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Benevento, 01-10-2010 14:05 ____
Alla Festa del Pdl prove di dialogo per una nuova alleanza che comprenda anche l'Api di Gianvito Bello
Per tutti al centro dell'interesse della coalizione deve esserci il territorio ma Majatico aggiunge anche un rinnovato ruolo dei partiti senza i quali è la barbarie politica
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Sul tema: "Una nuova alleanza. E' possibile?" si sono confrontati, nell'ultimo convegno della mattinata alla Festa del Pdl, Fernando Errico, responsabile Organizzazione del Pdl; Gianvito Bello, dirigente regionale dell'Api; Gennaro Santamaria, segretario provinciale dell'Udc; Annio Majatico, vice segretario regionale dei "Popolari per il Sud" e Roberto Capezzone, vice coordinatore vicario del Pdl.
I lavori sono stati moderati dalla giornalista Teresa Lombardo.
In realtà i partecipanti al tavolo della discussione sembrano essere i protagonisti anche di quella che potrebbe essere una futura alleanza che si batterà in primavera per strappare la poltrona del sindaco della città capoluogo al centrosinistra.
Ma sarà proprio così? E' un'alleanza che regge?
Il momento è difficile, ha subito detto Fernando Errico, sia per la evidente difficoltà economica in cui si dibatte il paese e sia per la crisi della politica e per la evidente disaffezione che verso di essa oramai nutrono i cittadini.
Il governo ha messo in campo proprio ieri ottimi provvedimenti tra cui il mancato automatistmo, in alcune regioni non economicamente virtuose, riguardo l'aumento dell'Irpef e dell'Irap. E dunque è questa una buona notizia per le persone fisiche e per le imprese. E tuttavia i motivi di perplessità e di preoccupazione permangono.
Nel Sannio in primavera si vota in 26 Comuni, capoluogo compreso ed è dunque uno scenario importante da valutare. E quindi anche con alleanze inedite bisogna lavorare per dare risposte al territori.
Non bisogna più illudere la gente così come ha fatto l'amministraziopne uscente, quella di Fausto Pepe, che ha parlato di piattaforma logistica di cui ora non si sente più voce. E' rimasto solo un vanto mediatico per l'amministrazione cittadina uscente.
E dunque bisogna ragionare di più sulle cose che si vuole fare insieme mettendo al bando i personalismi. Bisogna superare gli steccati e dunque anche proporre alleanze nuove ma bisogna tenere ben presente il percorso da realizzare e che si vuole perseguire. Con questo parterre di spessore, ha concluso Errico, possiamo sperare di dare delle risposte esaustive.
E' stata quindi la volta di Gianvito Bello che ha detto: Sono rimasto contento dell'invito ricevuto. Un po' meno, in verità, quando ho poi letto il titolo del convegno. E la difficoltà è evidente visto che dovrei dare una risposta su nuove alleanze pur rappresentando un partito che è presente e sorregge le amministrazioni di centrosinistra al Comune ed alla Provincia.
E tuttavia Bello non si è sottratto alla domanda ed è rimasto nel tema: Sì, ha detto, è possibile dare l'avvio ad una nuova stagione di alleanze soprattutto se si tiene conto della confusione politica che regna un po' ovunque. La gente ha bisogno di chiarezza e dunque il mio primo impulso è quello di rispondere sì, all'invito ad una nuova alleanza. C'è però da valutare un secondo aspetto e cioè la crisi sociale e di identità. Nei giovani non c'è più la passione di vivere le grandi battaglie sociali. Sono più egoisti in qualche modo.
Studiano e pensano solo al loro futuro. E' da questa analisi che bisogna anche ripartire per scoprire la crisi che c'è nel Sannio e la constatazione che effettivamente in questi anni non c'è stato un progetto, un ruolo da conferire al nostro territorio. Da questa consapevolezza bisogna partire. Noi siamo a disposizione per ragionare sui temi dello sviluppo e delle prospettive per i nostri giovani.
A prendere poi la parola è stato Gennaro Santamaria che ha subito detto: La nostra risposta è sì ad alleanze possibili e necessarie. Noi da tempo diciamo che non è più possibile chiudersi in delle gabbie precostituite e che il bipolarismo non ha funzionato.
Ed è dunque necessario guardare a formule che partano dalle cose da farsi.
Dunque, anche per Santamaria, bisogna privilegiare il territorio a formule e coalizioni.
E' inutile dire che dobbiamo stare insieme per forza, ha detto il leader locale dell'Udc, se poi non ne siamo convinti. Come faranno, ad esempio, i finiani ed il Popolo della Libertà a lavorare insieme, dopo tutto quello che è successo, in una eventuale nuova coalizione? Lo stesso valga per gli stessi uomini dei Popolari per il Sud che si è dichiarato sostanzialmente autonomo e svincolato da schieramenti.
Ovviamente, ha detto Santamaria, lo stesso scenario pieno di difficoltà c'è nel centrosinistra se è vero, come è vero, che ancora oggi tenta di disarcionare addirittura il sindaco uscente.
Non so chi potrà essere il candidato sindaco di questa coalizione di contrapposizione al centosinistra, ma è di tutta evidenza, dunque, che se si vuole guardare agli interessi dei cittadini, bisogna badare ai loro bisogni e non agli schemi precostituiti di un'alleanza.
Annio Majatico ha invece "rotto l'incantesimo" dell'assonanza fin lì composta rivendicando un nuovo ruolo ai partiti.
Ringrazio la splendida Nunzia per l'invito rivoltomi e che mi ha consentito di inaugurare in pubblico la mia nuova carica di vice segretario regionale vicario dei "Popolari per il Sud", ha detto.
E tuttavia, su quanto sin qui ascoltato, c'è da parte mia assonanza ma anche divergenza.
E' vero, anche per noi è prioritario mandare a casa quest'amministrazione comunale guidata da Fausto Pepe che tanto male ha fatto a questa nostra città, tanto è vero che lo stesso sindaco è sufficientemente messo in discussione.
Dunque non sono contrario a questa ipotesi di coalizione, ma il ruolo dei partiti va rivalutato altrimenti è la barbarie.
Bisogna poi chiarirsi con l'Udc e con l'Api che certamente stanno lavorando per costituire un terzo polo, ipotesi questa che non potrà non avere riverberi anche sulle prossime elezioni comunali.
E dunque in questo momento le fughe in avanti possono essere pericolose e si rischia per qualcuno possa rimanere poi con il cerino acceso in mano.
E' stata quindi la volta di Roberto Capezzone, vice coordinatore vicario del Pdl che ha confermato la volontà di un confronto che vada al di là degli schieramenti.
La complessità, qualcuno ha detto, non si governa con la complessità. La gente è stufa e non coglie più le distinzioni. Valuta solo sulla base del buon funzionamento dei servizi pubblici o sulle occasioni di sviluppo e di occupazione che si riescono a creare.
E dunque non appare proprio del tutto indifferente se si fa un bilancio sociale tenendo conto della legalità, della trasparenza.
Su questi temi, ha continuato Capezzone, mi auguro si possa dialogare anche con Futuro e Libertà. La rissa non ci appartiene.
Tornando all'esame della vicenda elezioni del capoluogo Capezzone ha detto che Fausto Pepe è stato eletto da un cartello di partiti che ora è in difficoltà e che blocca lo sviluppo della città.
Bisogna orientarsi allora verso i valori forti per una stagione civica di responsabilità dei partiti. Forse dopo questa fase, un'altra possibilità non ci verrà data. La stagione dei sindaci è definitivamente chiusa.
Il convegno è stato quindi chiuso da un intervento fuori programma di Nunzia De Girolamo che ha parlato di un inizio importante di dialogo.
Non vogliamo e non abbiamo interesse a creare nuovi personaggi pubblici. Noi ci occupiamo di persone.
Non siamo poi disponibili ai giochi di potere e di poltrone ma ad allargare le alleanze per un grande sfida sui programmi da realizzare.
Mi auguro, ha concluso Nunzia De Girolamo, che vi sia interesse a stare insieme per il bene dei cittadini.
Noi ci siamo ed offriamo anche a voi tutti la nostra disponibilità.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

comunicato n.20804




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