A proposito sempre del posizionamento della statua di un guerriero sannita all'ingresso di San Giorgio del Sannio e delle relative polemiche che ne sono nate, di cui una tra il parroco, don Maurizio Sperandeo, ed il leader della Lega Sannita, Lorenzo Lommano, ecco una nota di Rosanna Carpentieri (foto), responsabile del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia.
"Abbiamo già stigmatizzato - scrive - la pessima, unilaterale e, nel peggiore stile "kitsch berlusconide", autocelebrativa iniziativa dell'Amministrazione Nardone di affiancare ad una Croce un cornuto e marmoreo guerriero sannita, iniziativa scandalosa quanto il vicino Fuenti-ecomostro Barletta, complesso residenziale in zona industriale, di cui attendiamo la demolizione e quanto la indecente preoccupazione espressa dal sindaco per il Polo di Fatiscenza, presso l'ex tabacchificio, piuttosto che per il licenziamento di quattordici ingegneri della Telsey, da maggio senza stipendio. Incredibile!
Ora che c'erano potevano mettere anche una statua direttamente dedicata al sindaco...
E tuttavia, il comunicato di don Maurizio Sperandeo, parroco di San Giorgio del Sannio, che condividiamo e sottoscriviamo in pieno, dovrebbe però condurre ad un altro profilo di riflessione, che vada oltre il bisbiglio sul "federalismo vichingo in terra sannita" e l'inopportunità della collocazione del feticcio, di cui chiediamo sin da ora e, se necessario con una petizione, la immediata rimozione.
Don Maurizio , parroco meritevole ed impegnato anche nel sociale, ha detto in modo inequivoco: Sono un uomo libero e non ho paura di ricevere ritorsioni!
Una verità gravissima e troppo spesso sottaciuta nel feudo sangiorgese sotto l'egida di un padrino onorevole".
"Noi - prosegue la Carpentieri -Â accogliamo con grande entusiasmo civico e profonda condivisione il No di don Maurizio che giustamente ha apposto un doveroso, fermo ed esemplare "rifiuto" a presenziare alla pacchiana cerimonia di inaugurazione e di "benedizione" del feticcio, officiata invece con spirito acritico da don Gianluca, parroco di Ginestra.
Se un prete oggi , pubblicamente, nell'esprimere, si badi, un'opinione denuncia "possibili ritorsioni" vuol dire che la situazione sta assumendo ben altri contorni e diverso spessore nel nostro paese, ed i sangiorgesi non possono continuare a fare come le classiche tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo... ma devono trovare il coraggio, la dignità e l'orgoglio di cittadini veri, e non sudditi.
Pertanto, rispediamo con vigore al mittente le farneticazioni del leader della Lega Sannita, Lorenzo Lommano, meritevole, secondo noi, del massimo disprezzo sociale, quanto le persone che lui ammira e cui esprime vicinanza". "Bene, benissimo ha fatto - conclude - don Maurizio a rivendicare piena autonomia di riflessione, di giudizio e di azione, rispetto alle scelte dell'Amministrazione comunale, benché questo possa aver suscitato in "qualche signor nessuno" irritazione e fastidio; bene, benissimo averlo fatto non solo con un'omelia nel chiuso di una chiesa, ma alla luce del sole, democraticamente ed a mezzo stampa.
Un'ultima notazione sulla "legittimazione popolare con il voto" che secondo Lommano equivarrebbe ad abdicazione al diritto di critica e di dissenso, nonché a mandato in bianco agli eletti a spadroneggiare".
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