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Benevento, 11-05-2012 07:08 ____
Ospitare il Premio Strega è una scelta di qualità che è stata fatta col cuore e che rende la cultura sempre più viva, attiva e vitale
Così Fausto Pepe all'evento svoltosi al Teatro San Marco e Raffaele Del Vecchio: Nonostante ci chiedano di non investire nella Cultura noi continuiamo a credere in essa
di Erica Di Santo
  

Il consueto appuntamento con la presentazione dei dodici libri in gara per la LXVI edizione del Premio Strega, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci in collaborazione con Liquore Strega e la Città di Benevento, quest'anno si è trasformato in un appuntamento culturale dallo spiccato "sapore" intellectual-chic e mondano. Infatti all'evento, che si è tenuto presso il Teatro San Marco del capoluogo sannita, erano presenti oltre agli scrittori, ai rappresentanti istituzionali, agli appassionati alla lettura, editori, addetti ai lavori eccetera anche tante belle dame con i propri accompagnatori (spesso abbarbicate in improbabili tacchi ed in abiti da sera più adatti ad un red-carpet che ad un evento culturale!), nonché tanti volti "noti" del capoluogo sannita… spesso più interessati a stringere mani e ad elargire sorrisi che alla presentazione dei libri stessi.
Ma questa è un'altra storia…
In pratica, tra capelli cotonati, sfoggio di brilli e scie di profumi vari (naftalina e sigari compresi), per molte persone, la kermesse è stata l'occasione giusta per farsi vedere e per farsi notare.
Del resto, diciamoci la verità, happening di rilevo internazionale come questo, non avvengono di sovente nella nostra città, quindi, i beneventani hanno vissuto l'appuntamento di questa sera, come una vera e propria festa. Proprio da questo punto di vista, è da apprezzare la decisione presa dagli organizzatori di aprire la serata anche al pubblico comune, che poteva liberamente entrare in sala senza biglietto.
Prima di procedere alla cronaca dei lavori della serata, è però giusto ricordare un po' di storia relativa alla nascita di quest'importante premio letterario.
Ebbene, correva l'anno 1947 quando dall’amicizia tra Guido Alberti, industriale con la passione per la recitazione (discendente dell'omonima famiglia che fin dal lontano 1860 produce il celebre liquore Strega) ed i coniugi Bellonci nacque il Premio che, in quell'anno, fu assegnato a Ennio Flaiano con il romanzo: "Tempo di uccidere".
Poi, dal 2008,  grazie alla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, la città di Benevento è stata scelta come prima tappa del Premio Strega, proprio in onore degli oltre sessanta anni di amicizia che legano il Premio al capoluogo sannita.
Per quanto concerne la serata, invece, c'è da sottolineare anche un'altra bella novità introdotta in quest'edizione del Premio e, cioè, la scelta degli attori tutti sanniti, che sono stati chiamati ad interpretare alcuni passaggi dei libri finalisti.
Davvero un bellissimo omaggio alla città ed ai figli di questa terra.
Ecco i loro nomi: Assunta Maria Berruti, Maurizio Tomaciello, Viviana Altieri, Francesca De Nicolais, Lino Cutispoto e Peppe Fonzo.
La scaletta dei lavori si è snodata con la seguente successione: saluto del sindaco città di Benevento, Fausto Pepe a cui è seguita la prima quartina di libri con autore finalisti; saluto dell'assessore alla Cultura del capoluogo sannita, Raffaele Del Vecchio con seconda quartina di libri ed autore finalisti; saluto del presidente di Strega Alberti, Alberto Foschini con terz'ultima presentazione di libri e relativo autore finalista.
A condurre la manifestazione, invece, è stata la giornalista Rai, Maria Concetta Mattei.
Ed è stata proprio quest'ultima che, accompagnata claudicante sul palco (a causa di un incidente domestico avvenuto nella giornata di ieri e che l'ha vista precipitare rovinosamente in terra nella propria abitazione) ed appoggiata al braccio del sindaco Fausto Pepe, ha aperto i lavori.
Prima di iniziare, però, c'è stato il saluto alla città da parte del presidente della Fondazione Bellonci, Antonio Maccanico che ha sottolineato: "E' un vero orgoglio, per noi, aver iniziato l'iter del Premio dalla città di Benevento che è un omaggio a questo capoluogo".
Poi ha aggiunto: "So che si polemizza ma, in fin dei conti, non c'è alcun premio che non sia sempre messo al centro delle polemiche; è un fatto fisiologico.
Fortunatamente, la venuta di Tullio De Mauro ha reso tutto più semplice e trasparente ed ormai questo Premio è parte integrante della letteratura italiana ed inoltre spero che questa edizione possa segnare per sempre la storia del Premio Strega".
In seguito, a prendere la parola, è stato il sindaco della città di Benevento, Fausto Pepe che, rispondendo alla domanda con relativo elogio di Mariagrazia Mattei relativamente al fatto che la città rappresenti una condizione unica a livello culturale rispetto alle restanti realtà meridionali, ha così asserito: "Benevento è una città millenaria, la cui storia trasuda dalle sue mura.
Per noi è un grande onore cercare di conservare la sua innata tradizione culturale nonché ospitare il Premio Strega. Proprio per questo, ringrazio la famiglia Alberti con cui persiste un legame non solo di tipo industriale ma anche di livello culturale.
Per Benevento è importante ospitare un evento del genere, cosa unica rispetto a tutte le restanti città d'Italia.
Una scelta di qualità che è stata fatta col cuore e che rende la cultura sempre più viva, attiva e vitale".
Quindi, si è passati alla presentazione dei primi quattro libri finalisti.
1) La logica del desiderio (Giulio Perrone Editore) di Giuseppe Aloe, presentato da Alessandro Masi e Walter Mauro. Un testo incentrato sull'illogicità del desiderio che spesso è governato da una forza incontenibile e dirompente.
2) Il silenzio dell'onda (Rizzoli) di Gianrico Carofiglio, presentato da Rosellina Archinto e Ferruccio De Bortoli.
Narra la storia di un carabiniere "atipico", detentore di tante qualità che, nella sua carriera, verrà promosso ad agente sotto copertura.
Nella lettura dei diversi capitoli emergono: l’amore per la Roma cinematografica ed anche le difficoltà delle nuove generazioni.
Si può ben dire che è un vero e proprio romanzo di riscatto.
3) Così in terra (Dalai editore) di Davide Enia, presentato da Roberto Alajmo e Gianni Borgna.
Al centro dell'attenzione emerge la città di Palermo, esplorata a 360°gradi in diversi periodi storici (dagli arabi fino agli anni nefasti delle bombe ai giudici Falcone e Borsellino). Non mancano accenti comici.
4) Nel tempo di mezzo (Einaudi) di Marcello Fois, presentato da Marino Sinibaldi e Domenico Starnone.
Riporta una storia potente e dai sentimenti molto forti che parte dall’anno 1943 e finisce nel 1978.
Diversi gli accenni biografici.
Terminata questa prima parte della serata, è intervenuto l'assessore alla Cultura Raffaele Del Vecchio che, dopo aver incassato l'elogio della Mattei per le numerose iniziative culturali del capoluogo sannita, ha risposto alla seguente domanda: "Ma come si fa e si riesce ad investire nella cultura in un periodo in cui tutti gli enti sono chiamati a tagliare i fondi ad essa dedicati?".
Egli, così ha risposto: "Ebbene, nonostante qualcuno abbia asserito che con la cultura non si mangia, un'idea che poi ha finito per contagiare e per condizionare il dibattito e gli atti legislativi con cui ancor oggi siamo chiamati a rispondere, noi non solo riteniamo che queste leggi andrebbero ritoccate ma, nonostante tutto ciò, riusciamo anche a conviverci.
Infatti, riteniamo che investire sulla cultura e sui nostri beni culturali, vuol dire far aumentare il Pil dell'industria della cultura, che non è un hobby, ma che è rappresentata da tante persone che mettono in gioco la propria vita per l'amore della cultura stessa".
A questo punto, si è passati alla seconda quartina di autori con i relativi libri.
5) La colpa (Newton Compton) di Lorenza Ghinelli, presentato da Giuseppe Leonelli e Sergio Santoro.
Romanzo con sfondo psicologico che narra diverse storie di bambini in contesti tragici e di solitudine.
6) Malacrianza (Nutrimenti) di Giovanni Greco, presentato da Paolo Di Stefano e Gabriele Pedullà.
E' un libro dedicato ai bambini e dipinge una serie di "quadri immaginari" che vogliono far riflettere sulla condizione in cui vivono oggi i bambini in ogni parte del mondo. 
7) Il corridoio di legno (Voland) di Giorgio Manacorda, presentato da Enzo Golino e Claudio Strinati.
Ha come fil rouge gli anni del terrorismo con un gruppo di ragazzi che si forma in un collegio tedesco.
Arreca in sé lo scollamento tra i desideri e la realtà. 
8) La rabbia (Transeuropa) di Marco Mantello, presentato da Raffaella Morselli e Lorenzo Tavolini.
E' un libro sull’identità e sui rapporti di potere e parla delle difficoltà delle ultime generazioni che, spesso, non hanno prospettive.
Prima di incedere verso l'ultima quartina di libri, è intervenuto Alberto Foschini che ha disquisito sul sodalizio dell'azienda da egli rappresentata col Premio.
"Lo Strega è una realtà imprenditoriale importante per questo luogo, nonché traino per la letteratura di qualità. Esso è la fusione dell'incontro tra due elementi che costituiscono la nostra identità aziendale: la nostra meravigliosa città e l'amore per la cultura.
E' bello constatare che, negli ultimi anni, l'attenzione nei riguardi di questo premio è andata sempre più crescendo, forse anche per la sua capacità di far emergere nuovi talenti della letteratura italiana".
Infine, si è giunti all'ultima quartina di libri e di autori. 
9) La scomparsa di Lauren Armstrong (Fandango) di Gaia Manzini, presentato da Luca Canali e Giuseppe Patota. Racconta la storia di una donna in un particolare momento e condizione esistenziale della sua vita. 
Inoltre, lavora molto sul tema delle scomparse volontarie e di chi sceglie di andare via per sempre.
10) La sesta stagione (Cavallo di Ferro) di Carlo Pedini, presentato da Arnaldo Colasanti e Renato Minore.
E' un libro di 698 pagine in cui i tre protagonisti si muovono nell'entroterra toscano dall'anno '34 fino al 1985 e parla della debolezza della Chiesa rispetto al momento storico che si stava attraversando in quell’epoche.
11) Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi (Mondadori) di Alessandro Piperno, presentato da Giorgio Ficara e Raffaele Manica.
E' un testo dalla fluida lettura che si muove sul fuoco amico dei ricordi, con la storia di due fratelli che sono dapprima uniti da una tragedia comune subita nell’infanzia e, poi, separati da un destino diverso.
12) Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie) di Emanuele Trevi, presentato da Raffaele La Capria e Francesco Piccolo.  Attraverso le sue pagine, parla dell'esperienza personale vissuta dall'autore presso il Fondo Pasolini e dell'importanza di vivere la propria vita fino in fondo, anche a costo di distruggere la cappa dell’opprimente buone maniere che ci circondano sempre ed ovunque.
Questi sono stati i titoli scelti dal Comitato direttivo del Premio Strega, presieduto da Tullio De Mauro e composto dallo stesso De Mauro e Valeria Della Valle (membri della Fondazione Bellonci); Giuseppe D'Avino e Alberto Foschini (rappresentanti della società Strega Alberti Benevento); Dino Gasperini (assessore alle Politiche culturali di Roma Capitale); Alessandro Barbero, Melania Mazzucco e Ugo Ricciarelli (tre autori premiati nelle precedenti edizioni) e da Giuseppe De Rita e Fabiano Fagiani (due personalità rappresentative dei quattrocento "Amici della domenica"). Infine, così come ha ricordato il coordinatore esecutivo della Fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi, il prossimo appuntamento è quello del 13 giugno presso Casa Bellonci in Roma, allorquando sarà finalmente stilata la classifica della cinquina che emergerà a seguito della votazione e del relativo spoglio dei voti dei quattrocento "Amici della domenica" (storico corpo votante del Premio), dei voti dei sessanta "lettori forti", segnalati da trenta librerie indipendenti associate all'Ali (Associazione Librai Italiani) e dai voti dei gruppi di lettura coordinati da 10 Istituti Italiani di Cultura all'estero (ciascuno titolare di un voto collettivo, di cui da quest'anno fanno parte anche gli Istituti di Atene, Il Cairo e Mosca).
Poi, ci sarà la seconda votazione che vedrà la proclamazione finale del vincitore, che avverrà giovedì 5 luglio presso il Ninfeo di Villa Giulia.
L'appuntamento con i protagonisti della serata si è chiuso con la cena offerta dal Comune nel Chiostro di Santa Sofia.

Le foto sono di Antonio Caporaso per "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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