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Benevento, 27-02-2011 14:02 ____
A proposito della denuncia alla Procura di 50 dipendenti degli ex CONSORZI Rifiuti ci scrive l'avvocatro Sandra Sandrucci
L'altra denuncia, quella degli altri tre lavoratori da me assistiti, al di là di tutto il resto, è volta esclusivamente all'affermazione di un elementare diritto quale è quello al lavoro
Redazione
  

In merito alla notizia, da noi pubblicata, e relativa alla denuncia presentata da una cinquantina di dipendenti dei CONSORZI Rifiuti alla Procura della Repubblica, sulla  concessione della Cassa Integrazione, ci è giunta una nota di Sandra Sandrucci (nella foto è la seconda da sinistra), avvocato.
La pubblichiamo, integralmente, compreso l'inciso che ci riguarda personalmente, ma con un'avvertenza:  abbiamo scritto, in risposta, all'avvocato Sandrucci che non abbiamo mai ricevuto da lei alcuna comunicazione, cosa di cui invece parla.
Da quest'equivoco, forse, discende anche la lezione di giornalismo che cortesemente ha voluto riservarci.
Ora ecco il testo della missiva.
"Egregio direttore,  le invio la presente nota con preghiera di renderne immediata pubblicazione, quale necessaria replica, con la stessa evidenza all'articolo pubblicato sul suo portale alle ore 17.44 del 25 febbraio 2011 dal titolo: "50 lavoratori dei disciolti CONSORZI Rifiuti hanno presentato denuncia alla Procura della Repubblica".
Ed in effetti, preso atto che lei non ha ritenuto di disporne l'integrale rimozione, come pure da me in primis motivatamente richiestole, ritengo sia suo precipuo dovere quanto meno accogliere, per l'appunto, la presente richiesta di pubblicazione di replica alla quale mi sento obbligata in ragione della responsabilità discendente dalla qualità di difensore impegnata nell'ambito della procedura giudiziaria evocata nel richiamato articolo.
Quest'ultimo recepisce, infatti, e riporta integralmente il testo di una denuncia proveniente da 50 lavoratori, i cui nominativi non è dato conoscere avendo lei omesso di riportarli, in cui si invoca l'intervento della locale Procura allo scopo di valutare "la legittimità della sospensione della Cassa Integrazione".
A tal fine quella denuncia fa menzione, oltre che di una serie di atti e provvedimenti della Regione Campania e di altri Enti ed Istituzioni amministrativo-politico-sindacali, anche della presentazione di "ricorsi in opposizione" da parte di tre lavoratori, di cui si fa nome e cognome, da me rappresentati  ai quali si ricollega il provvedimento di sospensione del trattamento di Cig adottato dal dirigente della Regione Campania, dottor Acocella.
Ebbene, nell'intendimento di provocare la verifica di legittimità da parte della locale Procura, quella medesima denuncia, poiché assimila provvedimenti e condotte imputabili esclusivamente ad ambiti politico-amministrativo-sindacali con la generica menzione alla iniziativa giudiziaria avviata dai tre suddetti lavoratori, ingenera, per ciò solo, possibili equivoci e fraintendimenti.
Per tale motivo, intendo con fermezza porre in chiaro che ben diversamente da quei provvedimenti e quelle condotte politiche e amministrative, l'iniziativa giudiziaria dei tre lavoratori è volta esclusivamente all'affermazione di un elementare e vitale diritto quale è quello al lavoro.
Ciò che la denuncia, da lei parzialmente pubblicata, non consente di apprezzare è che il ricorso proposto dinanzi al Tribunale di Benevento dai tre lavoratori intende sia accertata la loro qualità di pubblico dipendente ed il diritto a prestare il proprio lavoro per l’ente che li ha assunti.
Il timore di possibili fraintendimenti è, peraltro, particolarmente avvertito in ragione delle recenti pubbliche affermazioni da parte di un non meglio identificato "Comitato di lotta per i lavoratori dei CONSORZI", pubblicate da codesto portale ed accompagnate anche da toni intimidatori se non violenti, con il riferimento a presidi in occasione delle scadenze processuali collegate agli accertamenti sul diritto al lavoro dei miei assistiti.
Tutto ciò, nella certezza che sia riconosciuto da chiunque il diritto di poter far valere, legittimamente, le proprie ragioni anche se, nella fattispecie solo apparentemente, non coincidenti con quelle di altri interessati".

comunicato n.27375




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