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Benevento, 24-09-2010 09:48 ____
I rifugiati eritrei ospitati a San Lupo hanno cominciato lo sciopero della fame. Non decolla il progetto di un loro reinserimento
La denuncia è del Gruppo EveryOne che ha anche scritto una lettera al sindaco del piccolo paese sannita Irma De Angelis
Redazione
  

Il Gruppo EveryOne, organizzazione internazionale per i diritti umani impegnata nella tutela delle minoranze, ha inviato una lettera all'attenzione di Irma De Angelis, sindaco di San Lupo, in cui, grazie ad un progetto di integrazione, sono stati reinsediati circa 35 profughi di nazionalità eritrea.
"Ci giunge notizia - si legge nella missiva a firma dei co-presidenti di EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau - che queste persone versano ora in difficili condizioni sociali e umanitarie, mentre sembra non prendere il via il progetto di inserimento socio-lavorativo che li riguarda e che era stato loro garantito in un primo momento: formazione professionale, garanzie di protezione sussidiaria e umanitaria e soprattutto dialogo aperto e disponibile con le autorità, per evitare che la loro tragedia umanitaria venisse considerata alla stregua di un problema di ordine pubblico interno".
"Purtroppo - proseguono gli attivisti - ai buoni intenti sono seguiti disagi gravi, per la comunità eritrea, che da tre giorni ha intrapreso, mossa da disperazione, uno sciopero della fame finalizzato al rispetto delle promesse di accoglienza".
EveryOne, nella sua lettera appello inviata per conoscenza anche al ministro dell'Interno Maroni, al commissario del Consiglio d'Europa, Hammarberg, agli Alti Commissari Onu per i Diritti Umani, Pillay, e per i Rifugiati, Guterres, nonché allo Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla condizione dei migranti, Bustamante, chiede, unitamente ad altri gruppi e organizzazioni tra cui l'agenzia Habeshia, che "si riprenda un dialogo sereno e ispirato ai valori umanitari e antirazzisti e contemporaneamente si trovi la maniera di utilizzare i fondi previsti (e in parte già erogati) nell'ambito del Patto Europeo per l'Immigrazione e l'asilo al fine di mantenere gli impegni assunti nei confronti dei profughi".
"Il progetto immigrazione a San Lupo - concludono Malini, Pegoraro e Picciau - è uno dei pochi che, in Italia, sembrano davvero improntati all'accoglienza e alla solidarietà; ecco perché è essenziale che prosegua appieno e che incontri il sostegno incondizionato del Governo e degli enti locali.
Garantire protezione, assistenza e inserimento socio-lavorativo di persone fuggite da persecuzioni e carestie nei propri paesi d'origine è un dovere morale e umano che non può essere negato, e che anzi deve incontrare la solidarietà e l'impegno di tutta la nostra comunità".

comunicato n.20435




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