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Benevento, 21-04-2011 21:09 ____
Carmine Nardone alla presentazione dell'Udc: Il colore del gatto non conta, basta che prenda i topi
E Santamaria: Tibaldi è un vecchio arnese della politica mantre Pepe dovrebbe provare un po' di vergogna per le persone che lo supportano. GUARDA LE FOTO
di Diego De Lucia
  

"Non conta il colore del gatto, basta che prenda i topi"; "Tibaldi è un vecchio arnese della politica; Pepe dovrebbe provare un po' di vergogna per le persone che lo supportano e che solo qualche giorno prima lo contestavano". Queste solo alcune delle frasi, utilizzate, la prima, dal candidato a sindaco di Benevento nella lista del Pit, Carmine Nardone, e le altre due dal leader locale dell'Udc, Gennaro Santamaria, alla presentazione delle liste dell'Unione di Centro, tenutasi all'Hotel President in via Perasso.
Presenti il segretario nazionale del partito, Lorenzo Cesa, il parlamentare Giuseppe Gargani, l'assessore regionale al Personale, Pasquale Sommese, ed il consigliere provinciale, Lucio Rubano. 
Con loro anche tutti i candidati consiglieri della lista.
Ironico, ma al solito duro, Carmine Nardone, ma anche Santamaria il quale ha lanciato delle vere bordate nei confronti degli avversari alle imminenti  elezioni.
A prendere per primo la parola è stato il segretario organizzativo del partito, Marcello Matarazzo, che ha accesso subito la miccia: "La nostra coalizione non è nata contro nessuno, cosi come affermano i nostri antagonisti, ma per il bene del territori.
Nella nostra lista ci sono molti candidati under 35, ben 7 donne, possiamo coniare un termine: le donne sono le nostre energie rinnovabili, quelle nuove che non inquinano".
Sommese ha approvato la scelta del coordinamento locale di appoggiare la candidatura di Nardone: "E' stato scelto un uomo con grande passione e grande intelligenza  per poter governare la città.
Bisogna recuperare il gap delle zone interne, bisogna mostrare attenzione a queste zone.
In Consiglio regionale, infatti, è stato costituito una massima attenzione alle zone interne ed alle autonomie locali per poter concorrere, legiferare per un'intesa programmatica e politica.
Le autonomie locali sono le uniche soluzioni per le città.
Sono e sarò disponibile per le idee del Pit ed a portarle in Consiglio regionale per discuterle con il presidente Caldoro. Saranno bene accettate".
Anche Gargani ha condiviso la scelta di Nardone: "E' ben radicata per ben governare il territorio.
C'è una difficoltà generale di crisi sociale e politica ed allora essa può rappresentare una novità e questa colazione può approfittare della rappresentanza di Nardone per un progresso e per costruire un processo di un partito diverso per una garanzia di libertà e di democrazia.
Noi con la coalizione possiamo rappresentare il centro di attrazione di tanti cittadini".
Ha preso poi la parola Gennaro Santamaria il quale ha, prima di tutto, sottolineato come la squadra messa in campo dalla sua lista sia competitiva anche dal punto di vista delle competenze.
Inoltre ha voluto evidenziare come l'Udc, in questa Provincia, sia stata protagonista delle vicende politiche ed in linea con quella nazionale.
Poi ha spiegato perché dell'adesione al progetto Pit: "Il paese è in crisi anche perché la politica non riesce a dare risposte.
Noi abbiamo voluto rispondere ad una coalizione che ha un progetto, dimenticando i vecchi rancori, le contrapposizioni  solo per il bene del territorio in sintonia con persone che hanno idee.
Saranno poi gli elettori a giudicare il programma e la personalità di Nardone".
E' poi iniziata la dura critica agli avversari e cioè a Pd e Pdl: "I due poli ci hanno chiamato trasformisti, mentre loro si definivano coerenti.
Direi alla faccia della coerenza dopo che il Pdl alla ricerca spasmodica con rapporti dei partiti del centrosinistra anche alla guida di quel partito.
Poi abbiamo visto che dopo aver candidato il vice coordinatore provinciale del Pdl, Roberto Capezzone, l'hanno sostituito con un vecchio arnese della politica (Raffaele Tibaldi, ndr). Alla faccia della coerenza.
Dall'altra parte un attacco qualche volta ignobile da parte del centrosinistra dall'ex sindaco, il quale si esalta in piazza Roma, per dire che ha una colazione omogenea, coesa e che lo sostiene e che noi dovremo vergognarci perchè abbiamo accolto al nostro interno persone che non vengono dalla nostra esperienza politica.
Io dico all'ex sindaco di provare un po' di vergogna di essere al fianco di soggetti e personaggi che pochi giorni fa lo criticavano aspramente. Era stato messo da parte e poi ripescato. Non lo volevano più".
Ha poi fatto una lunga cronologia degli attuali alleati di Pepe che un tempo lo contestavano: "Il 16 giugno 2010 il segretario dell'Idv dava fiducia su Cimitile, ma Pepe era sotto esame; il 2 settembre 2010, il Pd nutriva dei dubbi sulla sua conferma, prima si dovevano valutare le alleanze e poi il nome candidato a sindaco.
Nel voto al Consiglio comunale, sull'equilibrio di bilancio, il capogruppo del Pd si astenne dal voto.
Italo Palumbo presidente provinciale di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà), affermò che il centrosinistra non aveva prospettiva e era senza futuro. De Caro voleva scaricare il sindaco Pepe.
Il parlamentare Costantino Boffa disse che il Pd era ostaggio di bande.
Un altro campione della sinistra ora suo alleato, Pasquale Basile, lo criticò aspramente affermando che Pepe era sotto ricatto.
Allora a queste situazione io dico che possiamo vivere sogni tranquilli, se questa è la coalizione coesa... 
Pepe parla di coerenza quando decise di restare in carica quale sindaco, quando i politici nazionali decisero di far cadere il Governo Prodi, io direi che si è incollato alla poltrona, quale coerenza". 
Un altro un duro attacco a Pepe: Perchè hai tolto le deleghe a Damiano ai lavori Pubblici, ma poi hai deciso di tenerlo comunque in Giunta?
Il Comune è sull'orlo di un dissesto finanziario. Sono circa 50 milioni di euro di debiti e bisogna fare chiarezza.
Ha parlato della piattaforma logistica senza nessuna prospettiva; si vanta del Più Europa, ma quella era la programmazione generale e peraltro sono stati spesi male i fondi.
Si esalta per qualche aiuola rifatta, per la raccolta differenziata ad ottimi livelli, ma se fosse stato il contrario il nostro era un Comune fuorilegge. E' un obbligo fare la differenziata".
Dopo Santamaria è intervenuto Cesa il quale ha esordito con grande orgoglio: "Qualcuno voleva annientarci sia a livello nazionale che locale, invece siamo ancora qua".
Sul piano locale ha poi commentato: "Nelle elezioni amministrative contano le persone non le coalizioni e Nardone ha già dimostrato che un ente lo sa amministrare.
Bisogna difendere i valori e mettere al centro dell'attenzione la questione famiglia, e la difesa della vita anche per l’interesse della comunità locale e pensare al bene comune".
Toccando il piano nazionale, Cesa non è stato tenero con chi governa il paese: "Bisogna farla finita.
Le riforme istituzionali non ce ne sono state. Secondo me è inutile avere due rami del Parlamento, sono esagerati tanti deputati.
Bisogna creare alternativa a questo declino inaccettabile e salvaguardare i giovani e dare una speranza  per poter vivere in un paese tranquillo e unito.
I nostri giovani devono lavorare nel nostro paese e non scappare all'estero".
Infine è intervenuto Nardone il quale ha subito attaccato gli avversari politici: "Hanno esaurito la scorta degli argomenti e al primo turno vinceremo noi, perché i cittadini sanniti sono intelligenti ed hanno capito.
In questi anni non c'è stata un'attenzione popolare verso le classe sociali.
Serve una situazione nuova per Benevento e il programma è stato studiato virgola per virgola per renderlo fattibile. Questo patto va oltre Benevento. Puntare sullo sviluppo sostenibile, all'Asi fanno un lavoro eccezionale  su questo fattore.
Alla Provincia, quando guidavamo quell'Ente abbiamo cacciato 63 aziende in odore di camorra ed abbiamo puntato e sulla cultura, sulla legalità per portare il Mezzogiorno in Europa".
Duro attacco, poi, al Pd locale: "Siamo stati accusati di essere diversi, bene la diversità è fecondità è un bene è confronto, ma quello che hanno fatto loro nei miei confronti è stata vigliaccheria: non hanno voluto confrontarsi". Nardone ha poi toccato l'argomento del bilancio comunale: "Il nostro territorio si trova in zona retrocessione dal punto di vista del reddito procapite. Quando si tratta di ricevere siamo negli ultimi posti.
Dobbiamo vincere al primo turno, dobbiamo risparmiare i fondi  per evitare il dissesto".
Nuovo attacco all'Amministrazione Pepe: "I quartieri stanno cadendo a pezzi, c'è necessità di valorizzare il Teatro Romano, divorato dalle erbacce e lui (Fausto Pepe ndr) in modo arrogante e saccente mi ride in faccia quando parlo anche dei cornicioni. Bisogna cambiare registro".

Le foto sono di Valentina Saccomanno per "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                        

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