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Benevento, 25-10-2012 17:52 ____
Ore di chiacchiere in Consiglio comunale su una pregiudiziale che poi viene ritirata e passa all'unanimità il... rinvio
Non l'ha presa bene il presidente della Commissione Mario Orrei che ha dovuto presentare sia l'emendamento di adesione al Salva Enti che poi la richiesta di rivedersi ad una nuova seduta
di Diego De Lucia
  

Aldo Damiano ha vinto la sua battaglia.
Il sindaco lo ha supportato e così si è giunti ad un nulla di fatto per l'equilibrio di bilancio del Comune di Benevento.
La previsione di legge per il rinvio ha consigliato questa mossa: in caso contrario, ovviamente, la Giunta guidata da Fausto Pepe sarebbe andata a casa molto tempo prima del previsto. 
I tempi ci sono, almeno fino al 30 novembre, non oltre.
Tutto rinviato dunque per questo importante adempimento contabile.
Il consigliere di maggioranza e di "Lealtà per Benevento", Aldo Damiano, come si ricorderà, aveva nella scorsa settimana portato avanti la sua battaglia per il rinvio, proprio in Commissione Finanze (e di cui "Gazzetta" ha pubblicato la cronaca della seduta) adducendo il fatto che, a suo giudizio, sarebbero mancati dati certi sulla reale massa debitoria del Comune.
Per l'opposizione, invece, lo squilibrio di bilancio sarebbe notevole ed evidente: tuttavia, il sindaco evidentemente non la pensa alla stessa maniera.
Per lui esiste un equilibrio reale di bilancio che attraverso i mutui da contrarre con la Cassa depositi e prestiti  potrebbe essere conseguito in conformità alla legge.
In ogni caso, alla fine Pepe ha anche detto che era meglio accertare la reale situazione della cassa pubblica e così il Consiglio ha adottato la tattica del rinvio della decisione ad altra data.
La mattinata, che aveva in oggetto un solo punto all'Ordine del Giorno ("Art.193 del Decreto Legislativo 267/2000. Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi anno 2012. Verifica permanenza degli equilibri di bilancio"), era iniziata con il presidente Commissione Finanze, Mario Orrei, che aveva presentato un emendamento inerente il decreto "Salva Enti", per poi ritirarlo nel primo pomeriggio.
Su questo emendamento si è discusso per molte ore senza risolvere la situazione.
Poi, a fine, seduta, ecco la richiesta di rinvio che ha messo d'accordo tutti e che è passata all'unanimità.
Ovviamente Orrei, alla fine della riunione, esporrà a "Gazzetta" tutto il suo risentimento per questa azione che ha dovuto porre in essere.
L'emendamento da lui presentato, ci ha detto, è frutto dell'intesa all'interno del partito.
Poi d'un tratto così come gli è stato chiesto di presentarlo così ha dovuto ritirarlo.
Questa mossa a lui non è piaciuta anche perché aveva impegnato la professionalità di altri suoi colleghi commercialisti nella predisposizione dell'emendamento per dare indiscutibile forza di legge e di procedura.
Sono un componente disciplinato, ma se il partito ritiene, sono pronto, da questo momento, a mettere a disposizione la mia carica di presidente della Commissione Finanze, ha detto Orrei al nostro giornale.
Si vedrà come andrà a finire questa ennesima incrinatura che si apre nella maggioranza.
Per tornare alla cronaca della seduta, c'è da dire che dall'opposizione si è respirata, sin dalle ore della mattina, una situazione favorevole al rinvio.
Luigi De Nigris si è rivolto al sindaco in maniera molto polemica: "Sindaco, questa è una sua sconfitta.
Non è più possibile rispettare il programma di mandato e lei ci dovrebbe dire: "Ci dispiace, non ci siamo riusciti..."
Il Consiglio, nel corso della seduta, era stato chiamato a discutere sulla integrazione di un emendamento, trasformato poi in pregiudiziale, a firma del presidente della Commissione Finanze, Mario Orrei, così come detto innanzi, che invitava il Comune ad aderire al decreto "Salva Enti" così da ottenere gli strumenti finanziari messi a disposizione dalle leggi vigenti per poter rientrare dalle passività pregresse.
Il prezzo era, però, indubbiamente salato: il lavoro di rientro dal debito dovrà essere costantemente monitorato dalla Corte dei Conti e dal Viminale per almeno cinque anni con visite trimestrali.
Insomma, una sorta di amministrazione controllata.
Non si tratta di un dissesto perché si incide sui costi, ha precisato Mario Orrei, ma se di dissesto non si tratta, possiamo parlare chiaramente di una sorta di commissariamento, dovendo veder circolare tutti i giorni i funzionari e i tecnici della Corte dei Conti per Palazzo Mosti.
Su questo tema si è sviluppato il dibattito in Aula che, però, ha avuto un prologo un po' diverso.
Infatti, all'inizio della seduta è intervenuto Nazzareno Orlando che ha chiesto delucidazioni al sindaco relativamente alle diverse questioni che, negli ultimi tempi, avvolgono Palazzo Mosti da un fitto mistero: "Il Palazzo è osservato da tempo.
Il sindaco ci chiamò a riflettere quando ci furono gli spari verso l'automobile del dirigente Lanzalone, noi ora chiediamo proprio al sindaco di chiarire la faccenda.
Bisogna dare segnali, tanto più quando leggiamo e sentiamo dichiarazioni come quelle fatte ieri dal vicesindaco che sostiene che qualcuno non dovrà dormire sonni tranquilli, pensando ai debiti del Comune...
Ma se si addebitano i danni agli anni '80, forse il vicesindaco dovrebbe guardare dentro casa, invece che altrove (il riferimento è ovviamente al papà di Raffaele Del Vecchio, Nino, che all'epoca del sindacato Pietrantonio è stato anche vice sindaco ndr)..."
E Orlando ha, quindi, incalzato con queste parole: "Leggiamo quotidianamente di visite delle Forze dell'ordine e la questione ora va affrontata politicamente perché è impossibile continuare con questo stillicidio.
Va rivendicato il ruolo di persone che fanno politica, facendo una riflessione".
Pronta è giunta la risposta del primo cittadino: "Condivido la preoccupazione, ma non collego ciò che ha detto il vicesindaco con quello che dice Orlando.
Spesso la politica paga giustamente colpe proprie, qualche volta è costretta a pagare le colpe che non le appartengono.
Ma se la politica risponde per ciò che non ha fatto è giusto che rintracci l'esistenza di un problema.
Il Comune di Benevento ha la classe dirigente adatta ad affrontare le questioni".
La discussione vera e propria sul punto all'ordine del giorno è iniziata con la relazione dell'assessore al Bilancio, Cosimo Lepore, che ha ripercorso le tappe che hanno portato all'individuazione del debito, la cosiddetta "Operazione verità" e ha poi ricordato che la massa passiva presente, che potrebbe anche diminuire dopo le sentenze definitive della magistrtura su alcune vertenze, sarà ammortizzata mediante alcuni interventi, come la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà e dalla riscossione di circa 4 milioni di crediti che il Comune vanta.
Dopo la relazione di Lepore e la presentazione dell'emendamento al bilancio da parte di Mario Orrei, è intervenuto il consigliere comunale Mario Pasquariello che ha incalzato la maggioranza affermando che "la proposta di aderire al decreto "Salva Enti" è valida solo per quei Comuni in cui sussistano squilibri strutturali di bilancio, quindi l'Amministrazione sta riconoscendo che l'equilibrio di bilancio non c'è!"
Dopo l'intervento di Mario Cangiano che ha invitato a trasformare l'emendamento proposto da Orrei in una pregiudiziale, è intervenuto Carmine Nardone: "Questo emendamento è un contenitore debole per la forza e l'importanza della proposta avanzata.
La strategia che si vuole adottare porterà costi pesanti.
Andrebbe fatta una ricognizione precisa di tutte le spese perché se non si cambia in maniera strutturale andiamo a finire in una sorta di commissariamento.
C'è bisogno di uno sforzo vero, senza pregiudizi.
Basti pensare ai rifiuti: invece di spendere un milione e mezzo si possono utilizzare sistemi che permettono di avere 500mila euro di utile in un anno.
Perché non convochiamo un Consiglio comunale straordinario prima del 30 novembre (l'ultima data utile per la verifica degli equilibri di bilancio ndr) per fare il punto sulle proposte?
I costi si possono abbattere fino all'80%, diamo un'idea di progetto che non pesi sui cittadini!"
Il capogruppo dell'Udeur Francesco De Pierro ha riconosciuto la positività delle emendamento Orrei poiché esso "rappresenta un dietrofront dell'Amministrazione che permette all'Ente di avere fondi nell'immediato.
Adesso sarebbe giusto rinviare il Consiglio e cercare di far quadrare i conti, ad oggi gli equilibri mancano".
Angelo Miceli, capogruppo del Partito Democratico, ha rassicurato sul fatto che l'Ente non si trova in disequilibrio di bilancio: quindi ha aggiunto che "il patrimonio del Comune di Benevento rappresenta un contenitore di salvaguardia. Adottiamo le misure che il "Salva Enti" mette a nostra disposizione nell'ottica in cui saremo indotti a rivisitare le programmazioni in termini di minor costi e maggior efficienza".
L'intervento di Luigi De Nigris si è contraddistinto per aver spostato l'attenzione sul piano prettamente politico da quello meramente finanziario: "Potevamo rappresentare una primula rossa, un baluardo politico che manteneva i conti in ordine, invece proprio la politica esce con le mani in alto rispetto alla cultura tecnica, in seguito all'adesione al "Salva Enti" che, di fatto, rappresenta un regime di amministrazione controllata che pregiudica tutte le attività".
A dire il vero il confronto fino a questo momento si era svolto in un'Aula distratta, con pochi consiglieri interessati e ancor di meno disposti a far proseguire i lavori in un clima di silenzio.
A protestare per tale comportamento è stato Mario Zoino (Pd) che si è spinto fino dire che chi va in Consiglio per non prestare attenzione, andrebbe cacciato ed anche in malo modo.
Dopo tale (giusta) sfuriata è ripresa la discussione.
"Sarebbe troppo facile dire "noi l'avevamo detto" -  ha detto Mario Pasquariello, riportando l'attenzione sul tema all'ordine del giorno - ma adesso la situazione dell'Ente è grave e non ne provo gioia.
Non possiamo non dire che l'adesione al "Salva Enti" non comporterà sacrifici ai cittadini, saremo costretti ad alzare al massimo le aliquote".
Una chiosa Pasquariello l'ha dedicata anche alla ricerca di chi il debito l'ha formato: "Nell'ultimo periodo c'è piacere a fare la caccia alle streghe, è giusto che chi ha qualche colpa si assuma le sue responsabilità, ma io sono uno di quelli che dorme sonni tranquilli".
Aldo Damiano (Lealtà per Benevento) ha invitato ad approvare l'emendamento per poi decidere le linee guida che l'Amministrazione dovrà tenere per attestare gli equilibri di bilancio.
Il consigliere del Pd Leoinida Colarile ha affermato con orgoglio che la sua colazione era stata l'unica ad aver voluto ripristinare la massa debitoria.
Oberdan Picucci  dell'Udc se l’è presa con la maggioranza: "Siete stati opachi.
Chi era chiamato a dare risposte non le ha date".
Luigi Ambrosone dell'Udeur si è detto sicuro: "L'Ente non ha la possibilità di attestare il riequilibrio di bilancio.
Non serve cercare i responsabili del passato perché dopo 7 anni abbiamo una massa debitoria e non sapere nemmeno a quanto ammonta è poco credibile.
Non dovevamo dare consulenze esterne, serviva più accortezza ed invece avete solo accantonato debiti".
Per Ambrosone serve un piano di rientro.
E' tornato poi a parlare Orlando che ha dato una scossa al sindaco ed all'assessore Lepore: "Se ritenete che i tecnici  siano i responsabili di questa situazione, allora bisogna staccarsi da loro altrimenti vi rendete complici". Orlando ha poi parlato dei revisori dei conti ed in particolare di Pietro Grasso affermando che, secondo quest'ultimo, lo squilibrio è evidente: "Noi vogliamo chiarezza.
Il rapporto di Grasso è in totale controtendenza rispetto agli altri due revisori e noi nel Consiglio siamo chiamati a dare risposte alla gente e ad una città che vive un momento drammatico.
Dobbiamo fare chiarezza sui tecnici e sulle scelte politiche. Se il decreto non viene accettato siamo in dissesto".
Giuseppe Zollo, del Pd, ha accusato Ambrosone: "Consigliere lei ha la memoria corta.
Era in maggioranza pochi anni fa e noi abbiamo pagato 2,1 milioni di debiti per espropri.
Qui l'unica opposizione la sta facendo un tecnico (Grasso, ndr).
Francesco Zoino dell'Idv ha detto che non voleva assumersi responsabilità sugli altrui debiti.
Infine ha preso la parola il sindaco Fausto Pepe che ha ritenuto questo atto deliberativo importante: "E' un debito concretizzatosi negli anni.
La delibera per la massa debitoria è pari a 21 o 26 milioni di euro.
Dovevamo equilibrarlo attraverso le nostre possibilità e competenze che potevamo mettere in campo".
Il primo cittadino si è detto sicuro: "Per me esiste un equilibrio reale se accediamo ai mutui della Cassa depositi e prestiti".
Poi, però, ha aggiunto: "Serve ancora il lavoro di accertamento per dare maggiori certezze."
Sui revisori, Pepe ha detto che avevano dato un parere a maggioranza.
Poi si è soffermato sul decreto legge 174: "Esso apre ad una condizione di riequilibrio di bilancio.
Noi abbiamo un patrimonio da mettere sul mercato ed oggi esiste uno squilibrio di cassa.
Questa legge è la cura per un malato terminale.
Noi avevamo le possibilità per rintracciare un equilibrio così come la legge prevede.
Mi assumo tutte le responsabilità, ma non dobbiamo fasciarci la testa prima del tempo.
Bisogna effettuare un confronto con la Corte dei Conti  per verificare se è possibile ottenere l'accesso al decreto 174. Altrimenti chi ci dà la certezza che abbiamo o meno un equilibrio?"
Il primo cittadino ha affermato che già nel 2007 era difficile rintracciare dei fondi poi si sono aggiunti ulteriori debiti che sono comunque da accertare.
Il Consiglio, a questo punto, su richiesta del capogruppo del Pd, ha preso una pausa di più di mezz'ora.
Dopo la pausa, con 29 consiglieri presenti, Orrei ha ripreso la parola e ha ritirato la pregiudiziale precedente perché secondo il presidente di Commissione erano stati riscontrati anche degli errori in Commissione finanze.
Sulle dichiarazioni di voto, Mario Pasquariello è stato duro: "Il temporale e poi il tuono l'ha cercato lei.
Prendete atto però, sia lei, Orrei, che l'assessore Lepore, che c'è qualcosa che non va, non c'è chiarezza.
Avete peraltro sconfessato il dirigente e non poteva il Consiglio approvare questo atto pubblico.
E' stato meglio non aver approvato la delibera".
Francesco De Pierro dell'Udeur ha detto che la maggioranza è chiamata ad un senso di maggiore responsabilità. Elogi anche per Pepe: "Ha dato una sterzata importante".
Carmine Nardone si è detto disorientato: "Questo rinvio può essere inutile se non vengono approfondite le questioni.
Il sindaco ha spiegato che ci sono dati incerti allora bisogna capire le cause, il perché di tutto questo.
Deve essere fatta un'operazione di trasparenza".
Critiche alla maggioranza: "Avete avuto un atteggiamento schizzinoso".
Comunque sia, dopo tante ore di discussione, in pratica su niente, il presidente Orrei ha dovuto ritirare il suo emendamento o pregiudiziale che dir si voglia.
Contemporaneamente Orrei ha presentato un Ordine del Giorno, che è stato approvato dall'unanimità dei presenti (29 consiglieri), con il quale è stato chiesto il rinvio ad altra seduta dell'unico punto posto all'Ordine del Giorno del Consiglio comunale odierno.
Ecco di seguito il testo integrale dell'Ordine del Giorno presentato da Orrei.
"Premesso che la proposta di delibera non si appalesa chiara nei pareri espressi per dichiarati errori riferiti in Commissione Finanze; il parere dei revisori dei conti si appalesa non completo alla luce di quanto precede; è mutato il quadro normativo di riferimento successivamente alla convocazione del Consiglio ed alla predisposizione della proposta di delibera; il termine per la verifica della sussistenza degli equilibri di bilancio è stato differito al 30 novembre, data entro la quale va comunque eseguito l'assestamento; si chiede di rinviare il punto all'Ordine del Giorno, verificando il tutto alla luce di quanto precede ed adeguandolo e ponendo in essere ogni altra utile valutazione con integrazioni per quanto previsto dal nuovo quadro normativo potenzialmente incidente, consentendo così alla struttura di completare il lavoro di ricognizione, mandando alla Giunta di provvedere".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.51014




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