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Benevento, 10-10-2010 19:07 ____
Impallinati ancora uccelli di spesie protette: una poiana ed un falco di palude prontamente soccorsi e ricoverati
Marcello Stefanucci, responsabile della Lipu del Sannio Beneventano, addebita il fatto all'apertura della stagione della caccia
Redazione
  

In una nota la Lipu di Benevento ha denunciato "gravissimi atti di bracconaggio nel Sannio.
Sono stati impallinati una poiana e un falco di palude. Occorre intervenire subito per proteggere la fauna selvatica effettuando maggiori controlli ed estendendo le aree protette".
"Negli ultimi giorni - prosegue la nota - nostri volontari si sono ancora una volta dovuti attivare per soccorrere animali feriti.
La poiana (nella foto qui in basso) è stata rinvenuta nel comune di S. Martino Sannita da un abitante del posto, Guglielmo Frasciello, che grazie alla figlia Lucia è riuscito a mettersi in contatto con la Lipu per far curare l’animale ferito
Una volta prelevato il volatile i volontari della Lipu del Sannio Beneventano lo hanno primo alimentato, visto che si trovava in un evidente stato debilitativo, e quindi la hanno trasferito presso il Centro Recupero Fauna Selvatica che la Lipu gestisce a Casacalenda, nel Sannio Molisano".
"Dopo poche ore - dice ancora la nota diramata dalla Lipu - la responsabile del Centro Recupero, Angela Damiano, ha comunicato al delegato Lipu di Benevento, Marcello Stefanucci, le condizioni dell'animale: la poiana era gravemente debilitata e dalla radiografia risultavano diverse fratture che coinvolgevano radio e ulna dell’ala sinistra e radio dell’ala destra. Inoltre dalla lastra radiografica risultavano pallini di piombo esplosi da un fucile da caccia.
Il falco di palude (nella foto in prima) invece è stato ritrovato nel territorio comunale di Apollosa da Ascanio Furno che dopo averlo notato a terra poiché non riusciva a volare, lo ha prelevato e ha chiamato la Lipu di Benevento.
In seguito l'uccello rapace ferito è giunto alla sede della Lipu, dove è stato alimentato, e quindi trasferito al Centro Recupero Lipu a Casacalenda. Anche in questo caso la radiografia ha evidenziato pallini di piombo che hanno raggiunto varie parti del corpo procurando più di una frattura all’ala destra. Per entrambi gli esemplari il recupero e quindi il ritorno alla libertà è incerto data la tipologia delle lesioni e delle fratture".
Su tali eventi il responsabile della Lipu del Sannio Beneventano, Marcello Stefanucci, ha affermato: "Abbiamo ricominciato… ogni anno appena si riapre la stagione della caccia ci arrivano specie protette impallinate.
Ricordo che tutti i rapaci, sia quelli diurni che quelli notturni, sono protetti dalla legge e chi perpetra azioni contro questi animali incorre in un procedimento penale; per questa ragione segnaleremo l'accaduto alle Forze dell'ordine.
Purtroppo la corrispondenza tra questi atti e stagione venatoria è inequivocabile, rarissimamente giungono presso la nostra sezione Lipu animali impallinati nel periodo in cui non si caccia, ossia tra il 31 gennaio e l'inizio di settembre.
Questo probabilmente sta a significare che ci sono dei cacciatori che non agiscono rispettando le leggi, anche se, ammetto, ce ne sono altri corretti come il cittadino che ha ritrovato la poiana a S. Martino Sannita, il quale pur dichiarandosi cacciatore, specificando allo stesso tempo di aver sempre praticato questa attività nel rispetto delle regole, ha pure donato 20 euro alla Lipu per trasportare il volatile ferito al Centro Recupero a Casacalenda, distante ben 110 km da Benevento.
Bisogna prendere provvedimenti urgenti per limitare questi atti illegali, innanzitutto vanno intensificati i controlli sorvegliando più capillarmente il territorio.
Su tale questione chiederemo all'assessore all'Ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, un tavolo di confronto provinciale da attivarsi tra le Forze dell'ordine e le Associazioni interessate all'attività di controllo venatorio.
Inoltre chiederemo di aumentare la superficie delle aree protette per far sì che la fauna selvatica possa avere a disposizione aree dove poter tranquillamente stare senza la pressione venatoria che unendosi alla sempre maggiore urbanizzazione del territorio rende insostenibile la vita della fauna selvatica".
Stefanucci, in merito, ha espresso un'ulteriore preoccupazione: "Sul fronte delle aree protette le cose, però, invece di migliorare sembrano peggiorare alla luce di quello a cui stiamo assistendo in questi giorni, visto che si vuole ridurre la superficie dell'Oasi dell'invaso di Campolattaro e Morcone.
Quell'Oasi è la più importante zona umida della provincia di Benevento, insieme all’area delle confluenze fluviali presso la città di Benevento, anch'essa protetta con un'Oasi denominata "Zone Umide Beneventane", un luogo particolarmente adatto alla vita degli animali, in particolare degli uccelli acquatici, che qui possono riprodursi ma anche sostare durante le migrazioni o addirittura svernare".

                                           
                                           

comunicato n.21198




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