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Benevento, 31-01-2011 20:11 ____
Gianvito Bello partecipa al convegno dei vecchi amici socialisti e tutti ad interrogarsi: Ma allora è tutto vero...
Luigi Bocchino mena fendenti e bacchetta la consiliatura di Fauto Pepe mentre Nicola Formichella evidenzia le contraddizioni di Viespoli sui giudizi dati su Carmine Nardone
di Diego De Lucia
  

"La coalizione per le prossime amministrative dovrà essere la stessa che ha vinto alle regionali in Campania".
Tutti concordi, al convegno del "Nuovo Psi", per discutere sul tema: "Uniti per il cambiamento della città".
I socialisti che si riconoscono nel centrodestra si sono riuniti (mentre altri appartenenti allo stesso partito erano  presenti al President Hotel) con molti simpatizzanti che sono accorsi all'Hotel Italiano per ascoltare le proposte politiche in vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale e della carica di sindaco del capoluogo.
Il Nuovo Psi ha chiamato a raccolta le forze politiche con le quali evidentemente intende allearsi per poter vincere la battaglia di primavera.
Hanno partecipato all'incontro il Pdl, dunque il partito principale di centrodestra, ma anche "Noi Sud".
Tra il pubblico abbiamo notato anche l’ex coordinatrice cittadina del partito La Destra Eleonora Pecce.
"I cittadini vogliono un cambiamento per ricostruire un'ipotesi di sviluppo per la città", così ha introdotto il Convegno Davide Zarro, uno dei leader storici provinciali del Partito Socialista dei tempi d'oro degli anni '80.
Egli ha affermato che bisognerà puntare sulle risorse umane, smettendola con gli sprechi, avendo una maggiore attenzione alla valorizzazione del centro storico.
Luigi Bocchino, consigliere comunale del Pdl, ha sfoderato la sciabola e si messo a tirare fendenti in tutte le direzioni: "Qualcuno in questo periodo soffre la sindrome del cartaro, effettuando operazioni politiche trasversali. Dobbiamo tornare alla buona politica e lo si può fare avendo programmi e valori condivisi e non mettendo in campo scontri e battaglie. Ritengo che ci siano tutte le condizioni per uscire dal pantano".
Bocchino ha poi difeso l'operato del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro: "La sua gestione ed il suo buon operato lo riscontreremo a breve anche nei nostri territori".
Ha poi ammonito l'Udc: "Devono muoversi a scegliere: se governano con noi a Napoli in Regione, non capisco perché non lo possano fare qui a Benevento. Non possono indugiare oltre: devono decidere in tempi brevi".
Dura critica anche all'attuale sindaco, Fausto Pepe, ed al Pd: "In 5 anni niente realizzazioni, nulla è stato fatto, tant'è vero che lo stesso partito lo mette in discussione.
E' evidente, quindi, che qualcosa non va.
Il libro dei sogni predisposto in 5 anni da Pepe non è stato realizzato, come il Piano Urbanistico Comunale che per fortuna non è stato approvato.
C'è stato un caos a livello di nomine, con assessori, dirigenti nuovi al Comune. E' un centrosinistra dilaniato, con un Comune con conti in rosso e noi non possiamo aspettare".
Infine ha auspicato, al termine della sua "requisitoria", che la città veda soddisfatto il suo bisogno di rinnovamento: "Dobbiamo puntare sulla zona aeroportuale per far decollare la nostra comunità.
La battaglia è difficile ma non impossibile".
Bruno Casamassa, segretario del partito "Noi Sud", ha affermato che teme in questa nuova tornata elettorale una frammentazione di coalizioni: "Dobbiamo puntare sugli uomini, sulle capacità di portare rinnovamento, puntare sullo sviluppo sociale e le esigenze dei cittadini".
Casamassa si è poi soffermato sui temi principali che affliggono i settore produttivo: "Bisogna puntare sull'agricoltura e sulla tabacchicoltura; il settore edile ed i lavori pubbblici esiste una forte crisi, bisogna prestare attenzione alla classi sociali più disagiate e ripuntare sul pubblico impiego che è stato un serbatoio nel nostro territorio, poi con il blocco dei concorsi entrato in crisi".
Infine ha auspicato che per la città si possa promettere poche cose, ma che siano credibili.
Quindi ha preso la parola l’assessore provinciale all’Energia, Gianvito Bello, una presenza che è apparsa a molti, piacevolmente, non in sintonia rispetto alla posizione dello stesso esponente politico all'interno di una Giunta di centrosinistra quale quella al governo della Rocca dei Rettori.
Bello, tuttavia, si è detto non imbarazzato per la sua presenza al convegno dei Socialisti: "Non mi fa, da questo punto di vista, nessun effetto stare qui: ci accomuna infatti amicizia e stima dagli anni '80 e poi trovo intrigante il confronto" (è bene ricordare al lettore che nel gossip elettorale che impazza in questi giorni, Bello era dato addirittura a capo della lista del centrodestra, via Nuovo Psi, appunto, quale candidato alla carica di sindaco).
Bello, che è esponente dell'Alleanza per l'Italia (con Rutelli leader nazionale) ha ammesso che è dal '94 che non si ha un'idea della città per lo sviluppo: "E' da allora in fase di stallo un sistema politico e partitico. E' venuto meno il criterio di organizzazione".
Bello ha anche affermato che il caos tra i due schieramenti, centrosinistra e centrodestra, è lo stesso e, pertanto, c'è bisogno di confronto su obiettivi di sviluppo.
Ha portato quindi la esperienza politica ed amministrativa da lui posta in essere alla Provincia, come la "governance" istituzionale attuata sul tema dell'energia: "Abbiamo creato questo metodo per i campi fotovoltaici, quelli eolici, e per portare a termine il progetto del Consorzio con 15 aziende in grado di portare sviluppo in un comparto in crescita quale quello delle energie da fonti alternative".
E' tornato poi sul Puc: "Il mio partito non l'ha voluto approvare perché era già obsleto al momento dell'approvazione perché il tema dell’ambiente era non contemplato".
Sul settore dell'edizilia ha auspicato che si possano rivitalizzare i tessuti industriali ed i capannoni abbandonati". Infine si è augurato che il cambiamento possa fondarsi sul polo culturale per poter centrare obiettivi di sviluppo con programmi fattibili e scelte di coraggio che parlino al cuore delle persone soprattutto ai giovani che hanno bisogno di riscoprire la passione.
Il parlamentare del Pdl, Nicola Formichella, ha condiviso la tesi di Bello circa il fatto che dal 1994 non ci sia stato un confronto e condivisione di sviluppo per la città.
Ha poi difeso Caldoro: "La crisi regionale, è dovuta ai 14 anni della gestione Bassolino.
La filiera istituzionale di cui tanto si è parlato ha prodotto solo danni".
Dura critica a Viespoli: "Tre anni fa il capogruppo di Fli affermava che a Nardone dovrebbe essere dato il Premio Nobel per l'ipocrisia e cosa leggiamo oggi?: che l’ex sindaco della città, D'Alessandro, è pronto ad appoggiare Nardone. Dobbiamno essere seri e non parlare al vento"
Gennaro Salvatore, segretario regionale del Nuovo Psi, ha concluso i lavori affermando che bisogna riportare la Regione Campania in condizioni di normalità: "Bisogna cioè recuperare credibilità a livello nazionale.
Bisogna cercare di capire in che modo si può superare questo momento, trovando identità condivise e su punti importanti.
Il Governo Bassolino non ha centrato nessun obiettivo ed oggi fare il sindaco della città è una grande scommessa perché gli enti locali non sono combinati bene per via dei debiti".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

                                         

comunicato n.26202




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