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Benevento, 17-04-2024 14:31 ____
Il presidente del Benevento Calcio, Oreste Vigorito commenta la notizia relativa alla chiusura delle indagini sul caso scommesse
Se dovesse venire fuori una condanna si andrebbe a sottoscrivere un comportamento tale che dovrebbe far riflettere per come sono andate le cose negli ultimi due anni. Mi sento responsabile perche' non abbiamo vigilato bene
Redazione
  

Il presidente del Benevento Calcio, Oreste Vigorito (foto), a margine di un evento di Confindustria, ha commentato la notizia relativa alla chiusura delle indagini da parte della Procura Federale sul caso scommesse che ha interessato alcuni tesserati ed ex giallorossi.
"Noi perdiamo i campionati, ma la dignità - ha detto - non la perdiamo mai, né in campo né fuori.
Potevamo essere coinvolti perché nei regolamenti federali ci sono delle regole che definire assurde è usare una parola dolce.
Noi siamo stati già colpiti qualche anno fa dalla responsabilità oggettiva (il caso Paoloni ndr) che ci vide penalizzati di 15 punti e quell'episodio fu la causa dirompente per la revisione di quella norma, perchè il Benevento riuscì a dimostrare che in un mondo come quello di oggi, dove tutti comunicano con gli altri quando vogliono pur senza avere nulla in mano, è impossibile parlare di responsabilità oggettiva.
Sapere che da presidente possa capire che qualcuno faccia degli illeciti e quindi essere responsabile oggettivamente è come avere una sfera di cristallo e con quella fare delle previsioni.
Allora i punti da 15 furono ridotti ad uno solo, perchè non potevano togliere anche quello.
A distanza di anni, siamo stati coinvolti un'altra volta in un episodio estremamente increscioso.
Premesso che finchè non c'è una sentenza, noi come gli altri dobbiamo mantenere fede a ciò che pensiamo, ovvero a credere all'innocenza di chi è sotto inchiesta.
Mi astengo da giudizi morali, quelli legali li darà un tribunale, a quel punto ognuno degli attori, chi nel passato può essere stato involontariamente complice di queste cose, darà conto di quello che ha fatto.
Per quanto riguarda la pena sia essa di 3 anni, 6 mesi oppure il patteggiamento è un problema del calciatore poiché se dovesse venire fuori una condanna si andrebbe a sottoscrivere un comportamento tale che dovrebbe far riflettere per come sono andate le cose negli ultimi due anni.
Da presidente mi sento responsabile, perchè pur non esistendo una responsabilità oggettiva, esiste una "culpa in vigilando" e forse non abbiamo vigilato bene, forse anche nella difficoltà di cui parlavo qualche volta si possono cogliere dei segnali.
Se è vero che ci sono dei colpevoli, non abbiamo colto i segnali e questo per una persona come me che tende sempre ad essere presente su tutto, fa male".

comunicato n.163478




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