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Benevento, 21-10-2012 08:36 ____
Nonostante tutto... "Il Gladiatore d'Oro" celebra la sua edizione che potrebbe anche essere l'ultima
Non risponde alle provocazioni il presidente della Provincia che oramai la padrona di casa della serata, Caterina Balivo, chiama confidenzialmente... Aniello
di Erica Di Santo
  

Mai il titolo di una canzone fu più azzeccato; ovvero, prendendo in prestito il ritornello di un celebre capolavoro dei Queen: "The show must go on…": "Lo show deve andare avanti!"
E, così, è stato ieri sera: in un Teatro Massimo stracolmo in ogni ordine di posto ed alla presenza dei più alti rappresentanti e vertici politici della Provincia di Benevento, alle 21.15 in punto, si sono spente le luci in sala ed è calato anche il sipario (quello metaforico) sulle varie polemiche che, fino a poche ore prima dell'inizio dello spettacolo, avevano vivacizzato la decima edizione del Premio: "Il Gladiatore d'oro".
Il sipario vero, questa volta, si è alzato su quello che ha avuto tutta l'aria di essere una gradevole manifestazione "condita", in maniera abbastanza frequente, dalla "salsa" dell'arrivederci nel senso: l'anno prossimo ci sarà o non ci sarà più la Provincia?
La consegna del Premio avverrà anche con un eventuale accorpamento con la provincia di Avellino o no?
E, poi, cosa non da poco: ci saranno ancora tanti soldi da spendere per organizzarlo?
Infatti, la stessa presentatrice, Caterina Balivo (di ocra vestita con abito-peplo monospalla e stiletti tacco dieci in pendant), fin dall'inizio della manifestazione, ha sempre parlato di arrivederci, di ringraziamenti per aver chiamato sempre lei a presentare le ultime edizioni del premio, per averla sempre accolta calorosamente in terra sannita eccetera.
Anzi, è toccato proprio alla Balivo (e più volte pure!), difendere, a spada tratta, la manifestazione dalle polemiche che si sono accese sotto i riflettori negli ultimi giorni.
Nessuna parola a riguardo, invece, è pervenuta da parte del presidente della Provincia Aniello Cimitile (chiamato per nome dalla conduttrice come: "professor Aniello…" "presidente Aniello…", "Aniello venga qui!" tale da far sorgere anche un dubbio: costei pensava che Aniello fosse il cognome o, dopo, tanti anni di conduzione, non ha mai memorizzato il nominativo esatto di chi le pagava il cachet per condurre la serata?). Mah?!
Comunque, andiamo avanti e soffermiamoci proprio sul presidente della Provincia di Benevento, Aniello (per l'appunto) Cimitile.
Ebbene, è stato proprio il primo cittadino della Provincia sannita a rivelarsi la star della serata.
Un conduttore in seconda che, come un'ancora di salvataggio, veniva incontro alle mancanze della Balivo nel ricordare date, nomi o pezzi importanti della storia di Benevento.
Sempre pronto e preparato, si è così trovato ad intervenire, ripetutamente, durante lo show, per togliere dall'imbarazzo la presentatrice in alcuni "tempi morti" della kermesse ed anche quando è stato chiamato sul palco per esser presente alla conferimento dei premi ai vincitori, egli ha sfoggiato un'eccelsa preparazione sulla storia del capoluogo sannita; sulla dominazione longobarda; sugli insediamenti romani; sulle prime migrazioni verso gli Usa dei nostri conterranei eccetera.
Un bel 10 e lode al presidente Cimitile che ha anche superato la prova-palcoscenico senza imbarazzi e tentennamenti.
Non a caso, la stessa Balivo, a fine serata, ha avuto parole di elogio per il suo "prof. Aniello" asserendo: "Le faccio i complimenti presidente. Lei è una persona elegante, perbene, un uomo di cultura e che sa parlare molto bene.
Ce ne vorrebbero di politici come lei!"
E proprio Cimitile è intervenuto per primo sul palco, asserendo: "E' vero che siamo colpiti da una fortissima crisi politica, economica, morale ed anche etica, ma con questo Premio abbiamo voluto trovare il coraggio di mandare dei segnali positivi.
Serate come queste, infatti, sono importanti perché mettono in risalto quei valori concreti che si materializzano in uomini ed in donne sanniti che si sono distinti in vari settori.
Costituiscono un bel patrimonio con il quale bisogna andare avanti!"
Ed allora, vediamo subito chi sono i vincitori dell'edizione annuale del Premio "Il Gladiatore d'oro", i cui nominativi sono stati selezionati da un'apposita Giuria,  composta  dai  vertici  delle  istituzioni  locali, integrata da due rappresentanti del mondo culturale sannita ovvero: Maria Felicia Crisci e Nazzareno Orlando.
The winners are: Biagio Spallone, artigiano ed imprenditore che, dopo esser emigrato negli Stati Uniti vi ha trovato un grandissimo successo economico, grazie alla produzione di camicie sartoriali (ha anche vestito i fratelli Kennedy, Paul Anka, Primo Carnera eccetera); Fabrizio D'Aloia, imprenditore sannita, proprietario dell'azienda "Microgame", una delle realtà industriali (ed anche impiegatizie) più fiorenti del Sannio (D'Aloia ha dedicato il premio ai giovani sanniti); Mario Collarile, presidente del Coni provinciale, protagonista delle professioni liberali e del mondo culturale sannita (suo un divertentissimo sketch con la Balivo che ha fatto scoprire un avvocato Collarile ironico, divertente e, soprattutto, molto, molto comico!); David Anthony Pope, capace imprenditore internazionale, che ha trovato fortuna negli Stati Uniti dove ha anche istituito una Fondazione impegnata in interventi solidaristici ed ha, altresì, scalato numerosi gradini nella scala sociale dell'elite americana (non presente in sala, ha ritirato il premio sul palco suo cugino Carlo accompagnato dal sindaco di Arpaise, Mena Laudato); Luisa Nardini, docente dell'Università del Texas, una delle massime esperte mondiali di musica e canto medioevale tra cui quello gregoriano e beneventano che, anche grazie al suo contributo scientifico, è stato riconosciuto come componente di primo piano del patrimonio storico e culturale dell'Umanità (a ritirare il Premio sul palco è salito suo fratello Giuseppe); ad Ugo Gregoretti (evidentemente claudicante a causa di una sciatalgia) è stato tributato il "Premio speciale Arechi II", per esser stato un protagonista d’eccezione dell'industria culturale-televisiva pubblica e del teatro e per il suo impegno culturale in terra beneventana con l'ideazione di numerosi progetti.
Un premio alla memoria, è stato consegnato anche al compianto Paolo Petti: scenografo e grande artista, collaboratore di eminenti personalità del mondo dell'arte (è giunta in sala anche una lettera-ricordo a lui dedicata, da parte di Mimmo Paladino).
A ritirare il premio sono stati i due figli: Luigi e Gabriella (co-conduttrice della kermesse).
Così, tra la consegna di un premio ed un altro, l'esibizione di cantanti ed attori, la serata si è svolta in maniera piacevole fino alle 23.45, quando si è esibita la show-girl Serena Autieri, in stato di maternità avanzata.
Come ella stessa ha avuto modo di confermare sul palco (oltre che ai giornali di gossip nazionali): aspetta una bambina.
Forse, è stata proprio l'esibizione dell’Autieri a distinguersi, più delle altre, in termini di voce possente e di scenografica presenza sul palco durante il galà.
"Come fly with me"; "Mas que nada" e "Caruso" (per il gran finale della kermesse in omaggio a Lucio Dalla e a Paolo Petti) sono stati i pezzi con i quali ella ha ballato e cantato e che hanno divertito ed anche emozionato maggiormente il pubblico.
Per quanto concerne la lunga passerella di personaggi, che si sono succeduti sul palcoscenico, ricordiamo: Maurizio Buccirossi (campione italiano di danza sportiva); la giovanissima Elena Santoro, finalista a Miss Italia; Irene Fornaciari, ovvero la figlia di Zucchero (dal vivo appare meno impacciata e più disinvolta e frizzante rispetto alla tv); il giovane cantautore sannita Nicola Marotta, in lizza per partecipare a Sanremo; Mario Maglione (soprannominato, giustamente, "l'erede di Murolo" che ha riscosso un grandissimo applauso da parte della platea grazie alla sua nobile arte cantoria di cui è davvero un ottimo maestro); Coky Ricciolino (mirabile la sua interpretazione di numerosi pezzi-forti del grandissimo Frank Sinatra eseguiti con eccelsa qualità vocale e mimica. Gli sono giunti anche i complimenti personali da parte della Balivo) e la BigBang del maestro Umberto Ocone.
Infine, coloro che hanno riscontrato maggiore favore e gradimento, sono stati: il cantante Angelo Branduardi ed il comico Giobbe Covatta.
Il primo, dall'aria "scapestrata" e "stralunata", che da sempre lo caratterizza, ha eseguito alcuni suoi celebri brani che hanno coinvolto la platea in non pochi canti dal vivo con il battito delle mani a ritmo musicale.
Molti applausi gli sono stati tributati, anche per aver eseguito live, alcuni brani accompagnandosi solo con il suo violino; uno su tutti: "Alla fiera dell’Est".
Il secondo, invece, ovvero Giobbe Covatta, è stato quello che ha fatto ridere di più gli spettatori e, senz'altro, è stato quello che ha alzato il tono della serata. 
Dieci minuti esatti (cronometrati da una sveglia posta accanto a lui sul palco), stracolmi di risate a go-go.
Qualcuno, però, l'ha trovato un po' eccessivo, volgare ed abbondantemente lascivo in alcuni passaggi della sua esibizione che, molto spesso, è stata condita da un linguaggio alquanto scurrile di alcune sue battute dalle quali, sovente, emergevano: ca…o; put…e; lecca…o; vaffanc…o e via dicendo.
Inoltre, non si capisce perché si sia soffermato a scherzare, in maniera del tutto abbondante, solo ed esclusivamente e per lungo tempo sulla classe politica del Pdl: da Berlusconi a Bondi, da Cicchitto alla Santanché eccetera non ha lasciato nessuno fuori!
A Bersani, Renzi e Vendola solo un accenno fugace.
Comunque, c'è da dire che ha fatto ridere, ha alzato l'umore della serata e, questo è quel che conta davvero.
Poi, c'è da rilevare una piccola nota negativa.
A consegnare i numerosi premi sul palco, sono stati, di volta in volta, chiamate diverse personalità.
Ebbene, costoro non hanno avuto la possibilità di proferire alcuna parola di commento, di ringraziamento, saluto o altro.
Si sono così limitati a fare la figura della "bella statuina" di contorno: il presidente del Tribunale di Benevento, Rocco Carbone; il vice-presidente della Provincia di Benevento, Antonio Barbieri; il senatore Mino Izzo; il consigliere provinciale, Giuseppe Lamparelli; il consigliere provinciale Alfredo Cataldo.
Almeno un piccolo intervento era doveroso lasciarglielo fare!
Quindi, si è arrivati, alla chiusura; la Balivo ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato all'organizzazione del Premio: il presidente della Provincia di Benevento "che lo ha fortemente voluto"; la dirigente del Settore Relazioni istituzionali dell'Ente, Irma Di Donato, ed il direttore artistico, Vittorio Iollo.
Polemiche sì, polemiche no, lo spettacolo si è fatto, i soldi sono stati spesi e, come diceva Rossella O'Hara "Domani è un altro giorno".
Ai posteri l'ardua sentenza!

Le foto sono di Mario Pietronigro per "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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