In risposta alla nota inviata ieri da don Maurizio Sperandeo, parroco di San Giorgio del Sannio, a proposito dell'accostamento della statua del Guerriero Sannita con la Croce in ricordo di una Missione popolare avvenuta nel febbraio del 1986 (essi sono posti l'uno accanto all'altro all'ingresso del paese) interviene Lorenzo Lommano, leader della Lega Sannita.
Lo stesso Lommano, sabato scorso, aveva preso parte all'inaugurazione della scultura.
"Come Lega Sannita - scrive - troviamo offensivo e di pessimo gusto la posizione di don Maurizio Sperandeo che, teso ad indossare il tipico burga afgano, cerca di bacchettare l'Amministrazione comunale di San Giorgio del Sannio responsabile, a suo dire, di essere stata diseducata per aver posto il monumento del Guerriero Sannita, per giunta senza spada diciamo noi, nei pressi di una croce".
"Nelle sue farneticazioni - continua Lommano - don Maurizio, in preda ad una tipica convulsione teologica, nel rivendicare la sua libertà di pensiero sottolinea che non ha paura di eventuali ritorsioni (?) dimenticando invece però di dire, che quella amministrazione è stata voluta e votata democraticamente dalla maggioranza dei cittadini di San Giorgio.
Come Lega Sannita e come cattolici troviamo scandaloso di inaudita gravità invece, che don Maurizio nel denunciare maldestramente alla stampa e non, si badi bene, nel corso di un'omelia, di non aver voluto partecipare all'importante avvenimento di inaugurazione solo perché la statua a suo dire "profana" del Guerriero Sannita, è stata posta vicino alla croce di ferro, dimostra di come poco abbia compreso il legame che c'è tra storia, territorio e popolo, nella fede di Cristo.
Un prete don Maurizio che come tanti altri di tendenza, invece di fare catechesi ed avvicinare i giovani ed il popolo alla chiesa romana, preferisce fare opposizione politica ed interloquire sui giornali, mentre non lui ma altri due preti erano presenti all'evento ed hanno benedetto noi ed il Guerriero".
"Sappia - conclude Lommano - che non è don Maurizio l'integralista, per carità , ma noi e quelle migliaia e migliaia di cittadini sanniti che vogliono tornare ad essere i veri padroni del nostro territorio. Amen".
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