Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 6450 volte

Benevento, 28-09-2011 15:33 ____
Consiglio provinciale su di toni. Cimitile: L'opposizione è in stato confusionale. Capocefalo: Chiamo il 112 state commettendo un abuso...
E così, sulle roventi polemiche alimentate anche dalla scarsità dei numeri della maggioranza, l'Assise è andata avanti tra contestazioni e repliche piccate
di Diego De Lucia
  

"L'opposizione appare essere in uno stato confusionale".
"Chiamo il 112 perché state commettendo un abuso".
In queste due frasi, la prima pronunciata dal presidente della Provincia, Aniello Cimitile, la seconda dal consigliere provinciale del Pdl Spartico Capocefalo, si può sintetizzare una incandescente seduta del Consiglio provinciale di Benevento cominciata, continuata e finita tra polemiche roventi tra maggioranza ed opposizione.
Al fondo della questione e delle polemiche la risicata maggioranza su cui si regge Cimitile e che naturalmente offre sempre il destro per le contestazioni all'opposizione in quanto i voti sono proprio "contati".
Dunque, ogni occasione è buona per criticare, ogni polemica si ingrandisce ed ogni presa di posizione diventa motivo di scontro.
Oggi l'opposizione ha abbandonato l’Aula ed ha contestato il fatto che la maggioranza non avesse i numeri per approvare le delibere all'ordine del giorno: un copione già visto in passato e che vedremo sicuramente in futuro; ma certamente la seduta ha segnato alcuni picchi di polemica che meritano di essere citati.
Cominciamo con il presidente della Provincia.
Cimitile, durante il Consiglio, ha così definito la parte avversa a seguito di una dichiarazione del consigliere del Pdl, Lello Di Somma che era intervenuto proprio su questo tema.
Infatti il berlusconiano, aveva annunciato a nome di tutti i consiglieri del Pdl e, a quanto si è capito, anche a nome del consigliere Rubano che è dell'Udc, una non partecipazione al voto perché l'assessore al Bilancio, Giovanni Bozzi, non voleva relazionare sull'argomento, ma passare subito alla votazione.
Allora Di Somma ha detto: "Noi non votiamo se l'assessore non relaziona".
A sua volta è intervenuto l'altro consigliere del Pdl, Gennaro Capasso dicendo in pratica che se l'assessore non avesse relazionato nemmeno lui avrebbe votato.
Lucio Rubano, consigliere dell’Udc, è intervenuto subito a chiarire: "Di Somma parla per sé, non per l'intera opposizione.
Poi non è nemmeno il capogruppo, che oggi è rappresentato da Luca Ricciardi essendo Mino Izzo assente". 
A questo punto Cimitile è sbottato accusando l'opposizione di essere in stato confusionale e di fare di tutto per ostacolare l'andamento dei lavori.
La frase di Cimitile ha fatto scatenare un vero e proprio putiferio, con i consiglieri Molinaro e Capasso che hanno contestato al presidente una scivolata sotto il profilo istituzionale.
Le proteste e gli scontri solo verbali, fortunatamente, sono poi culminati nell'abbandono dell'Aula consiliare da parte dell'opposizione, compreso Rubano, perché si è sentita offesa dall'affermazione di Cimitile.
Cimitile ha anche cercato di dire che il riferimento era ad un fatto politico, così come hanno tentato di dire il capogruppo Pd, Claudio Ricci, ed il vicepresidente del Consiglio, Giuseppe Lamparelli.
Lo stesso Cimitile ha avvicinato Di Somma, probabilmente per spiegare il senso vero della sua affermazione che non voleva essere offensiva sul piano personale, ma ormai la frittata era fatta.
Così mentre l'opposizione usciva, la maggioranza ha continuato a discutere ed a votare sugli argomenti all’ordine del giorno.
Solo che in quei momenti non tutti i consiglieri di maggioranza erano in Aula: ed ecco che il consigliere provinciale del Pdl Spartico Capocefalo, che stazionava nei pressi della Sala, rientrando improvvisamente ha invocato la presenza delle Forze dell'ordine per la presunta mancanza del numero legale nelle votazioni.
Tuttavia, eseguito l'appello nominale, con tutti i consiglieri di maggioranza precipitosamente  rientrati, ecco che i numeri si sono ristabiliti: 13 per la maggiornanza che è andata dunque avanti esaurendo l'intero ordine del giorno sempre con 13 voti.
E' stata approvata, dunque, la "Ricognizione dello stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio per l'Esercizio Finanziario 2011 ai sensi del decreto legislativo n.267 del 2000", attestando che non esistono, sotto il profilo contabile, situazioni difficoltà sia per la gestione di competenza che per quella dei residui, nonché l'insussistenza di ipotesi di squilibrio.
Il Consiglio ha, inoltre, approvato: la "Variazione al Bilancio di previsione 2011, bilancio pluriennale 2011/2013 e relazione previsionale e programmatica 2011/2013. Applicazione avanzo di amministrazione"; il riconoscimento dei debiti fuori bilancio per alcune sentenze, e cioè: di "Tribunale di Benevento n. 1087/04. Corte di Appello di Napoli n.515/07"; di "Tribunale di Benevento in favore dei Ctu: Raffaele Morelli e Pasquale Goletta"; di "Corte di Appello di Napoli n. 2087/2011 - Mario Mario; Tribunale di Benevento - Donata Facchiano contro la Provincia".
Come si è detto, tutta la seduta è stata sulfurea.
L'antipasto di un Consiglio provinciale molto caldo si è avuto già con la classica mezz'ora di ritardo nell'inizio dei lavori: con 18 consiglieri presenti, la seduta molto movimentata è cominciata attorno alle 12.00.
Già in quest'occasione il primo screzio tra il consigliere del Pdl, Luca Ricciardi e la maggioranza.
Ricciardi, infatti, ha chiesto di conoscere il criterio con il quale si poteva ritenere valido un Consiglio con 18 consiglieri presenti.
Immediata la replica in maniera stizzita dell'esponente della maggioranza Giuseppe Lamparelli: "L'ordine del giorno è un altro. Si deve parlare del bilancio e dei debiti. Oggi il problema del numero legale non esiste. E' una polemica pretestuosa".
A supportare Lamparelli, anche il segretario generale, Claudio Uccelletti: "Esiste una norma. Sono 25 tutti i consiglieri provinciali, oggi presenti sono 18. Quindi la seduta è valida".
Chiusa questa piccola polemica, si doveva passare all'ordine del giorno, ma l'opposizione ha ostacolato il cammino della maggioranza sulla mancata iscrizione all'ordine del giorno dei lavori del Bando di gara della Samte per la gestione del ciclo rifiuti presentato dal consigliere del Pdl, Lello Di Somma, ed annunciato dal capogruppo Ricciardi il quale ha riferito: "Ancora non viene portato in Consiglio. Non capisco il perché.
L'argomento è serio e delicato, doveva prevedere una forte partecipazione e ci meraviglia che Cimitile ancora non abbia risposto.
L'argomento rifiuti deve essere approfondito. Avrà ricadute gravi nel nostro territorio. L'Amministrazione provinciale deve dare risposte".
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Maria Maturo ha replicato polemizzando con Ricciardi: "Ci sarà un Consiglio monotematico la settimana prossima.
Non c'è nessun sotterfugio da parte di questa Amministrazione, piuttosto l'opposizione è latitante, sempre assente nelle varie commissioni provinciali".
Immediata la replica di Ricciardi: "Noi siamo assenti perché manca Cimitile".
La questione non si è chiusa perché è intervenuto proprio Di Somma il quale ha gettato ancora benzina sul fuoco: "Quest’argomento è di vitale importanza e non può essere accantonato.
Questo Consiglio si faccia venerdi pomeriggio, così potranno essere presenti anche i rappresentanti parlamentari, che gli altri giorni sono impegnati a Roma o Bruxelles. Se avete coraggio fatelo di venerdi".
Lamparelli non c'è stato ed ha replicato: "Allora si dimettessero questi parlamentari. Lasciassero lo spazio ad altri se non hanno tempo".
Finalmente dopo queste diatribe è iniziato il Consiglio vero e proprio.
Ha cominciato a parlare l’assessore Bozzi che però ha ritenuto di non dilungarsi sulla relazione in quanto gli argomenti in discussione erano pressoché simili, pur essendo distinti.
Si è così inviperito il consigliere Di Somma, innescando le polemiche che abbiamo descritto con il capogruppo del Pd, Claudio Ricci, il quale per difendere il presidente Cimitile dalle accuse dell'opposzione, ha commentato: "Cari colleghi quello che ha sostenuto Cimitile è lo stato dei fatti. Il presidente ha detto le cose come stanno".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

comunicato n.36340




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 400190543 / Informativa Privacy