celebrazione. GUARDA LE FOTO
Nostro servizio
  

Oggi la città ha aperto il suo scrigno forse più importante, fatto di storia, di tradizione di fede, ma i beneventani non hanno ritenuto di dover partecipare in massa all'evento ed in pratica lo hanno disertato.
Nella chiesa Cattedrale meno di un centinaio di persone, autorità comprese.
Tra esse da sottolineare la presenza di tre vescovi:  monsignor Francesco Zerrillo; monsignor Serafino Sprovieri e monsignor Orazio Soricelli, arcivescovo di Amalfi, ma sannita di nascita (è di Calvi) e sacerdote, prima di essere nominato arcivescovo, della parrocchia dell'Addolorata al Rione Libertà assieme a monsignor Zerrillo che all'epoca di quella chiesa era parroco. 
Ed è stato un peccato, l'assenza dei beneventani, un vero peccato perché quello evidenziato oggi è il percorso del nostro futuro, il futuro della nostra gente, dei nostri figli.
Benevento ha di che vivere, di che progredire, di che svilupparsi, ma deve crederci in quello che ha e deve puntare diritto ad esso per ottenerne benessere.
Alle 17.15 l'arcivescovo Andrea Mugione ha dato l'avvio alla solenne cerimonia che è vissuta intorno a due momenti importanti: l'inaugurazione ufficiale del doppio della Porta di Bronzo originaria del XII secolo (che è posizionata solo un paio di metri dopo di essa) e dell'Ipogeo della Cattedrale, la parte sottostante cioè alla pavimentazione di calpestio del Duomo.
Quanti varcheranno la porta di Dio, ha detto monsignor Mugione all'esterno della Cattedrale, in una serata con una temperatura decisamente più fredda rispetto a quella delle serate precedenti ma per fortuna senza pioggia, segnano con docilità la voce di Dio che dice: Io sono la porta della vita eterna.
I fedeli che varcano questa soglia, ha proseguito l'arcivescovo, saranno accolti dal Padre.
Quindi il corteo, dopo l'apertura della porta ed il passaggio attraverso di essa con mons.
Mugione in testa, si è portato all'interno della Cattedrale.
Sull'altare, assieme all'arcivescovo Mugione ed a monsignor Mario Iadanza, hanno preso posto il presidente della Provincia Aniello Cimitile, il sindaco Fausto Pepe, il vice prefetto vicario Rita Circelli, il rappresentante regionale della Conferenza Episcopale Italiana per i Beni Culturali, mons. Ernesto Rascato e poi Vega De Martini ed Adele Campanelli delle Soprintendenze e quindi per la "Domus Dei", la società che ha realizzato la nuova Porta di Bronzo, suor Elisa Rossetti, amministratore e suor Agar Loche, direttrice artistica. Assente ancora una volta, ad un evento così importante e che investe non solo la città di Benevento, il presidente della Regione Stefano Caldoro.
Ad aprire la lunga lista degli interventi è stato don Mario Iadanza che ha voluto innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito generosamente alla realizzazione di questi due importanti eventi.
Quindi ha spiegato perché proprio oggi, 18 dicembre, l'inaugurazione ufficiale.
Perché, ha detto, questa data ricorda la Festa mariana nel giorno ottavo prima della nascita di Gesù così come descritto nel manoscritto 18 conservato nella Biblioteca Capitolare.
Con la memoria abbiamo oggi voluto riprendere questa tradizione.
La parola è quindi passata a Rita Circelli che ha portato il saluto del prefetto Ennio Blasco.
E' questo un momento significativo per la nostra città, ha detto l'alto funzionario della Prefettura.
Abbiamo già partecipato alla riapertura della Cattedrale chiusa per tanti anni per lavori di restauro e poi restituita alla nostra città. Ora anche le porte di bronzo che impreziosiscono questo luogo.
La nostra è una piccola città, ma ricca di tanta storia.
Oggi ad essa viene restituito un luogo di culto ed anche un importante punto di riferimento religioso per il popolo beneventano.
Fausto Pepe ha voluto invece ripercorrere il lavoro fatto in questa direzione, in quella cioè della valorizzazione dei Beni Culturali e della collaborazione con la Chiesa beneventana, negli ultimi decenni.
Oggi è un giorno bellissimo per la nostra città. Si apre uno dei più importanti luoghi di cultura in assoluto.
Oramai il cammino è tracciato: Siamo con la Chiesa mano nella mano e ci siano con essa sorretti, noi Città, nei momenti più difficili della nostra storia.
Quindi l'escursus storico a partire dal terribile bombardamento del 1943 che provocò, attorno ad una Cattedrale rasa al suolo, oltre 2mila morti che valsero al Gonfalone della città la Medaglia d'Oro al Valor Civile.
Da quei giorni terribili di strada ne è stata fatta tanta.
E qui Fausto Pepe ha ricordato l'opera meritoria di Antonio Pietrantonio, sindaco per un lungo periodo a cavallo degli anni Ottanta e Novanta.
Fu lui, ha detto Pepe, che si pose il problema del restauro della originale Porta di Bronzo.
Poi ci fu nel 1998 il Concordato sottoscritto con la Chiesa dall'allora sindaco Pasquale Viespoli e l'arcivescovo Serafino Sprovieri, un Concordato nato per attendere alle necessità della città con l'aiuto della Chiesa nel sociale.
Poi c'è stato il protocollo d'intesa del 2009, e questo è avvenuto sotto il suo sindacato, quello di Pepe, attraverso il quale riuscimmo a girare alla Chiesa un contributo europeo per dare una svolta ad un luogo storico che era chiuso per restauro dal 2005, la Cattedrale appunto, una struttura che si trova in un'area nodale della città, un'area nodale che non è solo un modo di dire.
Noi su quest'area ci abbiamo creduto e lavorato ed oggi abbiamo restaurato l'Arco del Sacramento e l'area del Teatro Romano, con il complesso Sofiano ed il riconoscimento Unesco.
Come si può ben vedere tutte le aree si incrociano con i beni della Chiesa.
Ora questo percorso va definito con il Museo Diocesano ed il completamento dell'Ipogeo oltre che delle due Biblioteche: La Pacca e la Capitolare.
Un ringraziamento particolare Fausto Pepe ha quindi riservato all'opera svolta al riguardo dall'arcivescovo Andrea Mugione ed a mons. Mario Iadanza.
Aniello Cimitile, presidente della Provincia, ha subito detto: Siamo abituati a partecipare a tante manifestazioni ma alcune di esse vanno al di là del piacere di esserci.
Qui stasera si avverte che sta avvenendo qualcosa di una importanza storica eccezionale.
Forse in questo momento è questo l'avvenimento più importante dell'intero Mezzogiorno d'Italia.
Quando non ci saremo più, tutto questo ci supererà e continuerà a vivere.
Le citta che vivono ed il futuro sono il frutto di quelle che si sono accumulate nel tempo.
Il mio è un invito a riscoprirle tutte le città di Benevento è con esse che bisogna guardare al futuro.
Dopo Cimitile ad intervenire è stato mons. Ernesto Rascato il quale ha esordito dicendo che quanto avviene oggi, dà un contributo sociale alla nazione.
Questo tassello fa comprendere che una città può aiutare a salvare il mondo, la bellezza può salvarlo.
Facendo vivere le cose belle si contribuisce alla rinascita culturale.
Quindi, dopo aver donato a tutti gli intervenuti alla celebrazione, direttamente dall'arcivescovo, la riproduzione di una formella rappresentante la Natività (è la terza formella della porta, la prima della linea in alto) è stato invitato Lorenzo Daniele a cui è stata consegnata una targa ricordo.
E' stato lui che subito dopo il bombardamento del '43 ha riposto le formelle della porta di bronzo originale rimaste gravemente danneggiate dalle esplosioni e dalle bombe di calore.
E' stata la Provvidenza, ha detto Daniele, ad averci aiutati in quei momenti terribili.
Lorenzo Daniele, ha poi ricordato don Mario Iadanza, in quell'episodio si ferì una mano che venne poi prontamente curata nell'Ospedale dei "Fatebenefratelli".
La rappresentante della Soprintendenza ai Beni Ambientali, Vega De Martini, ha voluto fare i complimenti alla Dmus Dei per il lavoro svolto. Festeggiamo con voi oggi questi lietissimi eventi.
Abbiamo parlato della porta e del suo doppio.
E' emozionante per i beneventrani rivederla al suo posto anche se non è quella originale che è posizionata solo un paio di metri più avanti.
Quindi hanno preso la parola suor Elisa Rossetti, amministratore della Domus Dei e suor Agar Loche, direttrice artistica, delle Pie Discepole del Divin Maestro della famiglia Paolina.
La prima ha ringraziato per la fiducia loro accordata; la seconda, aiutata da una serie di slide, ha ripercorso tutto il lavoro di realizzazione della Porta di Bronzo.
Dopo di loro è stata la volta di Adele Campanelli della Soprintendenza Archeologica la quale ha evidenziato il fatto che la città si raccoglie intorno alla sua Cattedrale che ha segnato passo passo l'evoluzione della città medesima che l'arcivescovo Mugione ora consegna al futuro.
Questa inaugurazione ricuce anche lo stratppo della guerra.
Qui si è trattato di un lavoro archeologico lungo otto anni, 1.300 metri quadri di superficie che gli archeologi hanno descritto pezzo per pezzo. Un lavoro importante ed imponente.
L'archeologia ci ha insegnato a leggere le pagine del libro che abbianmo sotto i nostri piedi.
A concludere gli interventi è stato l'arcivescovo Andrea Mugione il quale, accortosi dell'ora fattasi tarda e soprattutto del freddo che stava invadendo la Cattedrale (non ancora riscaldata) ha descritto solo per sommi capi la riflessione che aveva preparato sulla Porta di Bronzo nell'anno della Fede e dunque ha detto che a parte l'introduzione, la sua riflessione era composta da un capitolo su Cristo Gesù che ha detto: Io sono la porta; Maria è la porta del Cielo ed infine sforziamoci di passare per la porta.
Per premiare la fedeltà di chi era rimasto in chiesa fino a quel momento, l'arcivescovo ha consentito a tutti la facoltà di visitare l'Ipogeo mentre in un primo momento tale visita era stata riservata solo alle autorità ed alla stampa.
Tutta la cerimonia inaugurale è stata sottolineata dall'esibizione del Coro della Cattedrale diretto da monsignor Lupo Ciaglia con Carmen D'Ambrosio all'organo ed Alessandro Fusco alla tromba.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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